250 Anni dalla nascita di Luigi Carignani di Chianoc
SABATO 16 NOVEMBRE ALLE ORE 17.00 a Palazzo Taffini si ricorderanno con una conferenza a cura di Silvia Olivero e interventi musicali del Civico Istituto Musicale Fergusio, i duecento anni dalla nascita di Luigi Carignani di Chianoc, fondatore dell’Ospizio dei Cronici di Savigliano.
RICORDATI DI NON DIMENTICARE Nuto Revelli, una vita per immagini. Mostra fotografica al MuGi di Savigliano
Dal 19 ottobre al 17 novembre 2024 presso il Museo Civico Gipsoteca Savigliano | Via San Francesco 19, Savigliano (CN) sarà aperta al pubblico la mostra fotografica Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini, a cura di Paola Agosti e Alessandra Demichelis. L’allestimento ripercorre la vita di Nuto Revelli: il giovane ufficiale in divisa, il partigiano a Paraloup ed in Francia, lo scrittore con i suoi testimoni, il marito a fianco della donna che ama, l’amico con cui condividere impegno e convivio.
La mostra con le sue 180 fotografie abbinate a citazioni e didascalie dialogherà con alcuni documenti selezionati dall’Archivio Nuto Revelli e altri conservati presso l’Archivio Storico del Comune di Savigliano che per l’occasione saranno presenti nel percorso espositivo.
Sarà possibile inoltre per il visitatore ascoltare alcuni estratti dall’audio originale dell’intervista realizzata da Nuto Revelli alla saviglianese Margherita Lemasson e dell’intervista realizzata a Nuto Revelli dalla CGIL.
La mostra è visitabile dal 19 ottobre al 17 novembre presso il Museo Civico Gipsoteca Savigliano in via San Francesco 19 a Savigliano. Gli orari di apertura sono: sabato ore 15-18.30 e domenica ore 10-13 | 15-18.30
L’ingresso è gratuito.
Per le scuole è possibile prenotare una visita guidata di 1h alla mostra nelle mattine di martedì 29 ottobre, giovedì 7 novembre, martedì 12 novembre e giovedì 14 novembre scrivendo a museocivico.gipsoteca@comune.savigliano.cn.it o telefonando al n. +39 0172 712982.
L’inaugurazione è sabato 19 ottobre | ore 17.00 | Museo Civico Gipsoteca Savigliano | Via San Francesco 19, Savigliano (CN) con il dialogo tra Marco Revelli e Gustavo Zagrebelsky dal titoloRicordati di non dimenticare. Le voci di chi non ha voce.
Sabato 9 novembre | ore 17.00 | Museo Civico Gipsoteca Savigliano | Via San Francesco 19, Savigliano (CN) l’incontro Se io gli dicessi tutto ne avrebbe da fare tre di romanzi. La testimonianza della saviglianese Margherita Lemasson nell’Anello Forte di Nuto Revelli: una serata per rileggere insieme la straordinaria testimonianza raccolta da Nuto Revelli nel 1978 e in seguito pubblicata nel libro L’anello forte: un racconto, lucido, schietto e ricco di ironia, descrive la Savigliano delle filande e le condizioni di lavoro della manodopera femminile, spesso infantile, dai primi decenni del secolo scorso fino agli anni Sessanta. Margherita racconta con disarmante sincerità le reali condizioni di vita della donna, alle prese con la famiglia, il lavoro e il matrimonio.
Con gli interventi di Silvia Olivero (Responsabile Museo Civico Archivio Storico e Gestione Fondi storici Savigliano), Giulia Ferraris (Fondazione Nuto Revelli). Modera Chiara Ravera (Presidente ANPI Savigliano). L’ingresso è libero, con prenotazione consigliata a museocivico.gipsoteca@comune.savigliano.cn.it | +39 0172 712982.
MEMORIE DI PIETRA. VISITA GUIDATA ALLE TOMBE STORICHE DEL CIMITERO DI SAVIGLIANO
SABATO 7 SETTEMBRE ALLE ORE 17 prenderà il via una visita guidata alle tombe storiche del cimitero di Savigliano. La visita sarà curata dalle dottoresse Gessica Racca e Giulia Siccardi, autrici del libro “Memorie di pietra. Piccola guida ai cimiteri di Savigliano, Levaldigi e San Salvatore”, acquistabile presso la biglietteria del Museo Civico Gipsoteca di Savigliano. Sarà un percorso volto ad approfondire l’arte funeraria presente nel cimitero saviglianese, con particolare riferimento alle tombe storiche di alcune importanti famiglie locali. La visita sarà gratuita ed è consigliata la prenotazione (tel.0172712982 email: museocivico.gipsoteca@comune.savigliano.cn.it).
UN RACCONTO PER NATALE. L’ALBUM RITROVATO DI CESARE PAGLIERO
Ogni anno a Natale, sul canale YouTube Centro della Memoria Savigliano viene raccontata una storia basata su documenti, fotografie, testimonianze provenienti dall’Archivio Storico cittadino. Quest’anno i protagonisti sono due: Leonard Pagliero, figlio del saviglianese Pietro, emigrato a Londra all’inizio del secolo scorso e un bellissimo album fotografico della sua famiglia, ritrovato a distanza di tempo.
Conclude il video l’augurio natalizio che ci ha mandato da Londra Helen Pagliero, nipote di Leonard.
L’Archivio Storico augura a tutti voi Buone Feste e un felice anno nuovo!
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/centrodellamemoriasavigliano
Canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCZSh-4rZX9zzhUQGrG0MdEA
A tu per tu con i documenti d’archivio!
Sei curioso/a di storia locale e avresti voglia di scartabellare tra la documentazione storica dell’archivio comunale, ma non sai da che parte iniziare?
Nelle prossime settimane saremo noi a proporti letture “archivistiche”, curiose e intriganti.
Dai un’occhiata al “menù” che da stasera pubblicheremo e prenota la tua consultazione (devi venire solo soletto/a e portarti la mascherina). L’ingresso è libero.
NUOVE MODALITA’ OPERATIVE DEL SERVIZIO ARCHIVIO STORICO COMUNALE A PARTIRE DAL 25 MAGGIO 2020
Si avvisano i signori utenti che, a partire da LUNEDI’ 25 MAGGIO 2020 e fino a nuove disposizioni, il servizio Archivio Storico seguirà le seguenti modalità operative:
la sala studio dell’archivio storico resterà chiusa al pubblico e pertanto non sarà possibile la consultazione diretta del materiale archivistico e librario conservato;
la ricerca inventariale da parte degli studiosi potrà avvenire esclusivamente tramite la base dati online presente sul portale dedicato centrodellamemoriasavigliano.it e sulla pagina dedicata all’archivio storico della pagina istituzionale www.comune.savigliano.cn.it;
il personale dell’archivio storico sarà a disposizione degli utenti telefonicamente o tramite email per qualsiasi chiarimento in merito all’utilizzo degli strumenti sopra citati, nonché per eventuali altre informazioni;
nel caso in cui l’utente avesse necessità di consultare singoli documenti specifici e individuabili in tempi brevi, potrà ricevere via email, a discrezione della direzione, copia dei documenti richiesti, tenuto conto dello stato di conservazione del materiale, del regolamento e tariffario vigenti e compatibilmente con le altre esigenze d’ufficio;
l’utente dovrà in tal caso indicare nella mail di richiesta le proprie generalità, il numero della carta d’identità, la segnatura archivistica dei documenti richiesti e infine l’oggetto e le motivazioni della sua ricerca;
la consulenza e l’assistenza allo studioso per le sue ricerche sarà svolta dal personale dell’archivio storico tramite telefono o email, compatibilmente con le altre esigenze d’ufficio;
le ricerche anagrafiche potranno continuare a essere richieste all’ufficio archivio storico tramite email e saranno svolte dal personale, previo pagamento dei costi previsti dal tariffario vigente.
PER INFORMAZIONI, RICHIESTE DOCUMENTI, RICERCHE ANAGRAFICHE
UN RACCONTO PER NATALE. L’ALBUM RITROVATO DI CESARE PAGLIERO
Ogni anno a Natale, sul canale YouTube Centro della Memoria Savigliano viene raccontata una storia basata su documenti, fotografie, testimonianze provenienti dall’Archivio Storico cittadino. Quest’anno i protagonisti sono due: Leonard Pagliero, figlio del saviglianese Pietro, emigrato a Londra all’inizio del secolo scorso e un bellissimo album fotografico della sua famiglia, ritrovato a distanza di tempo.
Conclude il video l’augurio natalizio che ci ha mandato da Londra Helen Pagliero, nipote di Leonard.
L’Archivio Storico augura a tutti voi Buone Feste e un felice anno nuovo!
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/centrodellamemoriasavigliano
Canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCZSh-4rZX9zzhUQGrG0MdEA
A tu per tu con i documenti d’archivio!
Sei curioso/a di storia locale e avresti voglia di scartabellare tra la documentazione storica dell’archivio comunale, ma non sai da che parte iniziare?
Nelle prossime settimane saremo noi a proporti letture “archivistiche”, curiose e intriganti.
Dai un’occhiata al “menù” che da stasera pubblicheremo e prenota la tua consultazione (devi venire solo soletto/a e portarti la mascherina). L’ingresso è libero.
NUOVE MODALITA’ OPERATIVE DEL SERVIZIO ARCHIVIO STORICO COMUNALE A PARTIRE DAL 25 MAGGIO 2020
Si avvisano i signori utenti che, a partire da LUNEDI’ 25 MAGGIO 2020 e fino a nuove disposizioni, il servizio Archivio Storico seguirà le seguenti modalità operative:
la sala studio dell’archivio storico resterà chiusa al pubblico e pertanto non sarà possibile la consultazione diretta del materiale archivistico e librario conservato;
la ricerca inventariale da parte degli studiosi potrà avvenire esclusivamente tramite la base dati online presente sul portale dedicato centrodellamemoriasavigliano.it e sulla pagina dedicata all’archivio storico della pagina istituzionale www.comune.savigliano.cn.it;
il personale dell’archivio storico sarà a disposizione degli utenti telefonicamente o tramite email per qualsiasi chiarimento in merito all’utilizzo degli strumenti sopra citati, nonché per eventuali altre informazioni;
nel caso in cui l’utente avesse necessità di consultare singoli documenti specifici e individuabili in tempi brevi, potrà ricevere via email, a discrezione della direzione, copia dei documenti richiesti, tenuto conto dello stato di conservazione del materiale, del regolamento e tariffario vigenti e compatibilmente con le altre esigenze d’ufficio;
l’utente dovrà in tal caso indicare nella mail di richiesta le proprie generalità, il numero della carta d’identità, la segnatura archivistica dei documenti richiesti e infine l’oggetto e le motivazioni della sua ricerca;
la consulenza e l’assistenza allo studioso per le sue ricerche sarà svolta dal personale dell’archivio storico tramite telefono o email, compatibilmente con le altre esigenze d’ufficio;
le ricerche anagrafiche potranno continuare a essere richieste all’ufficio archivio storico tramite email e saranno svolte dal personale, previo pagamento dei costi previsti dal tariffario vigente.
PER INFORMAZIONI, RICHIESTE DOCUMENTI, RICERCHE ANAGRAFICHE
A CONTI FATTI. Presentazione restauro di antichi registri dell’Archivio Storico Comunale
SABATO 30 SETTEMBRE presso il Museo Civico, in via San Francesco 17, sarà presentato il restauro di tre registri appartenenti all’Archivio Storico Comunale interamente finanziato dall’Associazione Civitas – Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Savigliano.
I registri, un Liber racionum del 1366, un Liber pedagii del 1490 e un Liber debitorum et creditorum del 1550, saranno esposti nella sala del refettorio del Museo, dove a partire dalle ore 10 sarà presentato l’importante intervento realizzato dal laboratorio specializzato Vinai Valter di Asti.
Seguiranno due importanti incontri di approfondimento:
alle ore 11.00 – “La finanza comunale”. Intervengono Giuseppe Bracco (già ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Torino) e Gianluca Zampedri (Presidente Commissione bilancio Comune di Savigliano). Intermezzi musicali La Danse de Clèves, Ostinato vo’ seguire, Venus (Ensemble MusiCanti Potestatis);
alle ore 15.00 – Incontro di approfondimento sul tema ”Le fonti dello stemma civico di Savigliano”. Intervengono Attilio Offman (Centro Studi Piemontesi) e Silvia Olivero (direttrice Archivio Storico Comunale);
Ore 16.00 – Concerto finale Mosaico Barocco. La musica barocca e la Natura, con ramificazioni nella musica romantica (Random String Quartet).
Intermezzi musicali e concerto finale a cura dell’Associazione Gli Invaghiti ETS, cnell’ambito della rassegna Kalendamaya – Festival Internazionale di Cultura e Musica Antica.
PREMIO DI STUDIO CIRO MARTORELLI edizione 2023-2024
E’ stato bandito il premio di studio e ricerca “Città di Savigliano – Ciro Martorelli” per il biennio 2023/2024.
Oggetto dello studio “La donazione Sinaglia del Museo Civico: studio storico artistico e strategie di valorizzazione”.
Il premio è riservato a studenti o studiosi che individualmente o in gruppo abbiano svolto il progetto di ricerca legato all’argomento proposto dalla Commissione Giudicatrice, secondo le indicazioni previste dal bando e dopo essere stati di ciò incaricati, visti i curricula presentati e un articolato progetto operativo.
L’ammontare del premio è pari ad € 2.000 di cui € 1.500 stanziati dall’Amministrazione Comunale ed € 500 dalla Famiglia Martorelli.
La domanda di partecipazione con il curriculum e la proposta progettuale dovrà pervenire entro il 31 luglio 2023 tramite mail all’indirizzo: protocollo@comune.savigliano.cn.it.
Per maggiori informazioni è possibile contattare il Museo Civico “A. Olmo”:
Le sorelle Milanollo ritratte nel quadro conservato presso la sala del Museo Civico a loro dedicata. Teresa Milanollo donò alla Città di Savigliano i suoi ricordi tra cui anche alcuni gioielli ricevuti in dono. Dopo la sua morte nel 1904 la donazione fu allestita al secondo piano dell’attuale palazzo comunale. Nel 1922 i gioielli furono rubati da ignoti.
A CONTI FATTI. Presentazione restauro di antichi registri dell’Archivio Storico Comunale
SABATO 30 SETTEMBRE presso il Museo Civico, in via San Francesco 17, sarà presentato il restauro di tre registri appartenenti all’Archivio Storico Comunale interamente finanziato dall’Associazione Civitas – Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Savigliano.
I registri, un Liber racionum del 1366, un Liber pedagii del 1490 e un Liber debitorum et creditorum del 1550, saranno esposti nella sala del refettorio del Museo, dove a partire dalle ore 10 sarà presentato l’importante intervento realizzato dal laboratorio specializzato Vinai Valter di Asti.
Seguiranno due importanti incontri di approfondimento:
alle ore 11.00 – “La finanza comunale”. Intervengono Giuseppe Bracco (già ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Torino) e Gianluca Zampedri (Presidente Commissione bilancio Comune di Savigliano). Intermezzi musicali La Danse de Clèves, Ostinato vo’ seguire, Venus (Ensemble MusiCanti Potestatis);
alle ore 15.00 – Incontro di approfondimento sul tema ”Le fonti dello stemma civico di Savigliano”. Intervengono Attilio Offman (Centro Studi Piemontesi) e Silvia Olivero (direttrice Archivio Storico Comunale);
Ore 16.00 – Concerto finale Mosaico Barocco. La musica barocca e la Natura, con ramificazioni nella musica romantica (Random String Quartet).
Intermezzi musicali e concerto finale a cura dell’Associazione Gli Invaghiti ETS, cnell’ambito della rassegna Kalendamaya – Festival Internazionale di Cultura e Musica Antica.
PREMIO DI STUDIO CIRO MARTORELLI edizione 2023-2024
E’ stato bandito il premio di studio e ricerca “Città di Savigliano – Ciro Martorelli” per il biennio 2023/2024.
Oggetto dello studio “La donazione Sinaglia del Museo Civico: studio storico artistico e strategie di valorizzazione”.
Il premio è riservato a studenti o studiosi che individualmente o in gruppo abbiano svolto il progetto di ricerca legato all’argomento proposto dalla Commissione Giudicatrice, secondo le indicazioni previste dal bando e dopo essere stati di ciò incaricati, visti i curricula presentati e un articolato progetto operativo.
L’ammontare del premio è pari ad € 2.000 di cui € 1.500 stanziati dall’Amministrazione Comunale ed € 500 dalla Famiglia Martorelli.
La domanda di partecipazione con il curriculum e la proposta progettuale dovrà pervenire entro il 31 luglio 2023 tramite mail all’indirizzo: protocollo@comune.savigliano.cn.it.
Per maggiori informazioni è possibile contattare il Museo Civico “A. Olmo”:
Le sorelle Milanollo ritratte nel quadro conservato presso la sala del Museo Civico a loro dedicata. Teresa Milanollo donò alla Città di Savigliano i suoi ricordi tra cui anche alcuni gioielli ricevuti in dono. Dopo la sua morte nel 1904 la donazione fu allestita al secondo piano dell’attuale palazzo comunale. Nel 1922 i gioielli furono rubati da ignoti.
UNA STORIA ANTIFASCISTA: L’INAUGURAZIONE DEL “CAGADUR”!
In occasione della Pastasciutta Antifascista, tenutasi in Piazza Turletti martedì 25 luglio, è stato ricordato un curioso episodio: una “finta” inaugurazione andata in scena una sera di settembre del 1924. Un gruppo di bontemponi organizzarono un corteo che partendo da piazza Cavour percorreva la città fino all’attuale Piazza del Popolo, meta dell’abituale “struscio” serale. Una parodia di quella retorica e propaganda fascista, che evidentemente a Savigliano qualcuno cominciava a mal sopportare (ed erano passati “solo” due anni dall’ascesa al potere di Mussolini).
Di quanto avvenuto allora, è testimonianza preziosa il verbale redatto dal Comandante delle guardie municipali: una lettura (chi l’avrebbe mai detto?) divertentissima!
Nell’ambito delle iniziative per la Festa della Liberazione, venerdì 21 aprile alle ore 18.00 presso la sala dell’ex chiesa di S. Agostino sarà presentata la tesi di laurea di Anna Nunziato “Il diario di Sebastiano Tropini”, un vero e proprio travel – book scritto da un soldato saviglianese diretto al fronte russo. Interverrà Sergio Soave, presidente Istituto Storico della Resistenza di Cuneo.
Sabato 22 aprile presso il Museo Civico, al mattino, si terrà un momento di approfondimento sulla storia degli I.M.I. (Internati Militari Italiani) a cura di Marco Ruzzi ricercatore presso l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, cui seguirà l’apertura al pubblico dell’allestimento “Salutami Savigliano” in cui saranno esposti diari, lettere, cartoline, fotografie, oggetti messi a disposizione da alcune famiglie saviglianesi. Saranno inoltre esposti gli elaborati degli studenti dell’I.I.S. Arimondi-Eula e Cravetta – Marconi che hanno partecipato al bando dell’ANPI – sez. di Savigliano per un premio di studio dedicato al saviglianese Beppe Allocco.
Il pittore Giorgio Bergesio nacque a Marene nel 1919. Operaio alla SNOS, si dedicò poi completamente alla pittura, ottenendo riconoscimenti e apprezzamenti dalla critica. Nel 1974 espose le sue opere presso il palazzo comunale nell’abito di una mostra antologica. Morì nel 1975.
Il grande campione di ciclismo Gino Bartali a Savigliano, attorniato da ammiratori , tra cui il giovane maestro Ansanelli, in occasione della Sagra del Grano del 1953.
Foto di Gruppo che ritrae la Banda di Savigliano diretta dal maestro Francesco Dogliani. Il maestro Dogliani è stato direttore della Banda di Savigliano durante il ventennio fascista, questa foto, quindi, è databile circa tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.
Foto di gruppo della banda di Savigliano con i Maestri Petiti ( sesto seduto a partire da sinistra) e Dogliani (settimo seduto a partire da Sinistra) a fine anni ’60 del novecento.
Una passeggiata nella storia: la presenza ebraica a Savigliano
Giornata della memoria 2022: in questo video sul nostro canale YouTube una passeggiata per Savigliano alla scoperta della storia della presenza ebraica a Savigliano, dal tardo medioevo alle persecuzioni della Seconda Guerra Mondiale, realizzata l’anno scorso, in pieno lockdown, dalla direttrice dell’Archivio Storico Comunale. In collegamento gli studenti del Cravetta-Marconi e le prof.sse Cosentino, Catalano, Pistono e Lerda. Per eventuali approfondimenti si consiglia la lettura del saggio “Ebrei a Savigliano. Storia di un’antica presenza”, a cura di Silvia Olivero, pubblicato sul n.97 della rivista “Il presente e la storia” dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo.https://www.youtube.com/watch?v=ZuAH0Fv_P88
In questa cartolina di Piazza del Popolo, in basso a destra è raffigurato l’ Omnibus, mezzo di trasporto pubblico nel secolo XIX. Davanti all’Ala si intravedono le strutture dei baracconi dei divertimenti.
Ritratto di Pietro Pagliero. Nato a Savigliano nel 1878, migrò a Londra dopo il diploma in lingue straniere e fece fortuna nella ristorazione, ma non dimenticò mai Savigliano.
La cartolina del 4 ottobre 1903 è a ricordo del 115° Anniversario della seconda incoronazione presieduta dall’Arcivescovo di Torino card. Agostino Richelmy.
Mario Torre è stato un noto personaggio saviglianese. Nacque a Savigliano nell’aprile del 1899. Come “ragazzo del 99” partecipò alla Prima guerra mondiale nel VI Battaglione Alpini “Bassano del Grappa”. Si costruì una casetta sulle rive del Maira ed un’altra sul Mellea, che battezzò “Tenuta San Remo”, luogo di aggregazione per numerosi saviglianesi che volevano gustare le fritture di pesce da lui pescato e cucinato.
Mario Torre morì nel 1984.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 17/11/2021.
La foto ritrae un gruppo di saviglianesi durante la celebrazione del IV Novembre, fu scattata nel 1925 nella Caserma C.C. in via Nicolosino (casa Caspon). Si riconoscono: il commissario prefettizio avv. Costanzo Gazzera, l’assessore anziano Pio, il cav. Vineis, l’avv. Balbiano segretario comunale, il direttore del dazio cav. Delluomodarme, i professori Bàccolo e Lora ed il comandante delle guardie Zanelli.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 3/11/2021.
I saviglianesi nati nel 1874 posano per la foto ricordo nel cortile delle scuole elementari. Si riconosce in seconda fila il futuro cavaliere Giuseppe Capra, amministratore comunale e di Opere Pie, per lungo tempo presidente dell’Istituto “Pro Pueritia”.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 20/10/2021.
La peste a Savigliano nel 1630. Storia di un morbo contagioso
“La peste a Savigliano nel 1630. Storia di un morbo contagioso” è l’episodio che apre la docuserie “Storie nella storia”, creata dalla fondazione Artea. Attraverso immagini e documenti, Silvia Olivero, direttrice dell’Archivio Storico Città di Savigliano racconta di come la Città cercò di far fronte all’emergenza epidemica e quali furono le misure poste in atto. Ci fu anche allora un lockdown? Esistevano gel disinfettanti o vaccini? Quale era la distanza interpersonale da mantenere? E i lazzaretti, di manzoniana memoria, li allestirono anche a Savigliano?
Queste e tante altre curiosità nel video disponibile sul portale della Fondazione Artea al link https://bit.ly/LapesteaSaviglianonel1630 .
Edoardo Bàccolo, ritratto in questa foto, nacque a Voghera nel 1870. Nominato direttore didattico delle Scuole Elementari si trasferì a Savigliano, dove conobbe e sposò la maestra Maria Biga e dalla loro unione venne al mondo Luigi, futuro scrittore, a cui è intitolata la Biblioteca comunale. Morì in Savigliano alla veneranda età di 92 anni.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 22/09/2021.
Luigi Bàccolo nacque a Savigliano il 10 novembre 1913, fu un grande intellettuale anche fuori dai confini saviglianesi. Alla sua morte, avvenuta nel 1992, la moglie Elsa Giordano donò i suoi libri al Comune di Savigliano, che gli intitolò la Biblioteca civica. È tumulato nella tomba di famiglia in Savigliano.
Fonte: rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 31/06/2021.
In questa cartolina del 1905 è raffigurata la Fanfara dei “Lancieri di Milano”. Il Reggimento “Lancieri di Milano” venne istituito con Regio Decreto il 29 agosto 1859 con la denominazione “Cavalleggeri di Milano”. Nei primi anni del Novecento i “Lancieri di Milano” vennero di stanza a Savigliano nella Caserma di Cavalleria (già convento di San Domenico), in alternanza con altri Reggimenti.
Il testo è stato rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 2/06/2021.
In questa foto è ritratto Carlo Levi, famoso autore di “Cristo si è fermato a Eboli”, a Savigliano. Nel 1965 ritornò nella nostra città, dove aveva prestato servizio di Leva presso l’Ospedale militare, per rivedere alcuni luoghi dove aveva vissuto. Ritrovò la casa dove era stato a pensione presso due sorelle che gli avevano messo a disposizione una camera per dipingere. Alcuni suoi quadri riprendono scorci della piana saviglianese.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 24/05/2021.
UNA STORIA ANTIFASCISTA: L’INAUGURAZIONE DEL “CAGADUR”!
In occasione della Pastasciutta Antifascista, tenutasi in Piazza Turletti martedì 25 luglio, è stato ricordato un curioso episodio: una “finta” inaugurazione andata in scena una sera di settembre del 1924. Un gruppo di bontemponi organizzarono un corteo che partendo da piazza Cavour percorreva la città fino all’attuale Piazza del Popolo, meta dell’abituale “struscio” serale. Una parodia di quella retorica e propaganda fascista, che evidentemente a Savigliano qualcuno cominciava a mal sopportare (ed erano passati “solo” due anni dall’ascesa al potere di Mussolini).
Di quanto avvenuto allora, è testimonianza preziosa il verbale redatto dal Comandante delle guardie municipali: una lettura (chi l’avrebbe mai detto?) divertentissima!
Nell’ambito delle iniziative per la Festa della Liberazione, venerdì 21 aprile alle ore 18.00 presso la sala dell’ex chiesa di S. Agostino sarà presentata la tesi di laurea di Anna Nunziato “Il diario di Sebastiano Tropini”, un vero e proprio travel – book scritto da un soldato saviglianese diretto al fronte russo. Interverrà Sergio Soave, presidente Istituto Storico della Resistenza di Cuneo.
Sabato 22 aprile presso il Museo Civico, al mattino, si terrà un momento di approfondimento sulla storia degli I.M.I. (Internati Militari Italiani) a cura di Marco Ruzzi ricercatore presso l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, cui seguirà l’apertura al pubblico dell’allestimento “Salutami Savigliano” in cui saranno esposti diari, lettere, cartoline, fotografie, oggetti messi a disposizione da alcune famiglie saviglianesi. Saranno inoltre esposti gli elaborati degli studenti dell’I.I.S. Arimondi-Eula e Cravetta – Marconi che hanno partecipato al bando dell’ANPI – sez. di Savigliano per un premio di studio dedicato al saviglianese Beppe Allocco.
Il pittore Giorgio Bergesio nacque a Marene nel 1919. Operaio alla SNOS, si dedicò poi completamente alla pittura, ottenendo riconoscimenti e apprezzamenti dalla critica. Nel 1974 espose le sue opere presso il palazzo comunale nell’abito di una mostra antologica. Morì nel 1975.
Il grande campione di ciclismo Gino Bartali a Savigliano, attorniato da ammiratori , tra cui il giovane maestro Ansanelli, in occasione della Sagra del Grano del 1953.
Foto di Gruppo che ritrae la Banda di Savigliano diretta dal maestro Francesco Dogliani. Il maestro Dogliani è stato direttore della Banda di Savigliano durante il ventennio fascista, questa foto, quindi, è databile circa tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.
Foto di gruppo della banda di Savigliano con i Maestri Petiti ( sesto seduto a partire da sinistra) e Dogliani (settimo seduto a partire da Sinistra) a fine anni ’60 del novecento.
Una passeggiata nella storia: la presenza ebraica a Savigliano
Giornata della memoria 2022: in questo video sul nostro canale YouTube una passeggiata per Savigliano alla scoperta della storia della presenza ebraica a Savigliano, dal tardo medioevo alle persecuzioni della Seconda Guerra Mondiale, realizzata l’anno scorso, in pieno lockdown, dalla direttrice dell’Archivio Storico Comunale. In collegamento gli studenti del Cravetta-Marconi e le prof.sse Cosentino, Catalano, Pistono e Lerda. Per eventuali approfondimenti si consiglia la lettura del saggio “Ebrei a Savigliano. Storia di un’antica presenza”, a cura di Silvia Olivero, pubblicato sul n.97 della rivista “Il presente e la storia” dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo.https://www.youtube.com/watch?v=ZuAH0Fv_P88
In questa cartolina di Piazza del Popolo, in basso a destra è raffigurato l’ Omnibus, mezzo di trasporto pubblico nel secolo XIX. Davanti all’Ala si intravedono le strutture dei baracconi dei divertimenti.
Ritratto di Pietro Pagliero. Nato a Savigliano nel 1878, migrò a Londra dopo il diploma in lingue straniere e fece fortuna nella ristorazione, ma non dimenticò mai Savigliano.
La cartolina del 4 ottobre 1903 è a ricordo del 115° Anniversario della seconda incoronazione presieduta dall’Arcivescovo di Torino card. Agostino Richelmy.
Mario Torre è stato un noto personaggio saviglianese. Nacque a Savigliano nell’aprile del 1899. Come “ragazzo del 99” partecipò alla Prima guerra mondiale nel VI Battaglione Alpini “Bassano del Grappa”. Si costruì una casetta sulle rive del Maira ed un’altra sul Mellea, che battezzò “Tenuta San Remo”, luogo di aggregazione per numerosi saviglianesi che volevano gustare le fritture di pesce da lui pescato e cucinato.
Mario Torre morì nel 1984.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 17/11/2021.
La foto ritrae un gruppo di saviglianesi durante la celebrazione del IV Novembre, fu scattata nel 1925 nella Caserma C.C. in via Nicolosino (casa Caspon). Si riconoscono: il commissario prefettizio avv. Costanzo Gazzera, l’assessore anziano Pio, il cav. Vineis, l’avv. Balbiano segretario comunale, il direttore del dazio cav. Delluomodarme, i professori Bàccolo e Lora ed il comandante delle guardie Zanelli.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 3/11/2021.
I saviglianesi nati nel 1874 posano per la foto ricordo nel cortile delle scuole elementari. Si riconosce in seconda fila il futuro cavaliere Giuseppe Capra, amministratore comunale e di Opere Pie, per lungo tempo presidente dell’Istituto “Pro Pueritia”.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 20/10/2021.
La peste a Savigliano nel 1630. Storia di un morbo contagioso
“La peste a Savigliano nel 1630. Storia di un morbo contagioso” è l’episodio che apre la docuserie “Storie nella storia”, creata dalla fondazione Artea. Attraverso immagini e documenti, Silvia Olivero, direttrice dell’Archivio Storico Città di Savigliano racconta di come la Città cercò di far fronte all’emergenza epidemica e quali furono le misure poste in atto. Ci fu anche allora un lockdown? Esistevano gel disinfettanti o vaccini? Quale era la distanza interpersonale da mantenere? E i lazzaretti, di manzoniana memoria, li allestirono anche a Savigliano?
Queste e tante altre curiosità nel video disponibile sul portale della Fondazione Artea al link https://bit.ly/LapesteaSaviglianonel1630 .
Edoardo Bàccolo, ritratto in questa foto, nacque a Voghera nel 1870. Nominato direttore didattico delle Scuole Elementari si trasferì a Savigliano, dove conobbe e sposò la maestra Maria Biga e dalla loro unione venne al mondo Luigi, futuro scrittore, a cui è intitolata la Biblioteca comunale. Morì in Savigliano alla veneranda età di 92 anni.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 22/09/2021.
Luigi Bàccolo nacque a Savigliano il 10 novembre 1913, fu un grande intellettuale anche fuori dai confini saviglianesi. Alla sua morte, avvenuta nel 1992, la moglie Elsa Giordano donò i suoi libri al Comune di Savigliano, che gli intitolò la Biblioteca civica. È tumulato nella tomba di famiglia in Savigliano.
Fonte: rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 31/06/2021.
In questa cartolina del 1905 è raffigurata la Fanfara dei “Lancieri di Milano”. Il Reggimento “Lancieri di Milano” venne istituito con Regio Decreto il 29 agosto 1859 con la denominazione “Cavalleggeri di Milano”. Nei primi anni del Novecento i “Lancieri di Milano” vennero di stanza a Savigliano nella Caserma di Cavalleria (già convento di San Domenico), in alternanza con altri Reggimenti.
Il testo è stato rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 2/06/2021.
In questa foto è ritratto Carlo Levi, famoso autore di “Cristo si è fermato a Eboli”, a Savigliano. Nel 1965 ritornò nella nostra città, dove aveva prestato servizio di Leva presso l’Ospedale militare, per rivedere alcuni luoghi dove aveva vissuto. Ritrovò la casa dove era stato a pensione presso due sorelle che gli avevano messo a disposizione una camera per dipingere. Alcuni suoi quadri riprendono scorci della piana saviglianese.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 24/05/2021.
Giovedì 25 maggio alle ore 20.30 alla SOMS di Racconigi in Via Carlo Costa 23 ci sarà un incontro per dare voce agli archivi, beni imprescindibili che “ri-vivono” per conservare la memoria. Sul palco archivisti e progettisti culturali che presenteranno la loro esperienza diretta nella raccolta, catalogazione, tutela e valorizzazione di documenti, condivideranno buone pratiche e discuteranno sul ruolo fondamentale che ricoprono gli archivi nella produzione di valore culturale, sociale ed economico in ogni comunità.
Attraverso gli interventi di Marinella Bianco, Rosanna Cosentino e Arduino Rosso di Acta Progetti saranno presentati quattro progetti racconigesi: dagli archivi della Parrocchia all’ex ospedale psichiatrico, dai setifici Manissero alla valorizzazione delle antiche filande. Proseguirà Silvia Olivero, Direttrice Archivio Storico Città di Savigliano, sulle potenzialità degli archivi come risorsa preziosa. A conclusione, Barbara Bergaglio illustrerà la mappatura delle raccolte di fotografia presenti sul territorio nazionale nato dalla collaborazione tra l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (Ministero della Cultura) e CAMERA – Centro italiano per la fotografia. Modererà la serata, per l’Associazione Sul Filo della Seta, Irene Rubiano.
La partecipazione all’evento è gratuita e disponibile fino ad esaurimento posti, è gradita la prenotazione via mail all’indirizzo: sulfilodellaseta@ibero.it
VENERDÌ 27 GENNAIO alle ore ORE 17, si terrà il “CAMMINO DELLA MEMORIA. Itinerario ebraico aperto a tutti per le vie cittadine a cura dell’I.I.S. Cravetta – Marconi e della Scuola Secondaria di I grado Marconi, in collaborazione con l’Archivio Storico Comunale.
Con l’ausilio di un pieghevole realizzato dai grafici in erba dell’Istituto Cravetta-Marconi, si andrà alla scoperta degli spazi cittadini che nel corso dei secoli ospitarono l’antica comunità ebraica saviglianese. In particolare, saranno realizzate a cura degli studenti alcune letture in prossimità delle abitazioni in cui vissero gli ebrei saviglianesi morti nei campi di sterminio nazisti o che riuscirono fortunatamente a salvarsi. Il cammino prenderà il via da Piazza Santa Rosa, con ritrovo davanti all’Ufficio turistico e seguirà il seguente percorso: Piazza Santa Rosa – Piazza Cesare Battisti – Via Grassi (antico ghetto ebraico) – via Cambiani (ex Vietta degli Israeliti) – Via Palestro (ultimo ghetto ebraico) – Piazza Santa Rosa (case famiglie Ottolenghi e Colombo) – Via Tapparelli (case famiglie Jaffe e Foa).
Si allega l’itinerario del percorso, realizzato dalla 5° A – Tecnico Grafico, Comunicazione dell’ I.I.S. Cravetta-Marconi e la locandina dell’evento.
Il centennale della morte di Santorre di Santa Rosa
Cerimonia pubblica in occasione del centenario dalla scomparsa dell’eroe saviglianese Santorre di Santa Rosa. Nella foto il corteo diretto in via S. Andrea, alla casa natale del Santa Rosa.
La prima Sagra del Grano si tenne dal 14 al 22 agosto 1938 ed ebbe la visita inattesa del Re Vittorio Emanuele III e quella programmata di S.E. il Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio. Nella foto si può vedere il passaggio dei trattori e dei carri allegorici in piazza Santa Rosa a chiusura della manifestazione.
Il testo è stato rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 23/06/2021.
VENERDÌ 27 GENNAIO alle ore ORE 17, si terrà il “CAMMINO DELLA MEMORIA. Itinerario ebraico aperto a tutti per le vie cittadine a cura dell’I.I.S. Cravetta – Marconi e della Scuola Secondaria di I grado Marconi, in collaborazione con l’Archivio Storico Comunale.
Con l’ausilio di un pieghevole realizzato dai grafici in erba dell’Istituto Cravetta-Marconi, si andrà alla scoperta degli spazi cittadini che nel corso dei secoli ospitarono l’antica comunità ebraica saviglianese. In particolare, saranno realizzate a cura degli studenti alcune letture in prossimità delle abitazioni in cui vissero gli ebrei saviglianesi morti nei campi di sterminio nazisti o che riuscirono fortunatamente a salvarsi. Il cammino prenderà il via da Piazza Santa Rosa, con ritrovo davanti all’Ufficio turistico e seguirà il seguente percorso: Piazza Santa Rosa – Piazza Cesare Battisti – Via Grassi (antico ghetto ebraico) – via Cambiani (ex Vietta degli Israeliti) – Via Palestro (ultimo ghetto ebraico) – Piazza Santa Rosa (case famiglie Ottolenghi e Colombo) – Via Tapparelli (case famiglie Jaffe e Foa).
Si allega l’itinerario del percorso, realizzato dalla 5° A – Tecnico Grafico, Comunicazione dell’ I.I.S. Cravetta-Marconi e la locandina dell’evento.
Il centennale della morte di Santorre di Santa Rosa
Cerimonia pubblica in occasione del centenario dalla scomparsa dell’eroe saviglianese Santorre di Santa Rosa. Nella foto il corteo diretto in via S. Andrea, alla casa natale del Santa Rosa.
La prima Sagra del Grano si tenne dal 14 al 22 agosto 1938 ed ebbe la visita inattesa del Re Vittorio Emanuele III e quella programmata di S.E. il Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio. Nella foto si può vedere il passaggio dei trattori e dei carri allegorici in piazza Santa Rosa a chiusura della manifestazione.
Il testo è stato rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 23/06/2021.
Spettacolo “Memory. Suoni dall’esilio” al Teatro Milanollo
In occasione della Giornata della Memoria, VENERDI’ 27 gennaio alle ore 20:45, al teatro Milanollo andrà in scena lo spettacolo “Memory. Suoni dall’esilio” di Stefano Giacomelli.
Una città e un’emergenza sanitaria: Savigliano e la peste del 1630
Sabato 22 Gennaio 2022, nell’ambito della Festa di San Sebastiano, si terrà presso il teatro Milanollo la conferenza “Una città e un’emergenza sanitaria: Savigliano e la peste del 1630”.
La conferenza, curata dalla direttrice dell’Archivio Storico Comunale Silvia Olivero, sarà dedicata alla ricostruzione di una pagina di storia oggi, purtroppo, ancora attuale: l’epidemia di peste che nel 1630 sconvolse Savigliano e gran parte del nord Italia.
Tramite la documentazione conservata nell’archivio storico comunale, si racconterà di come la comunità saviglianese di allora cercò di fare fronte al morbo contagioso e con quali rimedi si tentò di uscirne, tra lazzaretti, distanziamento sociale, un misterioso olio miracoloso fatto arrivare appositamente da Milano e vari intrugli disinfettanti, di cui, nel corso della serata, saranno forniti gli ingredienti!
La sezione musicale verrà curata dai Treperte Ensemble con il concerto “RetròScena – dietro le quinte della musica!”. A seguire l’Associazione Turistica Pro Loco Savigliano offrirà un rinfresco.
L’appuntamento è alle ore 20.45 presso il Teatro Milanollo di Savigliano.
L’ingresso è libero, concesso ai soli possessori di Green Pass rafforzato, con obbligo di indossare la mascherina FFP2.
Spettacolo “Memory. Suoni dall’esilio” al Teatro Milanollo
In occasione della Giornata della Memoria, VENERDI’ 27 gennaio alle ore 20:45, al teatro Milanollo andrà in scena lo spettacolo “Memory. Suoni dall’esilio” di Stefano Giacomelli.
Una città e un’emergenza sanitaria: Savigliano e la peste del 1630
Sabato 22 Gennaio 2022, nell’ambito della Festa di San Sebastiano, si terrà presso il teatro Milanollo la conferenza “Una città e un’emergenza sanitaria: Savigliano e la peste del 1630”.
La conferenza, curata dalla direttrice dell’Archivio Storico Comunale Silvia Olivero, sarà dedicata alla ricostruzione di una pagina di storia oggi, purtroppo, ancora attuale: l’epidemia di peste che nel 1630 sconvolse Savigliano e gran parte del nord Italia.
Tramite la documentazione conservata nell’archivio storico comunale, si racconterà di come la comunità saviglianese di allora cercò di fare fronte al morbo contagioso e con quali rimedi si tentò di uscirne, tra lazzaretti, distanziamento sociale, un misterioso olio miracoloso fatto arrivare appositamente da Milano e vari intrugli disinfettanti, di cui, nel corso della serata, saranno forniti gli ingredienti!
La sezione musicale verrà curata dai Treperte Ensemble con il concerto “RetròScena – dietro le quinte della musica!”. A seguire l’Associazione Turistica Pro Loco Savigliano offrirà un rinfresco.
L’appuntamento è alle ore 20.45 presso il Teatro Milanollo di Savigliano.
L’ingresso è libero, concesso ai soli possessori di Green Pass rafforzato, con obbligo di indossare la mascherina FFP2.
I Ragazzi In Gamba di Borgo Pieve di Savigliano durante una rimpatriata. Da sinistra a destra: Cesare Ghivarello, Piero Biava, Rino Villois, Franco Sandrone, don Giuseppe Bonetto, Andreino Bonelli, un viso non riconoscibile, Francesco Enria, Tonino Olino, Eraldo Tesio.
I Ragazzi In Gamba di nuovo insieme davanti alla Chiesa della Pieve di Savigliano. In primo piano Antonio (Tonio) Leone, da sinistra a destra in prima fila: Domenico (Dodo) Ambrassa, Andreino (Dreino) Bonelli, Eraldo Tesio, Don Beppe Bonetto, Giorgio Gandino, Eligio (Ligio) Villois, seconda fila: Piero Biava, Alberto (Berto) Quaglia, Vittorino (Rino) Villois, Francesco (Cechi) Enria, Francesco (Cesco) Canale.
I Ragazzi In Gamba di Borgo Pieve di Savigliano in cammino verso Superga. Da sinistra: Giorgio Gandino, Vittorio Audisio, con la bandiera Pino Ambrassa, Piero Biava, semi nascosto Antonio Leone, Berto Quaglia, ….. Dedominici, Bebè Chiappello, Mauro Mensa, Cechi Enria, in primo piano Sandro Allemandi.
I Ragazzi In Gamba di Borgo Pieve di Savigliano a Superga. Da sinistra prima fila: Berto Quaglia, Mauro Mensa, Gugù Chiappello, Antonio Leone, seconda fila: Domenico Ambrassa, Vittorio Audisio, Pino Ambrassa con la bandiera,Tonino Olino, Sandro Falchetto, ….. Domenico Ambrassa, Cechi Enria, ultime file: Bebè Chiappello, Piero Biava, Beppe Origlia,…. Dedominici, Giorgio Gandino, Dino Toselli, Sandro Allemandi, Luigi Origlia.
I Ragazzi In Gamba di Borgo Pieve di Savigliano durante una rimpatriata. Da sinistra a destra: Cesare Ghivarello, Piero Biava, Rino Villois, Franco Sandrone, don Giuseppe Bonetto, Andreino Bonelli, un viso non riconoscibile, Francesco Enria, Tonino Olino, Eraldo Tesio.
I Ragazzi In Gamba di nuovo insieme davanti alla Chiesa della Pieve di Savigliano. In primo piano Antonio (Tonio) Leone, da sinistra a destra in prima fila: Domenico (Dodo) Ambrassa, Andreino (Dreino) Bonelli, Eraldo Tesio, Don Beppe Bonetto, Giorgio Gandino, Eligio (Ligio) Villois, seconda fila: Piero Biava, Alberto (Berto) Quaglia, Vittorino (Rino) Villois, Francesco (Cechi) Enria, Francesco (Cesco) Canale.
I Ragazzi In Gamba di Borgo Pieve di Savigliano in cammino verso Superga. Da sinistra: Giorgio Gandino, Vittorio Audisio, con la bandiera Pino Ambrassa, Piero Biava, semi nascosto Antonio Leone, Berto Quaglia, ….. Dedominici, Bebè Chiappello, Mauro Mensa, Cechi Enria, in primo piano Sandro Allemandi.
I Ragazzi In Gamba di Borgo Pieve di Savigliano a Superga. Da sinistra prima fila: Berto Quaglia, Mauro Mensa, Gugù Chiappello, Antonio Leone, seconda fila: Domenico Ambrassa, Vittorio Audisio, Pino Ambrassa con la bandiera,Tonino Olino, Sandro Falchetto, ….. Domenico Ambrassa, Cechi Enria, ultime file: Bebè Chiappello, Piero Biava, Beppe Origlia,…. Dedominici, Giorgio Gandino, Dino Toselli, Sandro Allemandi, Luigi Origlia.
Foto dei R.I.G. (Ragazzi In Gamba) dell’oratorio di Borgo Pieve. Da sinistra seduti: uno dei fratelli Vigliani, Vittorio Audisio, Sandro Falchetto, …..Ambrassa, Antonio Leone, Pino Ambrassa, Franco Sandrone, Tonino Olino e l’altro fratello Vigliani. In piedi da sinistra: Mauro Mensa, Bebe’ Chiappello, Cechi Enria, Dino Toselli, Sandro Allemandi, Gugù Chiappello e Berto Quaglia.
Il palazzo sorge di fronte al Municipio nell’omonima via che traeva il suo nome dall’antica famiglia dei De Sole, attuale via Roma. Si scorgono la sede della Banca Popolare di Novara, la cartolibreria delle sorelle Besana, la panetteria di Giovanni Colombano e la calzoleria di Carlo Bugando. Le sorelle Besana ospitarono, secondo una memoria orale, il segretario del P.N.R. Alessandro Pavolini, a Savigliano per ispezionare i reparti delle Brigate Nere acquartierati nella caserma Bresciano.
Il cavalcaferrovia di Borgo Marene fu costruito nel 1937 per migliorare la viabilità ai residenti e agli automezzi che percorrevano la Saluzzo – Alba. Sul lato sud sono ancora visibili i buchi inferti dagli aerei alleati nel corso della seconda guerra mondiale.
Cartolina edita dalla Tipografia Saviglianese di proprietà del poeta e pittore saviglianese Meo Capra che riproduce la Crosà Neira. Sul retro una quartina della poesia “Daré dla Crosà Neira”.
SEMINARIO DI STUDI SULLA CARTOGRAFIA STORICA PIEMONTESE
Ci sarà anche un po’ di Savigliano al Seminario di studi dedicato alla cartografia storica piemontese. Un interessante appuntamento alla scoperta di cabrei, vedute, catasti, un patrimonio “tecnico” di grande importanza per la ricerca storica e che conquista, per la cura nei dettagli e la bellezza del disegno.
Appuntamento per MARTEDI’ 14 GIUGNO 2022 a Torino, Archivio di Stato – sala conferenze, Piazzetta Mollino.
Ingresso libero fino a esaurimento posti nel rispetto delle norme antipandemiche in vigore.
SEMINARIO DI STUDI SULLA CARTOGRAFIA STORICA PIEMONTESE
Ci sarà anche un po’ di Savigliano al Seminario di studi dedicato alla cartografia storica piemontese. Un interessante appuntamento alla scoperta di cabrei, vedute, catasti, un patrimonio “tecnico” di grande importanza per la ricerca storica e che conquista, per la cura nei dettagli e la bellezza del disegno.
Appuntamento per MARTEDI’ 14 GIUGNO 2022 a Torino, Archivio di Stato – sala conferenze, Piazzetta Mollino.
Ingresso libero fino a esaurimento posti nel rispetto delle norme antipandemiche in vigore.
Padiglioni in piazza del Popolo della quinta Sagra del Grano a Savigliano nel 1944. Il programma prevedeva un raduno vespistico, eventi ciclistici ed altri eventi sportivi. Concerti serali con l’orchestra di Wolmer Beltrami, con la presentazione di Febo Conti.
Cartolina che raffigura il mercato in piazza del Popolo a Savigliano. E’ ancora visibile il vespasiano di epoca fascista poi demolito negli anni Novanta.
UNA CITTA’ SUI BASTIONI. Tre video raccontano la storia di Piazza del Popolo a Savigliano
In data 15 gennaio sarà bandito dall’Associazione CIVITAS, Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Savigliano, in collaborazione con il Comune di Savigliano, il concorso di idee “Piazza del popolo. Immagina Savigliano”. L’ Archivio Storico Città di Savigliano/Centro della Memoria ha realizzato tre video per raccontare la storia della piazza tramite filmati, fotografie d’epoca e documenti d’archivio. Li trovate su www.piazzadelpopolo.net o direttamente sul nostro canale youtube Centro della Memoria/Archivio Storico Savigliano.
Padiglioni in piazza del Popolo della quinta Sagra del Grano a Savigliano nel 1944. Il programma prevedeva un raduno vespistico, eventi ciclistici ed altri eventi sportivi. Concerti serali con l’orchestra di Wolmer Beltrami, con la presentazione di Febo Conti.
Cartolina che raffigura il mercato in piazza del Popolo a Savigliano. E’ ancora visibile il vespasiano di epoca fascista poi demolito negli anni Novanta.
UNA CITTA’ SUI BASTIONI. Tre video raccontano la storia di Piazza del Popolo a Savigliano
In data 15 gennaio sarà bandito dall’Associazione CIVITAS, Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Savigliano, in collaborazione con il Comune di Savigliano, il concorso di idee “Piazza del popolo. Immagina Savigliano”. L’ Archivio Storico Città di Savigliano/Centro della Memoria ha realizzato tre video per raccontare la storia della piazza tramite filmati, fotografie d’epoca e documenti d’archivio. Li trovate su www.piazzadelpopolo.net o direttamente sul nostro canale youtube Centro della Memoria/Archivio Storico Savigliano.
Lunedì 25 luglio 2022 la sezione cittadina dell’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, in collaborazione con l’Associazione Voci Erranti Onlus e l’Archivio Storico/Centro della Memoria di Savigliano, organizza una “Pastasciutta antifascista”, al fine di ricordare, analogamente ad altre organizzate in tutta Italia, quel semplice piatto di pasta che la famiglia Cervi offrì per festeggiare la destituzione di Benito Mussolini.
Tutelare la memoria della Resistenza e creare occasioni di aggregazione sociale attorno ai principi cardine della nostra democrazia, questo è l’obiettivo che l’iniziativa intende perseguire, ricordando e rivivendo insieme un importante episodio di partecipazione popolare e spontanea.
L’evento, patrocinato dal Comune di Savigliano e sostenuto dalla Fondazione CRS, si terrà all’aperto, in piazza Turletti, dove, a partire dalle ore 20, avrà inizio la distribuzione GRATUITA di un piatto di pasta, come da tradizione, accompagnata da un bicchiere di vino e una fetta di anguria, a cura del Caffè Intervallo.
Sono previsti momenti di riflessione storica e di convivialità, con animazioni, letture e canti realizzati dall’Associazione Voci Erranti. Si precisa che, trattandosi di un evento spontaneo, chiunque abbia voglia di portare la chitarra e di “cantarne due” sarà il benvenuto. Idem per letture, narrazioni ecc.
SU PRENOTAZIONE (WHATSAPP O SMS) AI NUMERI 366.6815133 – 349.8321917 FINO AD ESAURIMENTO POSTI
La trebbiatura del grano era un momento di convivialità per le famiglie contadine. Oltre alla manovalanza normale le famiglie ingaggiavano i “Giustan” che scendevano dai monti. In questa foto compaiono anche una macchina per la trebbiatura e il pagliaio.
Veduta di Piazza Cavour, anticamente chiamata Piazza della Furia: sul lato nord sono presenti casa Gozellino, l’ufficio postale e il cinema Iride. Sullo sfondo i bagni pubblici di Battista Fissore.
Il dottor Enrico Silva con un amico sulla spianata di piazza Cavour in posa davanti a una delle scritte inneggianti alla
visita del Duce in Savigliano nel maggio del 1939. La foto risale agli anni ’40 del secolo scorso.
Veduta di Piazza Cavour, anticamente chiamata Piazza della Furia: sul lato nord sono presenti casa Gozellino, l’ufficio postale e il cinema Iride. Sullo sfondo i bagni pubblici di Battista Fissore.
Il dottor Enrico Silva con un amico sulla spianata di piazza Cavour in posa davanti a una delle scritte inneggianti alla
visita del Duce in Savigliano nel maggio del 1939. La foto risale agli anni ’40 del secolo scorso.
Nella foto il quadro di Nino Pirlato collocato presso la cappella dell’Ospedale Militare di Savigliano a ricordo del bombardamento aereo inglese della notte tra l’11 e il 12 gennaio 1941.
Un saluto da Savigliano. Parrocchia di San Giovanni
La vecchia chiesa di San Giovanni, costruita nel XV secolo a sostituire l’antico edificio preesistente. Di fianco fu eretta nel 1911 la chiesa attuale più moderna.
Una delle cartoline realizzate dal fotografo Federico Testa commissionate nel 1921 dalla Società Nazionale delle Officine di Savigliano, raffigurante il canale nel tratto di Via Alba verso la centrale idroelettrica.
Il comune, vista l’esigenza di una piazza per il commercio del bestiame e di un nuovo mattatoio conforme a legge, ne stabilì l’edificazione in zona Gabusera. I lavori furono diretti dall’Ing. Saverio Cucinello.
In questa cartolina del 1936, l’anno dell’inaugurazione, si può vedere la piazza con lo spaccio della bassa macelleria con alle spalle il Consorzio Agrario, l’ingresso del mattatoio, la casa del guardiano e l’imponente silos.
La foto del 23 novembre 1931, ritrae le scolaresche saviglianesi radunate per la “Festa degli alberi” in un’irriconoscibile piazza d’Armi, nel punto in cui oggi sorge la Società Bocciofila Saviglianese.
Il comune, vista l’esigenza di una piazza per il commercio del bestiame e di un nuovo mattatoio conforme a legge, ne stabilì l’edificazione in zona Gabusera. I lavori furono diretti dall’Ing. Saverio Cucinello.
In questa cartolina del 1936, l’anno dell’inaugurazione, si può vedere la piazza con lo spaccio della bassa macelleria con alle spalle il Consorzio Agrario, l’ingresso del mattatoio, la casa del guardiano e l’imponente silos.
La foto del 23 novembre 1931, ritrae le scolaresche saviglianesi radunate per la “Festa degli alberi” in un’irriconoscibile piazza d’Armi, nel punto in cui oggi sorge la Società Bocciofila Saviglianese.
Il monumento alla Resistenza di Piazza Nizza, la lapide a ricordo degli scioperi alla Snos del marzo del ’43 e i luoghi in cui trovarono la morte due partigiani: saranno 4 le tappe percorse sabato 23 aprile nel corso di un itinerario didattico cittadino, curato dall’I.I.S. Arimondi-Eula e dall’Archivio Storico. La Resistenza a Savigliano sarà raccontata attraverso narrazioni storiche e letture.
La partenza è prevista per le ore 8.00 presso il Monumento alla Resistenza di Piazza Nizza. A finire, presso il giardino dell’acquedotto, ci sarà un canto collettivo in collaborazione con il coro ANA “R. Celoria”.
L’itinerario partigiano cittadino è aperto a tutti e ci si potrà unire alla passeggiata in qualunque tappa del percorso.
Giovedì 9 dicembre 2021 alle ore 21.00 presso il Centro Culturale Saviglianese in Piazza Nizza, Savigliano, si terrà l’evento organizzato dall’Archivio Storico Città di Savigliano in collaborazione con il Civico Istituto Musicale “G.B. Fergusio” Cartoline, montagne, musica e confini. Le passioni di un collezionista, in cui verrà presentata la donazione Giuseppe Allocco, voluta da Marisa Chiavazza e dai famigliari di Giuseppe Allocco.
Interverranno Silvia Olivero, direttrice dell’Archivio Storico, Michelangelo Allocco, direttore del C. I. Musicale Fergusio, Andrea Pittavino “Aladar”, gestore del rifugio Pagarì e Paolo Trucco, presidente della Commissione paesaggio del comune di Savigliano.
L’ingresso è libero.
Super green pass obbligatorio.
Per informazioni rivolgersi all’Archivio Storico Città di Savigliano 0172 711240
Il monumento alla Resistenza di Piazza Nizza, la lapide a ricordo degli scioperi alla Snos del marzo del ’43 e i luoghi in cui trovarono la morte due partigiani: saranno 4 le tappe percorse sabato 23 aprile nel corso di un itinerario didattico cittadino, curato dall’I.I.S. Arimondi-Eula e dall’Archivio Storico. La Resistenza a Savigliano sarà raccontata attraverso narrazioni storiche e letture.
La partenza è prevista per le ore 8.00 presso il Monumento alla Resistenza di Piazza Nizza. A finire, presso il giardino dell’acquedotto, ci sarà un canto collettivo in collaborazione con il coro ANA “R. Celoria”.
L’itinerario partigiano cittadino è aperto a tutti e ci si potrà unire alla passeggiata in qualunque tappa del percorso.
Giovedì 9 dicembre 2021 alle ore 21.00 presso il Centro Culturale Saviglianese in Piazza Nizza, Savigliano, si terrà l’evento organizzato dall’Archivio Storico Città di Savigliano in collaborazione con il Civico Istituto Musicale “G.B. Fergusio” Cartoline, montagne, musica e confini. Le passioni di un collezionista, in cui verrà presentata la donazione Giuseppe Allocco, voluta da Marisa Chiavazza e dai famigliari di Giuseppe Allocco.
Interverranno Silvia Olivero, direttrice dell’Archivio Storico, Michelangelo Allocco, direttore del C. I. Musicale Fergusio, Andrea Pittavino “Aladar”, gestore del rifugio Pagarì e Paolo Trucco, presidente della Commissione paesaggio del comune di Savigliano.
L’ingresso è libero.
Super green pass obbligatorio.
Per informazioni rivolgersi all’Archivio Storico Città di Savigliano 0172 711240
Nel 1948 la banda di Savigliano, diretta dal Maestro Biga, si esibì allo stadio di Torino in occasione della partita Italia Inghilterra del Mondiali. Questa è una foto di gruppo della banda dentro lo stadio.
Foto degli anni trenta del novecento di un gruppo di operaie della società delle artigiane a palazzo Taffini a Savigliano, allora sede delle Rosine, presso le quali si imparava l’arte del cucito.
Foto dei primi anni 50 del novecento che ritrae un gruppo di netturbini saviglianesi della ditta Lazzaroni, in posa con il loro mezzi di lavoro davanti al monumento a Schiaparelli.
Conferenza “WANTED” a cura dell’Archivio Storico Comunale
Mercoledì 17 novembre, alle ore 15.30, a Savigliano presso il Centro incontro in Piazza Nizza, nell’ambito dei “Mercoledì dell’UNItre”, si terrà “Wanted”, una conferenza sui banditi e briganti che hanno “animato” la vita saviglianese nei secoli scorsi.
Saranno raccontate le vite avventurose e turbolente del famoso bandito Giacomo Conte, del Re Piccolo e di molti altri, ricostruite grazie alle carte dell’Archivio Storico Comunale.
L’ingresso è libero, con greenpass obbligatorio. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura, 0172 710235.
Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
Giovedì 4 novembre, alle ore 21, presso il Teatro Milanollo, in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, l’Amministrazione Comunale conferirà la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.
Durante la serata alcuni studenti dell’I.I.S Arimondi – Eula realizzeranno delle letture, tra queste ci saranno alcuni saluti di soldati Saviglianesi dal fronte. Sarà presente anche il complesso bandistico “Città di Savigliano”.
“Che sarà mai per noi il 1821? I moti per la libertà nell’Europa di Santarosa” la mostra sui Moti del 1821 curata dal Professor Gentile dell’Università di Torino, inaugurerà Domenica 24 ottobre presso Palazzo Muratori Cravetta. L’esposizione ricostruisce storicamente quel periodo attraverso immagini, mappe, percorsi sonori e multimediali, con un’attenzione particolare alla figura di Santorre di Santarosa.
Ingresso gratuito. Sabato e domenica h. 10/18.30
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura di Savigliano. Tel 0172/370736.
Conferenza “WANTED” a cura dell’Archivio Storico Comunale
Mercoledì 17 novembre, alle ore 15.30, a Savigliano presso il Centro incontro in Piazza Nizza, nell’ambito dei “Mercoledì dell’UNItre”, si terrà “Wanted”, una conferenza sui banditi e briganti che hanno “animato” la vita saviglianese nei secoli scorsi.
Saranno raccontate le vite avventurose e turbolente del famoso bandito Giacomo Conte, del Re Piccolo e di molti altri, ricostruite grazie alle carte dell’Archivio Storico Comunale.
L’ingresso è libero, con greenpass obbligatorio. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura, 0172 710235.
Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
Giovedì 4 novembre, alle ore 21, presso il Teatro Milanollo, in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, l’Amministrazione Comunale conferirà la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.
Durante la serata alcuni studenti dell’I.I.S Arimondi – Eula realizzeranno delle letture, tra queste ci saranno alcuni saluti di soldati Saviglianesi dal fronte. Sarà presente anche il complesso bandistico “Città di Savigliano”.
“Che sarà mai per noi il 1821? I moti per la libertà nell’Europa di Santarosa” la mostra sui Moti del 1821 curata dal Professor Gentile dell’Università di Torino, inaugurerà Domenica 24 ottobre presso Palazzo Muratori Cravetta. L’esposizione ricostruisce storicamente quel periodo attraverso immagini, mappe, percorsi sonori e multimediali, con un’attenzione particolare alla figura di Santorre di Santarosa.
Ingresso gratuito. Sabato e domenica h. 10/18.30
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura di Savigliano. Tel 0172/370736.
Cartolina che rappresenta l’Ara della vittoria “Virtuti Victoria Sacrum” in primo piano e sullo sfondo lascia intravedere le Scuole Elementari “Santorre di Santa Rosa”.
Le informazioni in parte sono tratte dalla descrizione del post pubblicato dalla pagina Facebook “Savigliano Sparita” , pubblicato in data 14/12/2015.
La cartolina ritrae Piazza Schiaparelli durante gli anni ’80, quando cambiò aspetto e divenne simile a come la conosciamo noi oggi. Si costruirono sul lato ovest, al posto delle strutture del periodo fascista in abbandono da anni, moderni condomini tra i quali i due palazzi di vetro.
Le informazioni in parte sono tratte dalla descrizione del post pubblicato dalla pagina Facebook “Savigliano Sparita” , pubblicato in data 23/01/2021. Nel post è segnalato che la fotografia più in alto è del signor A. Miretti.
La fotografia mostra il Caffè Inglese agli inizi del ‘900. L’elegante bar di proprietà di Bartolomeo Scaraffia si affacciava su Piazza Vittorio Emanuele II, oggi Piazza del Popolo.
Le informazioni in parte sono tratte dalla descrizione del post pubblicato dalla pagina Facebook “Savigliano Sparita” , pubblicato in data 11/03/2021.
La fotografia, del 1962, ritrae il modello di automobile “NSU PRINZ” che veniva realizzato dalla Carrozzeria Scioneri di Savigliano. La Carrozzeria, fondata nel 1943 da Antonio Scioneri, rimase in attività fino alla metà degli anni ’90.
Le informazioni in parte sono tratte dalla descrizione lasciata dal Signor R. Aria che ha condiviso questa immagine sul gruppo Facebook “Savigliano Sparita” , pubblicato in data 23/01/2021.
Corteo di associazioni durante il fascismo: i labari saviglianesi
Il labaro è un vessillo con asta traversa e drappo quadrato, nota insegna costantiniana, ripreso durante il regime fascista per rappresentare le varie associazioni combattentistiche, industriali, commerciali ed artigianali. Nella fotografia del 19 febbraio 1940 nuovi labari delle associazioni locali vengono portati in corteo accompagnati dalle autorità civili e militari verso l’Ara della vittoria per essere benedetti dal cappellano militare.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 13/10/2021.
La cartolina del 1950 presenta quattro vedute della frazione di Savigliano, Suniglia, fotografate da Gino Caccia: in primo piano il castello dei Conti Galateri, la scuola, progettata dell’ingegner Jaffe negli anni ’30 e infine la chiesa, che è l’edificio più antico in cui troviamo un ciclo di affreschi cinquecenteschi, come si evince nell’ultimo riquadro della cartolina.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 6/10/2021.
Questa cartolina è un esempio di pubblicità della fabbrica di armoniche saviglianese di Lorenzo Ariaudo del 1922. La fabbrica aveva sede in piazza Vittorio Emanuele II n. 16.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 29/09/2021.
Cartolina che rappresenta l’Ara della vittoria “Virtuti Victoria Sacrum” in primo piano e sullo sfondo lascia intravedere le Scuole Elementari “Santorre di Santa Rosa”.
Le informazioni in parte sono tratte dalla descrizione del post pubblicato dalla pagina Facebook “Savigliano Sparita” , pubblicato in data 14/12/2015.
La cartolina ritrae Piazza Schiaparelli durante gli anni ’80, quando cambiò aspetto e divenne simile a come la conosciamo noi oggi. Si costruirono sul lato ovest, al posto delle strutture del periodo fascista in abbandono da anni, moderni condomini tra i quali i due palazzi di vetro.
Le informazioni in parte sono tratte dalla descrizione del post pubblicato dalla pagina Facebook “Savigliano Sparita” , pubblicato in data 23/01/2021. Nel post è segnalato che la fotografia più in alto è del signor A. Miretti.
La fotografia mostra il Caffè Inglese agli inizi del ‘900. L’elegante bar di proprietà di Bartolomeo Scaraffia si affacciava su Piazza Vittorio Emanuele II, oggi Piazza del Popolo.
Le informazioni in parte sono tratte dalla descrizione del post pubblicato dalla pagina Facebook “Savigliano Sparita” , pubblicato in data 11/03/2021.
La fotografia, del 1962, ritrae il modello di automobile “NSU PRINZ” che veniva realizzato dalla Carrozzeria Scioneri di Savigliano. La Carrozzeria, fondata nel 1943 da Antonio Scioneri, rimase in attività fino alla metà degli anni ’90.
Le informazioni in parte sono tratte dalla descrizione lasciata dal Signor R. Aria che ha condiviso questa immagine sul gruppo Facebook “Savigliano Sparita” , pubblicato in data 23/01/2021.
Corteo di associazioni durante il fascismo: i labari saviglianesi
Il labaro è un vessillo con asta traversa e drappo quadrato, nota insegna costantiniana, ripreso durante il regime fascista per rappresentare le varie associazioni combattentistiche, industriali, commerciali ed artigianali. Nella fotografia del 19 febbraio 1940 nuovi labari delle associazioni locali vengono portati in corteo accompagnati dalle autorità civili e militari verso l’Ara della vittoria per essere benedetti dal cappellano militare.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 13/10/2021.
La cartolina del 1950 presenta quattro vedute della frazione di Savigliano, Suniglia, fotografate da Gino Caccia: in primo piano il castello dei Conti Galateri, la scuola, progettata dell’ingegner Jaffe negli anni ’30 e infine la chiesa, che è l’edificio più antico in cui troviamo un ciclo di affreschi cinquecenteschi, come si evince nell’ultimo riquadro della cartolina.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 6/10/2021.
Questa cartolina è un esempio di pubblicità della fabbrica di armoniche saviglianese di Lorenzo Ariaudo del 1922. La fabbrica aveva sede in piazza Vittorio Emanuele II n. 16.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 29/09/2021.
In questa cartolina degli inizi del Novecento e rappresentato il ponte sul Macra tra una rigogliosa vegetazione. Per i saviglianesi in tempo di ferie era abitudine riversarsi sulle rive di Macra e Mellea per la balneazione.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 15/09/2021.
La fotografia ricorda il giorno della fondazione del gruppo ANA di Savigliano nel 1931. Nella foto: in primo piano, accanto alla Piccola Italiana, Gaetano Toselli, Comandante la Sezione provinciale ANA; Clotilde Faramia ved. Luciano, madrina del Vessillo; al centro il Capitano Vincenzo Stevano, veterano di guerra per l’Indipendenza d’Italia, Mario Cantoni ed il futuro sindaco Giovanni Marino.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 8/09/2021.
La fotografia ricorda il giorno della fondazione del gruppo ANA di Savigliano nel 1931. Nella foto: in primo piano, accanto alla Piccola Italiana, Gaetano Toselli, Comandante la Sezione provinciale ANA; Clotilde Faramia ved. Luciano, madrina del Vessillo; al centro il Capitano Vincenzo Stevano, veterano di guerra per l’Indipendenza d’Italia, Mario Cantoni ed il futuro sindaco Giovanni Marino.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 8/09/2021.
Sagra del Grano: carro allegorico della “cuntrà d’la gabbia”
Il carro della “Cuntrà d’la gabbia” (via Tapparelli). La gabbia è sormontata da un grosso rapace e gremita di partecipanti. In primo piano si riconoscono Luigi Berardo (Vigin), Pino Abà, e Carlo Porrera.
Il testo è stato rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 28/07/2021.
In questa cartolina della Pasqua del 1903 si possono ammirare la chiesa della Pietà con accanto la pasticceria di Ferdinando Bella ed in fronte la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso e l’albergo d’Italia di Pietro Andreis.
Il testo è stato rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 21/07/2021.
Per ulteriori approfondimenti sulla visita di visita di Benito Mussolini a Savigliano il 20 maggio 1939 vi invitiamo a visitare la pagina, che linkiamo qui, ospitata sul portale del Comune di Savigliano.
In questa cartolina postale, spedita il 30 novembre 1966, si riflette uno spaccato della Savigliano di quegli anni.
Davanti all’Arco capeggia l’Istituto Bancario San Paolo di Torino, trasferitosi qui da Piazza Santarosa negli anni Cinquanta. L’edificio ospitava a inizio secolo il “Caffè del Commercio” di proprietà di Michele Gedda, produttore dell’omonimo “Amaro.” In primo piano, a sinistra l’orefice Alfredo Martorelli su una moto Guzzi.
Piazza Vittorio Emanuele II immortalata il 10 giugno 1940 mentre, attraverso gli altoparlanti collocati nella piazza, veniva diffuso via radio il discorso pronunciato da Mussolini in piazza Venezia a Roma.
In primo piano si notano le Giovani Italiane, i Balilla, gli Avanguardisti con cartelli inneggianti al Duce e le autorità fasciste attorniate dalla folla.
Piazza Vittorio Emanuele II in un giorno di mercato
Di seguito, il testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese dell’ 11 settembre 2019.
La stessa fotografia, scattata negli anni Trenta del Novecento, che ritrae Piazza Vittorio Emanuele II – oggi Piazza del Popolo – in un giorno di mercato, comparve anche su Il Saviglianese citato nella scheda.
Nella Statistica della Provincia di Saluzzo compilata da Giovanni Eandi nel 1835 si evince che a Savigliano si teneva il mercato di venerdì. Così lo descrive: “Vi si contano ordinariamente 30 banchi di merciaiuoli, negozianti di tele e drappi di fabbricazione indigena esposti anche da alcuni ebrei o da negozianti dei vicini luoghi, 4 o 5 di vermicellai, 10 o 12 banchi di venditori di formaggi, 8 o 10 ortolani di Bra con erbe e ortaggi, 4 banchi di ogni specie di ferro e 2 di chioderia ad uso dell’agricoltura. È immensa la quantità di foglie di gelsi esposta a segno che la piazza ne è talvolta in gran parte ingombrata. Vi si vendono bachi da seta, gelsi, ontani, bossi e piante da frutta dei quali è ricco il territorio saviglianese…”.
Nel corso degli anni si aggiunse quello del martedì.
Ecco come si presentava il mercato nel 1921 in piazza Vittorio Emanuele II. Tra la gente, in primo piano, una signora con in braccio la sua neonata: è Bettina, la futura madre dello scrittore saviglianese Giancarlo Gili, che nel suo libro “Semplicemente Mamma” ne ripercorre la vita.
Nell’agosto del 1938 venne inaugurata la prima Sagra del Grano voluta da Mussolini. A causa della guerra la manifestazione venne sospesa e ripresa poi nel 1952 dal sindaco Marino. L’ultima sagra si tenne nel 1986.
La foto presenta uno scorcio di piazza Vittorio Emanuele II durante la parata militare del Reggimento ”Lancieri Milano” per l’inaugurazione della bandiera. Era il 13 settembre 1903.
Il 13 agosto 1953, durante la tradizionale Sagra, era programmato il ballo dei bambini con costumi a tema. Nella foto, le finaliste sfilavano davanti alla giuria, che assegnava il primo premio al miglior modello. Vinceva la capofila Mimi Monasterolo.
Il 14 agosto 1938 S.M. Vittorio Emanuele III inaugurava la 1ª Sagra del Grano. Il giorno successivo giungeva a Savigliano il Generale Pietro Badoglio per commemorare il nostro concittadino Giuseppe Edoardo Arimondi.
Questo il programma della giornata: ore 8.30 arrivo – ore 9.30 adunata delle Associazioni d’Arma e Reduci Campagna d’Africa alla Casa del Fascio e ricevimento delle autorità e rappresentanti dei convenuti – ore 10.30 omaggio al monumento dei Caduti in guerra, Messa al campo con accompagnamento di masse corali ed orchestrali, benedizione dei vessilli, glorificazione dell’eroico concittadino Generale Giuseppe Arimondi – ore 12 visita Sagra del Grano – ore 12.30 rancio-quota Lire 10 con diritto d’ingresso alla Fiera ed alla Mostra fauna etiopica. Eccolo in fotografia durante la visita alla Sagra in compagnia del podestà Annibale Galateri e del segretario politico Domenico Cantatore.
Fonte: testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese del 20 maggio 2020
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Ingresso ai padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Cartolina spedita a Biella raffigurante piazza Vittorio Emanuele II a Savigliano durante una manifestazione (presente anche ritaglio di una pubblicazione con l’immagine delle esercitazioni dei Vigili del Fuoco Saviglianesi in Piazza del Popolo nel 1932)
Veduta aerea dei padiglioni dei mezzi agricoli di una Sagra del Grano di Savigliano (cartelloni pubblicitari di SIVAM, Costruzioni meccaniche e agricole Pietro Bertoglio e Hanomag)
Stand per la ristorazione all’interno della Sagra del Grano (presenti le pubblicità della dittà Origlia, della Campari, della Coras e degli Arimondini al Rhum della caffetteria-pasticceria Scaraffia)
Cerimonia inaugurale della VI sagra del grano (foto panoramica, in cui si notano le insegne della Lombardini e l’autovettura promozionale della Suistar)
Stand di diverse attività commerciali (fra gli altri aspirapolveri Tornado, Bosio rivenditore di elettrodmestici, gelati Besana) di Savigliano (all’interno dei padiglioni della Sagra del Grano
Autorità in visita alla VII Sagra del Grano presso il Molo di piazza del Popolo. Presenti il consigliere comunale Emilio Sidoli e il preside Antonino Olmo. Riconoscibili le insegne dei seguenti negozi: la cartolibreria della sorella Becchio, la merceria delle sorelle Olivero, emporio di vini e oli del sig. Daniele
Mezzi agricoli in esposizione fra i padiglioni della VII Sagra del Grano. Presenti le pubblicità della Nuffield e della ditta Oberto – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Mezzi agricoli in esposizione fra i padiglioni della VII Sagra del Grano. Presenti le pubblicità della Nuffield e della ditta Oberto – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Per ulteriori approfondimenti sulla visita di visita di Benito Mussolini a Savigliano il 20 maggio 1939 vi invitiamo a visitare la pagina, che linkiamo qui, ospitata sul portale del Comune di Savigliano.
In questa cartolina postale, spedita il 30 novembre 1966, si riflette uno spaccato della Savigliano di quegli anni.
Davanti all’Arco capeggia l’Istituto Bancario San Paolo di Torino, trasferitosi qui da Piazza Santarosa negli anni Cinquanta. L’edificio ospitava a inizio secolo il “Caffè del Commercio” di proprietà di Michele Gedda, produttore dell’omonimo “Amaro.” In primo piano, a sinistra l’orefice Alfredo Martorelli su una moto Guzzi.
Piazza Vittorio Emanuele II immortalata il 10 giugno 1940 mentre, attraverso gli altoparlanti collocati nella piazza, veniva diffuso via radio il discorso pronunciato da Mussolini in piazza Venezia a Roma.
In primo piano si notano le Giovani Italiane, i Balilla, gli Avanguardisti con cartelli inneggianti al Duce e le autorità fasciste attorniate dalla folla.
Piazza Vittorio Emanuele II in un giorno di mercato
Di seguito, il testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese dell’ 11 settembre 2019.
La stessa fotografia, scattata negli anni Trenta del Novecento, che ritrae Piazza Vittorio Emanuele II – oggi Piazza del Popolo – in un giorno di mercato, comparve anche su Il Saviglianese citato nella scheda.
Nella Statistica della Provincia di Saluzzo compilata da Giovanni Eandi nel 1835 si evince che a Savigliano si teneva il mercato di venerdì. Così lo descrive: “Vi si contano ordinariamente 30 banchi di merciaiuoli, negozianti di tele e drappi di fabbricazione indigena esposti anche da alcuni ebrei o da negozianti dei vicini luoghi, 4 o 5 di vermicellai, 10 o 12 banchi di venditori di formaggi, 8 o 10 ortolani di Bra con erbe e ortaggi, 4 banchi di ogni specie di ferro e 2 di chioderia ad uso dell’agricoltura. È immensa la quantità di foglie di gelsi esposta a segno che la piazza ne è talvolta in gran parte ingombrata. Vi si vendono bachi da seta, gelsi, ontani, bossi e piante da frutta dei quali è ricco il territorio saviglianese…”.
Nel corso degli anni si aggiunse quello del martedì.
Ecco come si presentava il mercato nel 1921 in piazza Vittorio Emanuele II. Tra la gente, in primo piano, una signora con in braccio la sua neonata: è Bettina, la futura madre dello scrittore saviglianese Giancarlo Gili, che nel suo libro “Semplicemente Mamma” ne ripercorre la vita.
Nell’agosto del 1938 venne inaugurata la prima Sagra del Grano voluta da Mussolini. A causa della guerra la manifestazione venne sospesa e ripresa poi nel 1952 dal sindaco Marino. L’ultima sagra si tenne nel 1986.
La foto presenta uno scorcio di piazza Vittorio Emanuele II durante la parata militare del Reggimento ”Lancieri Milano” per l’inaugurazione della bandiera. Era il 13 settembre 1903.
Il 13 agosto 1953, durante la tradizionale Sagra, era programmato il ballo dei bambini con costumi a tema. Nella foto, le finaliste sfilavano davanti alla giuria, che assegnava il primo premio al miglior modello. Vinceva la capofila Mimi Monasterolo.
Il 14 agosto 1938 S.M. Vittorio Emanuele III inaugurava la 1ª Sagra del Grano. Il giorno successivo giungeva a Savigliano il Generale Pietro Badoglio per commemorare il nostro concittadino Giuseppe Edoardo Arimondi.
Questo il programma della giornata: ore 8.30 arrivo – ore 9.30 adunata delle Associazioni d’Arma e Reduci Campagna d’Africa alla Casa del Fascio e ricevimento delle autorità e rappresentanti dei convenuti – ore 10.30 omaggio al monumento dei Caduti in guerra, Messa al campo con accompagnamento di masse corali ed orchestrali, benedizione dei vessilli, glorificazione dell’eroico concittadino Generale Giuseppe Arimondi – ore 12 visita Sagra del Grano – ore 12.30 rancio-quota Lire 10 con diritto d’ingresso alla Fiera ed alla Mostra fauna etiopica. Eccolo in fotografia durante la visita alla Sagra in compagnia del podestà Annibale Galateri e del segretario politico Domenico Cantatore.
Fonte: testo dell’articolo pubblicato su Il Saviglianese del 20 maggio 2020
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Ingresso ai padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Padiglioni costruiti in Piazza del Popolo in occasione della I Sagra del Grano di Savigliano, inaugurata il 14 agosto 1938 dal re Vittorio Emanuele III e visitato il 21 agosto dal Maresciallo Pietro Badoglio e promossa con l’intento di “valorizzare la produzione del fertilissimo agro saviglianese e far conoscere le possibilità di sviluppo commerciale e industriale della città di Savigliano” (fonte: link)
Cartolina spedita a Biella raffigurante piazza Vittorio Emanuele II a Savigliano durante una manifestazione (presente anche ritaglio di una pubblicazione con l’immagine delle esercitazioni dei Vigili del Fuoco Saviglianesi in Piazza del Popolo nel 1932)
Veduta aerea dei padiglioni dei mezzi agricoli di una Sagra del Grano di Savigliano (cartelloni pubblicitari di SIVAM, Costruzioni meccaniche e agricole Pietro Bertoglio e Hanomag)
Stand per la ristorazione all’interno della Sagra del Grano (presenti le pubblicità della dittà Origlia, della Campari, della Coras e degli Arimondini al Rhum della caffetteria-pasticceria Scaraffia)
Cerimonia inaugurale della VI sagra del grano (foto panoramica, in cui si notano le insegne della Lombardini e l’autovettura promozionale della Suistar)
Stand di diverse attività commerciali (fra gli altri aspirapolveri Tornado, Bosio rivenditore di elettrodmestici, gelati Besana) di Savigliano (all’interno dei padiglioni della Sagra del Grano
Autorità in visita alla VII Sagra del Grano presso il Molo di piazza del Popolo. Presenti il consigliere comunale Emilio Sidoli e il preside Antonino Olmo. Riconoscibili le insegne dei seguenti negozi: la cartolibreria della sorella Becchio, la merceria delle sorelle Olivero, emporio di vini e oli del sig. Daniele
Mezzi agricoli in esposizione fra i padiglioni della VII Sagra del Grano. Presenti le pubblicità della Nuffield e della ditta Oberto – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Mezzi agricoli in esposizione fra i padiglioni della VII Sagra del Grano. Presenti le pubblicità della Nuffield e della ditta Oberto – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
In questa cartolina del 1933 si nota che l’Ara della Vittoria è priva del monumento ai Caduti. Monumento sarà spostato da piazza Cesare Battisti nel 1934.
Fotografia della squadra dei “Maghi” durante il campionato del 1951-52, che li ha visti vittoriosi. La squadra era composta da soli giocatori saviglianesi: in alto il Commendatore Stefano Allocco, presidente tuttofare, accanto Mazzone, Frossasco, Barale, il dirigente Reposi, Siccardi, Supertino, il massaggiatore Cavallo, Perlo e Giolitti; accovacciati Cassina, Gili, Givo, Quaglia, Lotario e Cappello.
Il testo è stato rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 19/05/2021.
Facciata della chiesa della Confraternita della Misericordia e di San Giovanni Decollato, conosciuta dai saviglianesi come “Crosà Neira”, prima del tentativo di demolizione del 1984.
Ritratto di Filippo Saraceno di Tor di Bormida e Bergolo nacque a Torino nel 1831. Fu un uomo di grande cultura, autore di scritti e saggi storici, diede alle stampe una biografia del cugino Pietro di Santa Rosa. Trascorreva periodi di studio e di riposo nella sua tenuta del “Bosco del Ghè” in San Salvatore, dove morì nel 1893. La sua salma riposa nella cappella di famiglia nel cimitero del piccolo borgo di San Salvatore.
Il testo è rielaborato dalla rubrica “Scorci e personaggi ‘dla veja Savian” de “Il Saviglianese”, pubblicato in data 14/04/2021.
La stella della Mole, impronta degli operai della SNOS di Savigliano.
Con l’ausilio di vecchi filmati, fotografie e testimonianze sarà ricostruita la storia di un oggetto misterioso e affascinante, più volte distrutto e ricostruito, la cui ultima “incarnazione” è frutto di una tradizione industriale che ha segnato profondamente la città di Savigliano e che è stata motivo di orgoglio per molte generazioni.
In occasione del primo maggio, si ripropone la lettura del numero del tabloid La Città Ritrovata (uscito in otto numeri nel 2006) dedicato all’agricoltura a Savigliano.
All’interno i seguenti articoli: Se la Città ritrova la campagna (Federico Faloppa) / La vita in campagna negli anni Cinquanta (Giuseppe Trabucco) / Le bucoliche del Morré (Benedetta Botta) / Che giornata! (Giuseppe Perottino) / La Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola (Lorena Ribero) / La Casa Della Beffa (Adelaide Gullino) / Quando a Savigliano si batteva la canapa (Pieraldo Fiorito) /Savigliano e la bachicoltura (redazione) / Dove sono i fontanili? (Giancarlo Gili) / Pan e nus: mangé da spos (Liliana Cimiero); Latte? Andiamo dal distributore (Mario Gianoglio); Trasloco? Fuma San Martin! (Alessandra Giuffra e Giuseppe Perottino); Heidi? Ha 25 anni e vive a Savigliano (Adelaide Gullino) / Le masche e la meliga di San Salvatore (Maria Bossolasco).
PDF SCARICABILE nella sezione download/La Città Ritrovata
#25aprileSavigliano2020
Lettere e diari a portata di clic!
Nel PDF allegato qui sotto sono stati raccolti e organizzati graficamente i 10 post pubblicati sulla nostra pagina Facebook nella giornata del 25 aprile.
Un grande ringraziamento alle famiglie Bertola, Brugiafreddo, Ghione e Tallone per aver voluto lasciare in archivio storico questa importante memoria famigliare.
#25aprileSavigliano2020
Lettere e diari a portata di clic!
Nel PDF allegato qui sotto sono stati raccolti e organizzati graficamente i 10 post pubblicati sulla nostra pagina Facebook nella giornata del 25 aprile 2020.
Un grande ringraziamento va alle famiglie Bertola, Brugiafreddo, Ghione e Tallone per aver espresso il desiderio di lasciare presso l’Archivio Storico di Savigliano questa importante memoria famigliare.
In occasione del primo maggio, si ripropone la lettura del numero del tabloid La Città Ritrovata (uscito in otto numeri nel 2006) dedicato all’agricoltura a Savigliano.
All’interno i seguenti articoli: Se la Città ritrova la campagna (Federico Faloppa) / La vita in campagna negli anni Cinquanta (Giuseppe Trabucco) / Le bucoliche del Morré (Benedetta Botta) / Che giornata! (Giuseppe Perottino) / La Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola (Lorena Ribero) / La Casa Della Beffa (Adelaide Gullino) / Quando a Savigliano si batteva la canapa (Pieraldo Fiorito) /Savigliano e la bachicoltura (redazione) / Dove sono i fontanili? (Giancarlo Gili) / Pan e nus: mangé da spos (Liliana Cimiero); Latte? Andiamo dal distributore (Mario Gianoglio); Trasloco? Fuma San Martin! (Alessandra Giuffra e Giuseppe Perottino); Heidi? Ha 25 anni e vive a Savigliano (Adelaide Gullino) / Le masche e la meliga di San Salvatore (Maria Bossolasco).
PDF SCARICABILE nella sezione download/La Città Ritrovata
#25aprileSavigliano2020
Lettere e diari a portata di clic!
Nel PDF allegato qui sotto sono stati raccolti e organizzati graficamente i 10 post pubblicati sulla nostra pagina Facebook nella giornata del 25 aprile.
Un grande ringraziamento alle famiglie Bertola, Brugiafreddo, Ghione e Tallone per aver voluto lasciare in archivio storico questa importante memoria famigliare.
#25aprileSavigliano2020
Lettere e diari a portata di clic!
Nel PDF allegato qui sotto sono stati raccolti e organizzati graficamente i 10 post pubblicati sulla nostra pagina Facebook nella giornata del 25 aprile 2020.
Un grande ringraziamento va alle famiglie Bertola, Brugiafreddo, Ghione e Tallone per aver espresso il desiderio di lasciare presso l’Archivio Storico di Savigliano questa importante memoria famigliare.
Si comunica che in ottemperanza ai provvedimenti contenuti negli ultimi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, recanti misure per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus COVID_19, l’Archivio Storico/Centro della memoria sarà chiuso fino a nuove disposizioni.
In attesa della riapertura del servizio, si segnala che nella sezione Documenti è a disposizione la banca dati dell’archivio storico comunale con la descrizione inventariale del materiale conservato. Per la cartografia storica, in parte digitalizzata, selezionare Archivio storico comunale/serie Tipi e disegni nel menù a tendina.
Altri materiali (testimonianze di vita saviglianese, racconti e filmati) sono disponibili sul canale YouTube Centro della Memoria Savigliano e sulla pagina Facebook Centro della Memoria – Archivio Storico Savigliano.
Si comunica che in ottemperanza ai provvedimenti contenuti negli ultimi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, recanti misure per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus COVID_19, l’Archivio Storico/Centro della memoria sarà chiuso fino a nuove disposizioni.
In attesa della riapertura del servizio, si segnala che nella sezione Documenti è a disposizione la banca dati dell’archivio storico comunale con la descrizione inventariale del materiale conservato. Per la cartografia storica, in parte digitalizzata, selezionare Archivio storico comunale/serie Tipi e disegni nel menù a tendina.
Altri materiali (testimonianze di vita saviglianese, racconti e filmati) sono disponibili sul canale YouTube Centro della Memoria Savigliano e sulla pagina Facebook Centro della Memoria – Archivio Storico Savigliano.
LUNEDI’ 27 GENNAIO – Proiezione film per Giornata della Memoria 2020
LUNEDI’ 27 gennaio, alle ore 21, presso l’ex chiesa di S. Agostino, in piazza Arimondi 15, sarà proiettato il film documentario I bambini di rue Saint-Maur 209 di Ruth Zylberman.
Il film è il frutto di un’indagine tesa a ricostruire le storie degli abitanti di un palazzo parigino che ospitava una piccola comunità ebraica durante l’occupazione nazista.
Introduce il film Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo.
L’evento rientra fra le iniziative dell’Assessorato alla Cultura per la Giornata della Memoria e del Ricordo.
Agnese Ghione racconta l’emergenza sigarette di suo padre in un campo di prigionia in Germania, vicino a Norimberga, nello Stalag o Stammlager (campo base) XII D, Trier, situato nei pressi della cittadina di Treviri. Fumare era un antidoto efficace contro i morsi della fame e le sigarette non erano mai abbastanza.
(Dalla raccolta “Memoria Resistente”, testimonianza del 23 aprile 2019 – Il video integrale è conservato presso l’Archivio Storico della Città di Savigliano).
Tutti i diritti sono Riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi, illustrazioni comprese, mediante qualunque piattaforma tecnologica, senza previa autorizzazione scritta del Comune di Savigliano.
Titolo originale: Tre sigarette al giorno… Non tolgono la fame!
Datazione: 1943-2019
Argomento: Lavoro e occupazione; Individuo e società
Un ingegnere ebreo a Savigliano. Vita e opere di Guido Jaffe
GIORNO DELLA MEMORIA 2019
Si chiamava Guido Jaffe, era ebreo e ingegnere del Comune di Savigliano. Le leggi razziali lo costrinsero a lasciare il lavoro e dopo qualche anno a scappare per salvarsi la vita. In occasione del Giorno della memoria, domenica 27 gennaio presso la SALA S. AGOSTINO, Piazza Arimondi 15, alle ore 17, racconteremo la sua storia.
“Un ingegnere ebreo a Savigliano. Vita e opere di Guido Jaffe”, a cura della dott.ssa Silvia Olivero – Centro della memoria – Archivio storico di Savigliano
A seguire, inaugurazione della nuova sala studio della Biblioteca Civica Luigi Boccolo di Savigliano a lui intitolata.
Liesel Gorges scampò alle persecuzioni razziali grazie anche alla protezione degli abitanti di Rittana, nelle nostre montagne. “Liesel. Storia di un esodo sotto una buona stella” di Fabio Gianotti e Sante Altizio, è un documentario unico nel suo genere e ci accompagnerà attraverso quegli stessi luoghi in cui Liesel ha avuto il coraggio di tornare 70 anni dopo.
Non mancate alla proiezione, lunedì 28 gennaio alle ore 21 in Sala S. Agostino, Piazza Arimondi 15 a Savigliano. Presenta Gigi Garelli, direttore Istituto della Resistenza “Dante Livio Bianco” Cuneo.
LUNEDI’ 27 GENNAIO – Proiezione film per Giornata della Memoria 2020
LUNEDI’ 27 gennaio, alle ore 21, presso l’ex chiesa di S. Agostino, in piazza Arimondi 15, sarà proiettato il film documentario I bambini di rue Saint-Maur 209 di Ruth Zylberman.
Il film è il frutto di un’indagine tesa a ricostruire le storie degli abitanti di un palazzo parigino che ospitava una piccola comunità ebraica durante l’occupazione nazista.
Introduce il film Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo.
L’evento rientra fra le iniziative dell’Assessorato alla Cultura per la Giornata della Memoria e del Ricordo.
Agnese Ghione racconta l’emergenza sigarette di suo padre in un campo di prigionia in Germania, vicino a Norimberga, nello Stalag o Stammlager (campo base) XII D, Trier, situato nei pressi della cittadina di Treviri. Fumare era un antidoto efficace contro i morsi della fame e le sigarette non erano mai abbastanza.
(Dalla raccolta “Memoria Resistente”, testimonianza del 23 aprile 2019 – Il video integrale è conservato presso l’Archivio Storico della Città di Savigliano).
Tutti i diritti sono Riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi, illustrazioni comprese, mediante qualunque piattaforma tecnologica, senza previa autorizzazione scritta del Comune di Savigliano.
Titolo originale: Tre sigarette al giorno… Non tolgono la fame!
Datazione: 1943-2019
Argomento: Lavoro e occupazione; Individuo e società
Un ingegnere ebreo a Savigliano. Vita e opere di Guido Jaffe
GIORNO DELLA MEMORIA 2019
Si chiamava Guido Jaffe, era ebreo e ingegnere del Comune di Savigliano. Le leggi razziali lo costrinsero a lasciare il lavoro e dopo qualche anno a scappare per salvarsi la vita. In occasione del Giorno della memoria, domenica 27 gennaio presso la SALA S. AGOSTINO, Piazza Arimondi 15, alle ore 17, racconteremo la sua storia.
“Un ingegnere ebreo a Savigliano. Vita e opere di Guido Jaffe”, a cura della dott.ssa Silvia Olivero – Centro della memoria – Archivio storico di Savigliano
A seguire, inaugurazione della nuova sala studio della Biblioteca Civica Luigi Boccolo di Savigliano a lui intitolata.
Liesel Gorges scampò alle persecuzioni razziali grazie anche alla protezione degli abitanti di Rittana, nelle nostre montagne. “Liesel. Storia di un esodo sotto una buona stella” di Fabio Gianotti e Sante Altizio, è un documentario unico nel suo genere e ci accompagnerà attraverso quegli stessi luoghi in cui Liesel ha avuto il coraggio di tornare 70 anni dopo.
Non mancate alla proiezione, lunedì 28 gennaio alle ore 21 in Sala S. Agostino, Piazza Arimondi 15 a Savigliano. Presenta Gigi Garelli, direttore Istituto della Resistenza “Dante Livio Bianco” Cuneo.
Si avvisano i signori utenti che durante le festività l’Archivio Storico/Centro della Memoria sarà chiuso al pubblico dal pomeriggio del 24 dicembre al 6 gennaio 2020.
Riapertura martedì 7 gennaio con il consueto orario.
Presentazione libro sulla storia del manicomio di Racconigi dalle origini al fascismo
GIOVEDI’ 16 GENNAIO 2020 alle ore 21 presso l’ex chiesa di S. Agostino, in piazza Arimondi 15, si terrà la presentazione del libro di Fabio Milazzo “Una casa di custodia per maniaci pericolosi. Storia del manicomio di Racconigi dalle origini al Fascismo (1871-1930)”. Dialogheranno con l’autore Silvia Olivero, direttrice Archivio Storico/Centro della Memoria Savigliano e Alessandro Vallarino, psichiatra ASL Cn1.
In questa fotografia, attribuibile al 1968-1969, è visibile un tratto di Via Saluzzo, che ospitava sino a pochi anni prima molte attività: un negozio di biciclette, gli idraulici Gobetti, il Ristorante Oriente, gli alimentari Testa e Brunetti cucine.
La descrizione è stata ricavata dai commenti pubblicati, contestualmente all’immagine, sulla pagina Facebook Savigliano sparita, il 6 novembre 2017.
Questa immagine ritrae la vecchia edicola Bruno, sita in Piazza del Popolo, e presumibilmente risale al primo ventennio del Novecento.
Qualcuno riconosce l’uomo che guarda, con le braccia ai fianchi, verso l’obiettivo?
In questa cartolina, spedita il 24 giugno 1942 a Magliano Alpi, è ben visibile una Piazza del Popolo non molto dissimile da quella attuale.
Gli alberi sono ancora giovani perché piantati da pochi anni, a sinistra si intravede una macchina d’epoca, un dehor estivo ed il chiosco dei gelati.
La descrizione è stata ricavata dai commenti pubblicati, contestualmente all’immagine, sulla pagina Facebook Savigliano sparita, il 20 febbraio 2019.
Cartolina spedita a Savigliano il 17 giugno 1940 con destinazione Mortara: il testo è rassicurante -pur in tempi bui-“Tutto bene per ora nulla di nuovo”.La struttura oggi è lo stadio “Ottavio Morino” i cui lavori vengono terminati grazie ai fondi stanziati in occasione di ” Italia 90 “. E’ lo stadio dove giocano gli atleti della Saviglianese Calcio, i “Maghi”.
In questa fotografia, attribuibile al 1968-1969, è visibile un tratto di Via Saluzzo, che ospitava sino a pochi anni prima molte attività: un negozio di biciclette, gli idraulici Gobetti, il Ristorante Oriente, gli alimentari Testa e Brunetti cucine.
La descrizione è stata ricavata dai commenti pubblicati, contestualmente all’immagine, sulla pagina Facebook Savigliano sparita, il 6 novembre 2017.
Questa immagine ritrae la vecchia edicola Bruno, sita in Piazza del Popolo, e presumibilmente risale al primo ventennio del Novecento.
Qualcuno riconosce l’uomo che guarda, con le braccia ai fianchi, verso l’obiettivo?
In questa cartolina, spedita il 24 giugno 1942 a Magliano Alpi, è ben visibile una Piazza del Popolo non molto dissimile da quella attuale.
Gli alberi sono ancora giovani perché piantati da pochi anni, a sinistra si intravede una macchina d’epoca, un dehor estivo ed il chiosco dei gelati.
La descrizione è stata ricavata dai commenti pubblicati, contestualmente all’immagine, sulla pagina Facebook Savigliano sparita, il 20 febbraio 2019.
Cartolina spedita a Savigliano il 17 giugno 1940 con destinazione Mortara: il testo è rassicurante -pur in tempi bui-“Tutto bene per ora nulla di nuovo”.La struttura oggi è lo stadio “Ottavio Morino” i cui lavori vengono terminati grazie ai fondi stanziati in occasione di ” Italia 90 “. E’ lo stadio dove giocano gli atleti della Saviglianese Calcio, i “Maghi”.
Liberty d’Archivio – Esposizione raro manifesto a colori stampato a Torino nel 1899
Domenica 15 dicembre dalle ore 14:30 alle ore 17:30, presso l’Archivio Storico/Centro della Memoria in Piazza Arimondi 15, sarà esposto un raro manifesto a colori appartenente all’Archivio Storico Comunale risalente al 1899 e relativo all’inaugurazione a Torino del monumento a Vittorio Emanuele II.
Il manifesto, di due metri per un metro, realizzato in stile liberty dall’artista torinese Giovanni Battista Carpanetto, fu stampato a Torino dalla litografia Doyen di L. Simondetti.
Ai visitatori sarà data in omaggio una riproduzione della Gazzetta del Popolo di Torino del 10 settembre 1899 contenente un articolo sull’inaugurazione del monumento e una prima pagina interamente dedicata al caso Dreyfus!
Saranno inoltre aperti al pubblico il teatro interattivo del Centro della Memoria e l’allestimento All’inizio della strada, prima sezione del percorso museale diffuso Prima fermata: Savigliano, in rete con le altre due sezioni presso il Museo Ferroviario Piemontese e il sito Alstom.
25 APRILE 2019. Festa della Liberazione: Memoria e Archivi resistenti
Nell’ambito delle iniziative per il 25 Aprile 2019, l’Archivio Storico/ Centro della Memoria Savigliano organizza una due giorni dedicata alla Resistenza saviglianese: nella giornata di martedì 23 aprile sarà possibile videoregistrare ricordi, aneddoti, racconti, esperienze, riflessioni su questa importante pagina di storia (su prenotazione telefonica al numero 0172711240); mercoledì 24 aprile, sempre presso l’Archivio Storico, sarà proposta ai visitatori la consultazione guidata di una selezione di manifesti (tra cui un celebre manifesto di propaganda nazifascista realizzato da Gino Boccasile), documenti, fotografie, manufatti e videointerviste.
Anche nel periodo estivo è possibile visitare autonomamente i due allestimenti ospitati all’interno del Polo Archivistico Saviglianese/Centro della Memoria.
Al piano terra i visitatori troveranno il Centro della Memoria, teatro interattivo sulla Savigliano del Novecento: ventuno racconti sulle feste, la guerra, il lavoro, la vita quotidiana, i protagonisti della memoria cittadina.
Al primo piano li attende Prima fermata: Savigliano, percorso con video e immagini sulla storia della strada ferrata Torino-Savigliano.
Gli orari di apertura del centro sono pubblicati sul sito istituzionale; consigliamo comunque la prenotazione telefonica.
Liberty d’Archivio – Esposizione raro manifesto a colori stampato a Torino nel 1899
Domenica 15 dicembre dalle ore 14:30 alle ore 17:30, presso l’Archivio Storico/Centro della Memoria in Piazza Arimondi 15, sarà esposto un raro manifesto a colori appartenente all’Archivio Storico Comunale risalente al 1899 e relativo all’inaugurazione a Torino del monumento a Vittorio Emanuele II.
Il manifesto, di due metri per un metro, realizzato in stile liberty dall’artista torinese Giovanni Battista Carpanetto, fu stampato a Torino dalla litografia Doyen di L. Simondetti.
Ai visitatori sarà data in omaggio una riproduzione della Gazzetta del Popolo di Torino del 10 settembre 1899 contenente un articolo sull’inaugurazione del monumento e una prima pagina interamente dedicata al caso Dreyfus!
Saranno inoltre aperti al pubblico il teatro interattivo del Centro della Memoria e l’allestimento All’inizio della strada, prima sezione del percorso museale diffuso Prima fermata: Savigliano, in rete con le altre due sezioni presso il Museo Ferroviario Piemontese e il sito Alstom.
25 APRILE 2019. Festa della Liberazione: Memoria e Archivi resistenti
Nell’ambito delle iniziative per il 25 Aprile 2019, l’Archivio Storico/ Centro della Memoria Savigliano organizza una due giorni dedicata alla Resistenza saviglianese: nella giornata di martedì 23 aprile sarà possibile videoregistrare ricordi, aneddoti, racconti, esperienze, riflessioni su questa importante pagina di storia (su prenotazione telefonica al numero 0172711240); mercoledì 24 aprile, sempre presso l’Archivio Storico, sarà proposta ai visitatori la consultazione guidata di una selezione di manifesti (tra cui un celebre manifesto di propaganda nazifascista realizzato da Gino Boccasile), documenti, fotografie, manufatti e videointerviste.
Anche nel periodo estivo è possibile visitare autonomamente i due allestimenti ospitati all’interno del Polo Archivistico Saviglianese/Centro della Memoria.
Al piano terra i visitatori troveranno il Centro della Memoria, teatro interattivo sulla Savigliano del Novecento: ventuno racconti sulle feste, la guerra, il lavoro, la vita quotidiana, i protagonisti della memoria cittadina.
Al primo piano li attende Prima fermata: Savigliano, percorso con video e immagini sulla storia della strada ferrata Torino-Savigliano.
Gli orari di apertura del centro sono pubblicati sul sito istituzionale; consigliamo comunque la prenotazione telefonica.
In occasione della Giornata della Cultura Saviglianese organizzata dalla consulta Cultura del Comune di Savigliano, sarà aperta al pubblico presso il chiostro della sede universitaria saviglianese la mostra EMIGRANTI TRA IMMAGINI E MEMORIA SCRITTA, a cura dell’Archivio Storico Comunale.
L’Archivio storico cittadino propone al pubblico saviglianese un percorso espositivo che racconta storie di emigrazioni attingendo al ricco patrimonio archivistico e bibliografico saviglianese. Dai depositi degli istituti culturali cittadini e dai cassetti e cantine di privati sono emersi articoli di giornali di fine ‘800 con splendide illustrazioni, registri di leva e censimenti in cui l’emigrazione di intere famiglie è scrupolosamente annotata, circolari inviate al comune dal Commissariato per l’emigrazione e infine lettere e cartoline scritte da emigranti ai parenti rimasti a Savigliano, in cui l’emigrante cessa di essere un numero delle statistiche e diventa il protagonista della sua storia.
Tra queste storie di emigranti c’è anche quella di un cittadino illustre costretto ad abbandonare la patria, Santorre di Santa Rosa. Negli archivi saviglianesi lo ritroviamo nella duplice veste di sindaco cittadino e in quella più intima di padre di famiglia che l’esilio tiene lontano dai suoi affetti più cari.
SABATO 1 GIUGNO, in occasione della Giornata della Cultura Saviglianese organizzata dalla consulta Cultura del Comune di Savigliano, sarà aperta al pubblico presso il chiostro della sede universitaria saviglianese la mostra EMIGRANTI TRA IMMAGINI E MEMORIA SCRITTA, a cura dell’Archivio Storico Comunale.
L’Archivio storico cittadino propone al pubblico saviglianese un percorso espositivo che racconta storie di emigrazioni attingendo al ricco patrimonio archivistico e bibliografico saviglianese. Dai depositi degli istituti culturali cittadini e dai cassetti e cantine di privati sono emersi articoli di giornali di fine ‘800 con splendide illustrazioni, registri di leva e censimenti in cui l’emigrazione di intere famiglie è scrupolosamente annotata, circolari inviate al comune dal Commissariato per l’emigrazione e infine lettere e cartoline scritte da emigranti ai parenti rimasti a Savigliano, in cui l’emigrante cessa di essere un numero delle statistiche e diventa il protagonista della sua storia.
Tra queste storie di emigranti c’è anche quella di un cittadino illustre costretto ad abbandonare la patria, Santorre di Santa Rosa. Negli archivi saviglianesi lo ritroviamo nella duplice veste di sindaco cittadino e in quella più intima di padre di famiglia che l’esilio tiene lontano dai suoi affetti più cari.
Nel 1642 le monache di S.Monica acquistano otto case che formano l’isolato a ventaglio ed altre nella zone medioevale e nel successivo isolato condinante con S.Domenico; si stanziano nei primi due isolati aprendo porte e costruendo un cavalcavia provvisorio di comunicazione. Fabbrica, inoltre, un refettorio con materiali dell’antico monastero demolito. (C.Turletti – vol. 2 – pagg. 420-421)
“Nel 1857, soppressi gli ordini monastici, le Agostiniane abbandonano il convento. Verranno qui insediati i Cacciatori delle Alpi e successivamente diverrà Ospedale Militare”.(C.Tutrletti – vol. 2 – pag. 425)
Dopo la sua chiusura nel 1974 ed anni di abbandono, il nosocomio viene ristrutturato e destinato ad accogliere la Facoltà di Scienze dell’Informazione dell’ateneo torinese.
In occasione della Giornata della Cultura Saviglianese organizzata dalla consulta Cultura del Comune di Savigliano, sarà aperta al pubblico presso il chiostro della sede universitaria saviglianese la mostra EMIGRANTI TRA IMMAGINI E MEMORIA SCRITTA, a cura dell’Archivio Storico Comunale.
L’Archivio storico cittadino propone al pubblico saviglianese un percorso espositivo che racconta storie di emigrazioni attingendo al ricco patrimonio archivistico e bibliografico saviglianese. Dai depositi degli istituti culturali cittadini e dai cassetti e cantine di privati sono emersi articoli di giornali di fine ‘800 con splendide illustrazioni, registri di leva e censimenti in cui l’emigrazione di intere famiglie è scrupolosamente annotata, circolari inviate al comune dal Commissariato per l’emigrazione e infine lettere e cartoline scritte da emigranti ai parenti rimasti a Savigliano, in cui l’emigrante cessa di essere un numero delle statistiche e diventa il protagonista della sua storia.
Tra queste storie di emigranti c’è anche quella di un cittadino illustre costretto ad abbandonare la patria, Santorre di Santa Rosa. Negli archivi saviglianesi lo ritroviamo nella duplice veste di sindaco cittadino e in quella più intima di padre di famiglia che l’esilio tiene lontano dai suoi affetti più cari.
SABATO 1 GIUGNO, in occasione della Giornata della Cultura Saviglianese organizzata dalla consulta Cultura del Comune di Savigliano, sarà aperta al pubblico presso il chiostro della sede universitaria saviglianese la mostra EMIGRANTI TRA IMMAGINI E MEMORIA SCRITTA, a cura dell’Archivio Storico Comunale.
L’Archivio storico cittadino propone al pubblico saviglianese un percorso espositivo che racconta storie di emigrazioni attingendo al ricco patrimonio archivistico e bibliografico saviglianese. Dai depositi degli istituti culturali cittadini e dai cassetti e cantine di privati sono emersi articoli di giornali di fine ‘800 con splendide illustrazioni, registri di leva e censimenti in cui l’emigrazione di intere famiglie è scrupolosamente annotata, circolari inviate al comune dal Commissariato per l’emigrazione e infine lettere e cartoline scritte da emigranti ai parenti rimasti a Savigliano, in cui l’emigrante cessa di essere un numero delle statistiche e diventa il protagonista della sua storia.
Tra queste storie di emigranti c’è anche quella di un cittadino illustre costretto ad abbandonare la patria, Santorre di Santa Rosa. Negli archivi saviglianesi lo ritroviamo nella duplice veste di sindaco cittadino e in quella più intima di padre di famiglia che l’esilio tiene lontano dai suoi affetti più cari.
Nel 1642 le monache di S.Monica acquistano otto case che formano l’isolato a ventaglio ed altre nella zone medioevale e nel successivo isolato condinante con S.Domenico; si stanziano nei primi due isolati aprendo porte e costruendo un cavalcavia provvisorio di comunicazione. Fabbrica, inoltre, un refettorio con materiali dell’antico monastero demolito. (C.Turletti – vol. 2 – pagg. 420-421)
“Nel 1857, soppressi gli ordini monastici, le Agostiniane abbandonano il convento. Verranno qui insediati i Cacciatori delle Alpi e successivamente diverrà Ospedale Militare”.(C.Tutrletti – vol. 2 – pag. 425)
Dopo la sua chiusura nel 1974 ed anni di abbandono, il nosocomio viene ristrutturato e destinato ad accogliere la Facoltà di Scienze dell’Informazione dell’ateneo torinese.
Premio di Studio “Città di Savigliano – A.Olmo” edizione 2017
Vi ricordiamo il concorso Premio di Studio “Città di Savigliano – A. Olmo” – edizione 2017.
Se avete curato nell’ultimo biennio, individualmente o in equipe, uno studio (tesi di laurea, audiovisivo, pubblicazione, ricerca, opera teatrale, ecc.) su Savigliano e il suo territorio, potrete presentare i vostri elaborati entro le ore 12.00 di GIOVEDÌ’ 27 SETTEMBRE 2018.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a vedere l’allegato e a consultare il sito del Comune di Savigliano.
Premio di Studio “Città di Savigliano – A.Olmo” edizione 2017
È stato bandito il concorso Premio di Studio “Città di Savigliano – A. Olmo” – edizione 2017.
Se avete curato nell’ultimo biennio, individualmente o in equipe, uno studio (tesi di laurea, audiovisivo, pubblicazione, ricerca, opera teatrale, ecc.) su Savigliano e il suo territorio, potrete presentare i vostri elaborati entro le ore 12.00 di GIOVEDÌ’ 27 SETTEMBRE 2018.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a vedere l’allegato e a consultare il sito del Comune di Savigliano.
Premio di Studio “Città di Savigliano – A.Olmo” edizione 2017
Vi ricordiamo il concorso Premio di Studio “Città di Savigliano – A. Olmo” – edizione 2017.
Se avete curato nell’ultimo biennio, individualmente o in equipe, uno studio (tesi di laurea, audiovisivo, pubblicazione, ricerca, opera teatrale, ecc.) su Savigliano e il suo territorio, potrete presentare i vostri elaborati entro le ore 12.00 di GIOVEDÌ’ 27 SETTEMBRE 2018.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a vedere l’allegato e a consultare il sito del Comune di Savigliano.
Premio di Studio “Città di Savigliano – A.Olmo” edizione 2017
È stato bandito il concorso Premio di Studio “Città di Savigliano – A. Olmo” – edizione 2017.
Se avete curato nell’ultimo biennio, individualmente o in equipe, uno studio (tesi di laurea, audiovisivo, pubblicazione, ricerca, opera teatrale, ecc.) su Savigliano e il suo territorio, potrete presentare i vostri elaborati entro le ore 12.00 di GIOVEDÌ’ 27 SETTEMBRE 2018.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a vedere l’allegato e a consultare il sito del Comune di Savigliano.
Notizia di un ufficio postale a Savigliano probabilmente in piazza Molineri nel Palazzo Calabiana, già sede della Pretura e degli uffici tributari, compare in un’opera del Casalis datata 1833. Anche Eandi, nella Statistica della Provincia di Saluzzo del 1835, riporta che a Savigliano funzionava l’ufficio postale.
Il corriere che da Torino andava a Nizza attraversava a cavallo la nostra provincia e consegnava le lettere nei giorni di domenica, martedì e giovedì. Alla sera degli stessi giorni si poteva inviare la corrispondenza .
Nel tempo, l’ufficio postale subirà diversi spostamenti: in piazza Santarosa nel palazzo della contessa Galateri Sartirana, in piazza Cavour nel ventennio fascista; nel Palazzo comunale in via Ferreri negli anni Cinquanta, in corso Roma negli anni Sessanta.
Attualmente si trova in piazza Schiaparelli, dove avevano sede il peso pubblico ed i bagni comunali.
Il 16 marzo 1853, mentre era in corsa il processo di unificazione nazionale, il nostro concittadino Monsignor Nazari di Calabiana, Vescovo di Casale Monferrato, accompagnato dal Capitolo di S. Andrea e dalle Autorità civili e militari aspettava l’arrivo del treno che avrebbe inaugurato la nuova tratta ferroviaria Torino-Savigliano. Dal convoglio scesero il Re Vittorio Emanuele II e i Principi Umberto ed Amedeo.
Dopo i discorsi di rito, Monsignor Nazari di Calabiana benedì i locali della Stazione e la locomotiva, battezzata “Savigliano”.
La cartolina del 6 luglio 1943 presenta l’ingresso della Stazione sotto la grande tettoia, a fianco il dehor del bar-ristorante ed in primo piano uno spaccato dei giardini sul largo della piazza.
La cartolina, dell’ottobre 1911, ricorda la partenza di numerosi soldati di Leva ed alcuni volontari che vennero accompagnati alla stazione dalla cittadinanza con in testa la banda.
Il 16 marzo 1853, mentre era in corsa il processo di unificazione nazionale, il nostro concittadino Monsignor Nazari di Calabiana, Vescovo di Casale Monferrato, accompagnato dal Capitolo di S. Andrea e dalle Autorità civili e militari aspettava l’arrivo del treno che avrebbe inaugurato la nuova tratta ferroviaria Torino-Savigliano. Dal convoglio scesero il Re Vittorio Emanuele II e i Principi Umberto ed Amedeo.
Dopo i discorsi di rito, Monsignor Nazari di Calabiana benedì i locali della Stazione e la locomotiva, battezzata “Savigliano”.
La cartolina del 6 luglio 1943 presenta l’ingresso della Stazione sotto la grande tettoia, a fianco il dehor del bar-ristorante ed in primo piano uno spaccato dei giardini sul largo della piazza.
La cartolina, dell’ottobre 1911, ricorda la partenza di numerosi soldati di Leva ed alcuni volontari che vennero accompagnati alla stazione dalla cittadinanza con in testa la banda.
25 Aprile Ricordata la figura di Giovanni Alessio, trucidato nel 1944. Italiani che lottano per la democrazia
Nell’articolo di Simona Trabucco, dedicato alle celebrazioni per la Festa della Liberazione, viene menzionata la presentazione del libro “L’angolo buio” di Marco Ruzzi a cura del Centro della Memoria.
“Carte, scartoffie e vecchi fogli”. Direttrice dell’Archivio al convegno
Il Saviglianese dedica un articolo al convegno “Carte, scartoffie e vecchi fogli:un patrimonio da riconoscere e valorizzare” che si terrà, a Dronero, Venerdì 4 maggio presso il “Centro europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato”. Tra i relatori ci sarà anche Silvia Olivero, la direttrice dell’Archivio storico di Savigliano.
25 Aprile Ricordata la figura di Giovanni Alessio, trucidato nel 1944. Italiani che lottano per la democrazia
Nell’articolo di Simona Trabucco, dedicato alle celebrazioni per la Festa della Liberazione, viene menzionata la presentazione del libro “L’angolo buio” di Marco Ruzzi a cura del Centro della Memoria.
“Carte, scartoffie e vecchi fogli”. Direttrice dell’Archivio al convegno
Il Saviglianese dedica un articolo al convegno “Carte, scartoffie e vecchi fogli:un patrimonio da riconoscere e valorizzare” che si terrà, a Dronero, Venerdì 4 maggio presso il “Centro europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato”. Tra i relatori ci sarà anche Silvia Olivero, la direttrice dell’Archivio storico di Savigliano.
Serata ludica con il prototipo del gioco in scatola Prima Fermata: Savigliano
Giovedì 12 aprile, dalle 21.00 alle 23.00 presso il Centro della memoria – Polo archivistico saviglianese, si potrà testare il prototipo del gioco in scatola Prima fermata: Savigliano, ambientato sulla Torino-Savigliano nella seconda metà dell’Ottocento e ideato dall’Archivio Storico Comunale.
Edificata nel 1692, la chiesa di San Filippo dei Padri dell’Oratorio fu sottoposta ad alterne vicende storiche. Chiusa nel 1855 in seguito alla Legge Siccardi, tutti i suoi beni vennero messi all’asta ed il monumentale altare maggiore posto nel Santuario di Cussanio. Per lungo tempo fu adibita a magazzino comunale. In occasione dell’inaugurazione del monumento al Generale Arimondi, alla presenza di Umberto I, in quei locali venne allestito un banchetto con 300 invitati. Riaperta al culto nel 1901, grazie al Canonico Allasia, fu punto di riferimento per la gioventù studiosa saviglianese e dimora a Santuario della Vergine del Rosario Patrona Principale di Savigliano.
La cartolina del 1939 presenta l’interno della chiesa.
All’inizio dell’anno esplose in Cina una rivolta antioccidentale organizzata dalla setta xenofoba dei Boxer. Le potenze occidentali, per tutelare i propri interessi politico-economici, inviarono forti contingenti militari prendendo a pretesto alcuni gravi episodi come l’uccisione di stranieri, le fucilazioni in massa di cinesi convertiti al Cristianesimo e l’assedio alle ambasciate a Pechino.
Il 29 luglio l’anarchico Gaetano Bresci assassinò Umberto I.
La Domenica del Corriere del 28 ottobre dedicò la sua copertina al concittadino Giovanni Schiaparelli, che dopo quarant’anni lascio l’incarico di direttore dell’Osservatorio di Brera a Milano.
A Savigliano era sindaco il dottor Giovanni Baralis. Il Saviglianese riportò notizia della riapertura al culto della chiesa di San Filippo; sulla facciata della sua casa natale venne posta una lapide in ricordo del deputato Stefano Lausetti.
Ecco in fotografia la leva di quell’anno.
Questa cartolina del 26 luglio 1929 presenta il tratto di strada che da Pietro Santarosa porta alla parrocchia di S. Andrea.
A sinistra, in primo piano, la casa della famiglia Marcarino, poi quella dai piccoli portici, dove le sorelle Calligaris tenevano a pensione studenti ed impiegati. A destra, parte dei palazzi Villa e Santarosa fatti erigere dalla principessa Isabella di Savoia. In primo piano, la casa natale del poeta Meo Capra, abbattuta negli anni Sessanta del secolo scorso. In posa alcuni ragazzi all’imbocco di via Pietro Santarosa: via che portava ai “giardini di foss” delle sorelle Giraudo, dove i saviglianesi si recavano ad acquistare fiori e verdure.
Processione in via Sant’Andrea in transito davanti a palazzo Santa Rosa. Riconoscibili una delle patronesse (Teresa Monasterolo) e alcuni prelati (don Francone, priore di San Pietro, e il pievano don Marengo)
All’inizio dell’anno esplose in Cina una rivolta antioccidentale organizzata dalla setta xenofoba dei Boxer. Le potenze occidentali, per tutelare i propri interessi politico-economici, inviarono forti contingenti militari prendendo a pretesto alcuni gravi episodi come l’uccisione di stranieri, le fucilazioni in massa di cinesi convertiti al Cristianesimo e l’assedio alle ambasciate a Pechino.
Il 29 luglio l’anarchico Gaetano Bresci assassinò Umberto I.
La Domenica del Corriere del 28 ottobre dedicò la sua copertina al concittadino Giovanni Schiaparelli, che dopo quarant’anni lascio l’incarico di direttore dell’Osservatorio di Brera a Milano.
A Savigliano era sindaco il dottor Giovanni Baralis. Il Saviglianese riportò notizia della riapertura al culto della chiesa di San Filippo; sulla facciata della sua casa natale venne posta una lapide in ricordo del deputato Stefano Lausetti.
Ecco in fotografia la leva di quell’anno.
Questa cartolina del 26 luglio 1929 presenta il tratto di strada che da Pietro Santarosa porta alla parrocchia di S. Andrea.
A sinistra, in primo piano, la casa della famiglia Marcarino, poi quella dai piccoli portici, dove le sorelle Calligaris tenevano a pensione studenti ed impiegati. A destra, parte dei palazzi Villa e Santarosa fatti erigere dalla principessa Isabella di Savoia. In primo piano, la casa natale del poeta Meo Capra, abbattuta negli anni Sessanta del secolo scorso. In posa alcuni ragazzi all’imbocco di via Pietro Santarosa: via che portava ai “giardini di foss” delle sorelle Giraudo, dove i saviglianesi si recavano ad acquistare fiori e verdure.
Processione in via Sant’Andrea in transito davanti a palazzo Santa Rosa. Riconoscibili una delle patronesse (Teresa Monasterolo) e alcuni prelati (don Francone, priore di San Pietro, e il pievano don Marengo)
Palazzo Muratori Cravetta sorge lungo “Contrada Jerusalem” un tempo nota come la Contrada dipinta, per le numerose facciate affrescate, che facevano da sfondo alle processioni tra la Collegiata di S. Andrea e la Chiesa di San Domenico.
La trasformazione dell’edificio nella forma attuale fu intrapresa nel 1593 da Giovanni Francesco I Cravetta, primo Presidente del Senato ducale, e conclusa dal nipote Giovanni Francesco II.
La cartolina riproduce l’interno del palazzo nel 1932.
La foto ritrae la figlioletta del Direttore della Cassa di Risparmio Decimo Gullino, mentre declama la poesia rivolta alle sue altezze Umberto e Maria José nel giardino di palazzo Cravetta il 21 settembre 1930.
Antico Palazzo dei Conti di Cravetta di Villanovetta
Facciata interna del palazzo progettettato dall’architetteto Ercole Negri di San Front, appartenuto alle famiglie dei Tapparelli e dei Muratori e in cui morìil 26 luglio del 1630 il Duca Carlo Emanuele I di Savoia
Palazzo Muratori Cravetta sorge lungo “Contrada Jerusalem” un tempo nota come la Contrada dipinta, per le numerose facciate affrescate, che facevano da sfondo alle processioni tra la Collegiata di S. Andrea e la Chiesa di San Domenico.
La trasformazione dell’edificio nella forma attuale fu intrapresa nel 1593 da Giovanni Francesco I Cravetta, primo Presidente del Senato ducale, e conclusa dal nipote Giovanni Francesco II.
La cartolina riproduce l’interno del palazzo nel 1932.
La foto ritrae la figlioletta del Direttore della Cassa di Risparmio Decimo Gullino, mentre declama la poesia rivolta alle sue altezze Umberto e Maria José nel giardino di palazzo Cravetta il 21 settembre 1930.
Antico Palazzo dei Conti di Cravetta di Villanovetta
Facciata interna del palazzo progettettato dall’architetteto Ercole Negri di San Front, appartenuto alle famiglie dei Tapparelli e dei Muratori e in cui morìil 26 luglio del 1630 il Duca Carlo Emanuele I di Savoia
“Il Saviglianese” del 1° maggio 1947 riporta la cronaca del 1° Convegno ciclomicromotoristico di Savigliano: “In piazza stazione si sono radunati 720 partecipanti a questo convegno, che per diverse ragioni essenzialmente tecniche non ha potuto avere lo sviluppo che si attendeva. La Coppa Città di Savigliano è stata assegnata al signor Bianco di Torino, che su Sirio OMB ha compiuto il percorso in modo brillantissimo per velocità e regolarità”. Nella fotografia del 1°maggio, in corso Roma sfila il gruppo vincitore.
Statua del Cristo Risorto in processione in Corso Roma in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Sfilata di protesta in corso Roma degli operatori del settore primario, sotto lo slogan “forse domani utili torneremo, noi che del petrolio ne abbiamo sempre fatto a meno” nel periodo della crisi petrolifera
“Il Saviglianese” del 1° maggio 1947 riporta la cronaca del 1° Convegno ciclomicromotoristico di Savigliano: “In piazza stazione si sono radunati 720 partecipanti a questo convegno, che per diverse ragioni essenzialmente tecniche non ha potuto avere lo sviluppo che si attendeva. La Coppa Città di Savigliano è stata assegnata al signor Bianco di Torino, che su Sirio OMB ha compiuto il percorso in modo brillantissimo per velocità e regolarità”. Nella fotografia del 1°maggio, in corso Roma sfila il gruppo vincitore.
Statua del Cristo Risorto in processione in Corso Roma in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Sfilata di protesta in corso Roma degli operatori del settore primario, sotto lo slogan “forse domani utili torneremo, noi che del petrolio ne abbiamo sempre fatto a meno” nel periodo della crisi petrolifera
“A sei chilometri circa dalla città di Savigliano, e a un chilometro al di là dell’antica Villa di Solere (Soleriae o Soleria), trovasi la bella chiesa parrocchiale dedicata alla SS. Salvatore, la quale novera sott’essa 1550 anime. Giace essa sulla sponda sinistra del Maira, nel centro di estesa e ferace pianura. La chiesa è provveduta di sacre reliquie, chiusa in una bell’urna astile tradizionale, la quale vien deferta nelle processioni del SS. Sacramento e di N.D. del Rosario”. (C. Turletti, Storia di Savigliano, Vol. 2, pag. 229-233).
Fondate nel 1880 ed approvate con R. Decreto del 6 marzo 1881, le Officine di Savigliano dirette dall’ingegnere Ottavio Moreno fecero in breve tempo tali progressi che le portarono ad occupare uno dei primi posti nell’industria italiana.
Il 6 ottobre 1881 furono visitate dal Ministro dei Lavori Alfredo Baccarini, che con Casimiro Sperino, deputato del nostro collegio, era stato uno dei primi fautori della loro apertura.
Il 13 ottobre 1882 ebbero l’onore della visita di S.A.R. il principe Tommaso duca di Genova.
La foto scattata nei primi anni Trenta del secolo scorso sulla strada interna delle Officine, che le maestranze chiamano “via Roma”, ritrae la delegazione fascista in visita. Si riconoscono in primo piano: Attilio Bonino, segretario federale della provincia di Cuneo, il Podestà Annibale Galateri., il signor Bussolin segretario dell’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra, il rappresentante dei sindacati, signor Piccotto, l’Ufficiale dei Carabinieri ed alcuni dirigenti.
“Il Saviglianese” del 4 marzo 1920 riportava la notizia che una parte di piazza d’Armi sarebbe stata adibita a campo da calcio.
Provvisoriamente cintato da corde, sorgeva sul terreno che attualmente è sede delle bocciofile. Nel 1925 veniva realizzato un nuovo campo, oggi sede del Tennis Club, anche questo privo di recinzione.
Solo nel 1933 la Cassa di Risparmio locale donò alla città un vero stadio, edificato tra una parte di viale Gozzano e viale IV Novembre. Nel 1949 il campo veniva dotato di una pista ciclistica.
La cartolina riprende l’ingresso dello stadio da viale Gozzano; sul muro di cinta i fasci del Littorio con le targhe: “Stadio del Littorio anno XII – dono della Cassa di Risparmio di Savigliano”.
Sullo sfondo la tribuna coperta. Dopo la Seconda guerra mondiale lo stadio veniva intitolato a Otttavio Morino, centravanti dei Maghi, morto nel 1941.
La fotografia dell’11 maggio 1933 riprende la parata militare in piazza Vittorio Emanuele II, dove in primo piano sfilano i nostri Bersaglieri guidati dal presidente Giovanni Giuliano.
Il Labaro che portavano constava di 18 medaglie al valore militare, una d’oro, dieci d’argento e sette di bronzo. Madrina la signora Anfossa Cordoni Stevano, nipote del Maggiore dei Bersaglieri Vincenzo Stevano.
È il 1963: la cartolina presenta l’inizio di Corso Vittorio Veneto con alla destra il garage Pisani, concessionario Fiat in Pinerolo ed altri paesi della provincia di Cuneo.
La sede saviglianese era gestita dai fratelli Orusa, che tra gli altri dipendenti si avvalevano della preziosa collaborazione del “mitico” Maurino. Accanto la casa della famiglia Gallo ed a seguire il condominio “del Pino”. A sinistra una parte del giardino della signora Gollier confinante con il palazzone Lux costruito sul terreno dell’Osteria dei Cacciatori. Allo stop, in primo piano, la macchina dell’autoscuola Bodrero: alla guida un praticante con a fianco l’istruttore Gianni Emanuelli. Completano il quadro una 1.100 ed un furgoncino che in senso inverso è diretto verso la stazione che spunta in lontananza.
È il 1963: la cartolina presenta l’inizio di Corso Vittorio Veneto con alla destra il garage Pisani, concessionario Fiat in Pinerolo ed altri paesi della provincia di Cuneo.
La sede saviglianese era gestita dai fratelli Orusa, che tra gli altri dipendenti si avvalevano della preziosa collaborazione del “mitico” Maurino. Accanto la casa della famiglia Gallo ed a seguire il condominio “del Pino”. A sinistra una parte del giardino della signora Gollier confinante con il palazzone Lux costruito sul terreno dell’Osteria dei Cacciatori. Allo stop, in primo piano, la macchina dell’autoscuola Bodrero: alla guida un praticante con a fianco l’istruttore Gianni Emanuelli. Completano il quadro una 1.100 ed un furgoncino che in senso inverso è diretto verso la stazione che spunta in lontananza.
Il 2 dicembre 1945 venne fondata ufficialmente a Savigliano l’AVIS: il primo gruppo di volontari della provincia di Cuneo.
Già durante la guerra, su richiesta dei medici dell’ospedale, alcuni amici che si radunavano nel retrobottega del negozio del signor Pietro Pipino incominciarono a donare il proprio sangue. Non ancora provvisti di una sede permanente, le comunicazioni venivano esposte in Piazza del Popolo nelle vetrine del negozio di ferramenta del signor Pipino, che sarà tra i fondatori ed il primo presidente dell’associazione.
Sotto l’Ala verrà inaugurata la prima sede, che dopo vari insediamenti troverà la definitiva collocazione in via Torino.
Nel 30° anno dalla fondazione, nei giardini dell’ospedale, veniva inaugurato il monumento al donatore.
Al centro dell’immagine il presidente Avis. Pietro Pipino ed il primo labaro della fondazione fotografati nel cortile del Circolo Saviglianese.
A Savigliano è sindaco il dottor Giovanni Baralis, che per molti anni sarà al centro della vita politica e cittadina.
In ottobre l’albergo “Aquila d’oro” ospita lo storico e giornalista Carlo Gioda accompagnato dalla figlia per ricerche e studi sulla nostra città da inserire nel primo fascicolo della rivista romana “La nostra antologia”, che vedrà la luce nel mese di dicembre.
Nella foto i nati in questo anno nel cortile dell’albergo “Europa“. Si riconoscono: G. Alloa, C. Bocca, C.Bodrero, M. Bertoglio, P. Donnarumma, i fratelli Monasterolo, Russo ed al centro il canonico Giovanni Armandi.
Nel 1498 in Regione Malborgatto, odierna Pieve, la confraternita della Pietà disponeva di un oratorio che venne distrutto dai francesi nel 1543 . Ricostruita in loco, fu nuovamente distrutta nel 1640.
Nel 1708 la confraternita decise di innalzare una nuova chiesa nel centro cittadino affidando l’incarico della progettazione all’architetto torinese Giacomo Plantery. La prima pietra fu posta nel giugno 1708 come ricorda il testo inciso sulla pietra fondamentale: “In angulari lapide Christo Jesus Pietatis fundamenta. Anno MDCCVII mensis junij die XIIJ”. La chiesa fu terminata nel 1722 ma solo cent’anni dopo fu eretto il campanile.
Nel 1838 con l’abbattimento dell’isolato “Champeaux”, di fronte alla facciata della chiesa si creò l’attuale piazzetta detta del Cristo, che avrebbe accolto lo svolgimento di una parte del mercato.
La cartolina del ferragosto del 1911 presenta sopra il portale d’ingresso l’affresco del “Trionfo della Croce”, di fianco alla chiesa la pasticceria del signor Ferdinando Bella.
Negli anni Sessanta del secolo scorso venne eliminato per lavori di ampliamento il piccolo cimitero ebraico.
Per accedervi si entrava da una porticina in ferro che, quando si apriva, cigolava sui cardini arrugginiti. C’erano due roseti a ridosso del muro, poche tombe con marmi logorati dalle intemperie, che rendevano i nomi leggibili a stento: Colombo, Falchi, Lattes, Mortara, Olivetti, Ottolenghi, Segre e Strumia. Comparivano anche le lapidi di due guardie reali albanesi di religione ortodossa.
Ha preso il via in archivio il laboratorio didattico 6 operai in cerca d’autore in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore Arimondi-Eula di Savigliano. Gli studenti della II A, coordinati dalla prof.ssa Cinzia Mario, ricostruiranno le biografie di 6 studenti che negli anni Venti frequentavano la Regia Scuola Industriale. I dati storici saranno poi il punto di partenza per dare libero sfogo alla fantasia e rendere i 6 studenti del passato protagonisti di racconti di ambientazione storica.
Il laboratorio rientra nel progetto Prima fermata: Savigliano, vincitore del bando Musei Aperti della Fondazione CRC. Gli elaborati saranno materiale da cui attingere per la attività di valorizzazione e per l’allestimento presso il Museo Ferroviario della seconda parte del percorso diffuso cittadino dedicato alla produzione ferroviaria.
Giorno della memoria e del ricordo 2018 – Programma
Domani sera appuntamento da non perdere!
In occasione della Giorno della Memoria a Savigliano al Cinema Aurora, alle ore 21, verrà proiettato il documentario “L’Olocausto: cronaca di uno sterminio”. Introduzione a cura di Pierluigi Garelli – Istituto storico della Resistenza di Cuneo.
Si segnala che il III ed ultimo workshop “Fare i treni, modellare i treni” in collaborazione con ALSTOM Spa, CEMI e Museo Ferroviario Piemontese, verrà posticipato di una settimana.
Si svolgerà quindi giovedì 1 e sabato 3 febbraio – chiusura iscrizioni lunedì 29 GENNAIO.
Si allega la scheda informativa e i moduli da compilare per l’iscrizione.
Nell’ambito del progetto “PRIMA FERMATA SAVIGLIANO”, ideato dall’Archivio Storico, vincitore del bando Musei Aperti della Fondazione CRC e realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Polo del ‘900 – Bando per il Piemonte, sarà realizzato a Savigliano l’ultimo dei tre workshop gratuiti di meccanica, disegno e modellismo in collaborazione con il Centro Europeo di Modellismo Industriale, l’Alstom S.p.a. e il Museo Ferroviario Piemontese.
Il workshop sarà finalizzato a mettere in contatto il pubblico interessato con ingegneri ed operai specializzati che hanno lavorato e lavorano attualmente nello stabilimento ALSTOM, offrendo nel contempo, grazie alle collaborazioni attivate, occasioni di confronto sulle evoluzioni delle tecniche di lavorazione, le necessità del mercato e la peculiarità delle professioni artigiane.
III WORKSHOP: 27/01 e 03/02/18 – chiusura iscrizioni 22/01/18
Si allega la scheda informativa e i moduli da compilare per l’iscrizione
Si segnala che il III ed ultimo workshop “Fare i treni, modellare i treni” in collaborazione con ALSTOM Spa, CEMI e Museo Ferroviario Piemontese, verrà posticipato di una settimana.
Si svolgerà quindi giovedì 1 e sabato 3 febbraio – chiusura iscrizioni lunedì 29 GENNAIO.
Si allega la scheda informativa e i moduli da compilare per l’iscrizione.
Nell’ambito del progetto “PRIMA FERMATA SAVIGLIANO”, ideato dall’Archivio Storico, vincitore del bando Musei Aperti della Fondazione CRC e realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Polo del ‘900 – Bando per il Piemonte, sarà realizzato a Savigliano l’ultimo dei tre workshop gratuiti di meccanica, disegno e modellismo in collaborazione con il Centro Europeo di Modellismo Industriale, l’Alstom S.p.a. e il Museo Ferroviario Piemontese.
Il workshop sarà finalizzato a mettere in contatto il pubblico interessato con ingegneri ed operai specializzati che hanno lavorato e lavorano attualmente nello stabilimento ALSTOM, offrendo nel contempo, grazie alle collaborazioni attivate, occasioni di confronto sulle evoluzioni delle tecniche di lavorazione, le necessità del mercato e la peculiarità delle professioni artigiane.
III WORKSHOP: 27/01 e 03/02/18 – chiusura iscrizioni 22/01/18
Si allega la scheda informativa e i moduli da compilare per l’iscrizione
Nell’ambito dei festeggiamenti per San Sebastiano, sabato 20 gennaio vi aspettiamo presso la Sala Crosà Neira in Piazza Misericordia alle ore 21,00.
Cercheremo di rispondere, in tono colloquiale, alla domanda che ciascuno di noi prima o poi si pone nell’arco della sua vita: chi sono, da dove vengo? Tra i miei antenati esiste qualche personaggio famoso?
Scopriremo quanto sia affascinante la ricerca genealogica e quanto possa essere appassionante, coniugando strumenti del passato e del futuro, scoprire la propria storia familiare.
Si allega la locandina degli eventi in programma per la festa patronale di San Sebastiano.
Presentazione treno storico al museo ferroviario piemontese
Nell’ambito del progetto “PRIMA FERMATA SAVIGLIANO”, ideato dall’Archivio Storico Comunale, vincitore del bando Musei Aperti della Fondazione CRC e realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Polo del ‘900 – Bando per il Piemonte, presso il Museo Ferroviario Piemontese, partner principale del progetto, nel weekend dell’8 dicembre sarà presentato ai visitatori il treno storico per le ferrovie turistiche. Con l’arrivo lo scorso 30 ottobre presso il sito espositivo di Savigliano della carrozza “Corbellini”, il treno storico del Museo Ferroviario Piemontese è pronto per essere presentato al pubblico. Il convoglio, trainato da una locomotiva a vapore del 1907, sarà così composto: la carrozza cento porte del 1932, i carri merci a cassa in legno degli anni ’20 per il trasporto di acqua e carbone per la locomotiva a vapore e biciclette al seguito dei passeggeri e la carrozza Corbellini risalente al 1952 con scompartimenti di 2° e 3° classe. Il treno storico del Museo Ferroviario Piemontese sarà uno strumento prezioso per promuovere l’uso delle ferrovie turistiche e la diffusione della cultura ferroviaria. Per tutto il weekend sarà possibile inoltre compiere curiosi viaggi ferroviari in draisina o con il ferrociclo e assistere ad animazioni natalizie per bambini e famiglie. Ingresso: bambini e possessori Abbonamento Musei gratuito, adulto accompagnatore € 5
Storia del corpo di Polizia Municipale della Città di Savigliano, a cura di Rocco Martini
La “Storia del Corpo di Polizia Municipale della Città di Savigliano” è una ricerca documentale finalizzata a ricostruire i principali passaggi storico istituzionali che hanno caratterizzato l’evoluzione del Corpo di Polizia Municipale della Città, dall’epoca medioevale ai giorni nostri .
Particolare attenzione è stata posta al ruolo delle persone che hanno fatto le “Guardie” a Savigliano, alle loro caratteristiche umane, alla professionalità spesa al servizio della collettività, anche attraverso la narrazione di fatti accaduti.
Donne e uomini che dentro l’uniforme della Polizia Urbana, con umiltà e sacrificio, sono stati testimoni discreti dell’evolversi della città con i suoi eventi.
Una Città per famiglia. Quattro secoli di assistenza all’infanzia a Savigliano
Pubblicazione dell’Assessorato alla Cultura, frutto del lavoro di ricerca storica condotta in occasione dell’edizione 2014, dedicata alla storia dell’assistenza all’infanzia a Savigliano, della rassegna Schegge di memoria, ideata dall’Archivio Storico/Centro della Memoria.
Nel 1883 una parte dell’ex convento delle Clarisse venne utilizzata per la costruzione di un nuovo quartiere di fanteria. La caserma fu intitolata “Principe di Napoli” e durante la Prima guerra mondiale accolse numerosi fanti e squadroni di cavalleria. A guerra terminata, la caserma venne ribattezzata “Trosarelli” in onore del concittadino colonnello Luigi Giovanni, Medaglia d’oro al Valor Militare, deceduto in Africa. Per lungo tempo fu presidio militare e per parecchi anni ospitò il C.A.R. dell’Artiglieria alpina, fino alla sua chiusura. Fu poi adottato e trasformato a plesso scolastico (IPC e Geometri) con l’aggiunta del Palazzetto dello sport dedicato alla memoria del professor Renato Ferrua. La cartolina presenta un corso Roma nel settembre 1934.
In origine fu denominata Piazza Nuova. Furono proposte diverse denominazioni come “Piazza Castello” e “Piazza Sabauda”, ma la scelta cadde su Vittorio Emanuele II. La veduta fissa una parte della piazza con l’acciottolato e le “lose” per il passaggio delle vetture. Sulla destra parte del dehors del caffè del Commercio; in centro i lampioni a gas e in lontananza il monumento con alle spalle l’Ala inaugurata nel 1857, composta da due botteghe, l’ufficio del Dazio comunale e due alloggi al piano superiore. Nel tempo servì come magazzino di foraggio e mercato al coperto, l’ultima casa a sinistra fu la prima sede dell’Istituto Beato Amedeo di Savoia.
La ditta Felice Vineis e F.lli, nel Biellese, era molto produttiva dovuta agli articoli di ferramenta. Giovanni, uno dei fratelli, si staccò dalla società e apri una sua officina a Savigliano; in piazza Cavour ad angolo con via Palestro. Anni dopo lasciò la bottega al nipote Virgilio, che grazie alla sua guida aveva acquisito grande esperienza nelle costruzioni in ferro; molte delle vetrine in ferro battuto spiccano ancora ai giorni nostri. Nel momento di maggiore espansione , l’officina contava 25 dipendenti. Eccoli nella foto scattata nel 1933; dove al centro si possono scorgere il cav. Vineis,seduto, affiancato dai signori Guerra, Bertoglio e Ruffino futuri proprietari.
La cartolina ci presenta l’inizio di via Torino, conosciuta anticamente come Via Maestra. A destra si possono notare la drogheria della signora Bertoglio, con accanto la casa natale del Teologo scrittore Felice Cuniberti che ospitava al piano terra il salone di toeletta di Lorenzo Colombero, a fianco il negozio di oli e profumi di Diego Giraldi. A sinistra invece si possono notare il Caffè del Commercio del signor Michele Gedda; il negozio di Pietro Caminale; la chiesa della Confraternita di San Giovanni Battista, dove è ancora conservato il Battesimo di Cristo; ed infine il rinomato albergo “Aquila d’oro”, proprietà della famiglia Cavalli, punto d’incontro dei buongustai saviglianesi.
I prati e i boschi intorno al Santuario veniva occupati da numerosi gruppi armati di borse, che arrivavano a piedi o in bicicletta dalla città ed all’ombra di alberi consumavano la merenda sinoira tra canti e balli.Il menù era vario a seconda delle possibilità.
Ecco un elenco: ancioe al verd, giambon, salam cru e cheuit e a la grasa, salada con jeuv dur, lenga ‘n sausa, quaiette, arost, cotlette panà, polastr rusti, formagg moj e dur e fruta dé stagion.
Col passare del tempo questa antica tradizione si sta affievolendo, ma si continua a festeggiare il martedì per onorare la B.V. della Sanità.
Cartolina del Santuario della Madonna della Sanità spedita il 21 aprile 1929 in Francia ad Epernay Marne.
Il contenuto del testo della cartolina, riportato dalla pagina Facebook che ospita questa immagine, è di scarso interesse.
I prati e i boschi intorno al Santuario veniva occupati da numerosi gruppi armati di borse, che arrivavano a piedi o in bicicletta dalla città ed all’ombra di alberi consumavano la merenda sinoira tra canti e balli.Il menù era vario a seconda delle possibilità.
Ecco un elenco: ancioe al verd, giambon, salam cru e cheuit e a la grasa, salada con jeuv dur, lenga ‘n sausa, quaiette, arost, cotlette panà, polastr rusti, formagg moj e dur e fruta dé stagion.
Col passare del tempo questa antica tradizione si sta affievolendo, ma si continua a festeggiare il martedì per onorare la B.V. della Sanità.
Cartolina del Santuario della Madonna della Sanità spedita il 21 aprile 1929 in Francia ad Epernay Marne.
Il contenuto del testo della cartolina, riportato dalla pagina Facebook che ospita questa immagine, è di scarso interesse.
Monumento a Santorre Santa Rosa e Arco Monumentale
La cartolina del periodo della Seconda guerra mondiale presenta un angolo di piazza Santarosa. Si possono notare il monumento all’eroe saviglianese Santorre di Santa Rosa, privo del cancello di protezione fuso per necessità belliche; accanto l’Arco Trionfale eretto nel 1585 per il passaggio in città di Carlo Alberto I e Caterina d’Austria. Alla sinistra si possono scorgere la cartoleria del signor Giuseppe Brero e la tabaccheria di Luigi Piccini.
La cartolina del 1900 presenta la cappella di S. Bernardo. Le origini di quest’ultima risalgono al Medioevo, grazie alle pitture interne datate in torno al tardo Quattrocento. Fu rimaneggiata tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700. La Messa fu officiata stabilmente fino alla metà degli anni Sessanta del Novecento, l’ultimo cappellano fu il canonico Matteo Gambino.
Ecco un angolo dei giardini pubblici di piazza Cavour con gli antichi bastioni. Sullo sfondo, nascosto dagli alberi, il macello, la ghiacciaia, la piccola ala adibita dal Comune a deposito di materiale per la manutenzione delle strade cittadine, la torre di avvistamento e quella comunale.
Cartolina del 20 aprile 1936 inviata dalla recluta Pietro Balbo, riproduce due vedute di Savigliano. In alto la caserma Principe Amedeo di Piazza Nizza e in basso l’Ara della Vittoria.
Nella foto ricordo possiamo ammirare i giovani nati nel 1906 in posa davanti all’albergo Nuova Italia in piazza della stazione in occasione del pranzo di leva.
In prima fila seduti: Ferrero, Pignata, Emanuelli, Villa, Perlo; Ambroggio; Ariaudo e Castelli. Al centro: Benso, Racca, Cavarero, Fissore. In terza fila: Isaia, Perrone, Monge (?), Abà, Moraglio (?), Ambrassa e Tortone.
Nella foto ricordo possiamo ammirare i giovani nati nel 1906 in posa davanti all’albergo Nuova Italia in piazza della stazione in occasione del pranzo di leva.
In prima fila seduti: Ferrero, Pignata, Emanuelli, Villa, Perlo; Ambroggio; Ariaudo e Castelli. Al centro: Benso, Racca, Cavarero, Fissore. In terza fila: Isaia, Perrone, Monge (?), Abà, Moraglio (?), Ambrassa e Tortone.
La cartolina datata 1969 mostra a sinistra la casa della signora Bertoglio Bergese, dove spicca la pubblicità dell’aperitivo Faramia, sotto i portici si trovava la drogheria di Giovanni Garbero, di fronte la cartolibreria Becchio e l’insegna della birra Peroni. Più in giù si nota la filiale della Banca Popolare di Novara costruita nel 1954.
Cartolina edita da G. Vola, è parte della tematica: “Saluti da..”, spedita in Francia nel 1910. In alto a destra, nel piccolo rettagolo, il monumento Generale Arimondi; a sinistra una coppia di viaggiatori con la valigia, che aprendola presenta un piccolo albulm a fisarmonica dove si snodano dodici vedute della città.
Copertina del giornale “La Tribuna illustrata della domenica” del 8 ottobre 1899. “La tribuna illustrata”, nata come supplemento di ” La Tribuna” uscì il 16 gennaio del 1890. Pubblicato a Roma insieme alla “Domenica del Corriere e “illustrazione Italiana” fu uno dei molti periodici preferiti dagli italiani che li accompagneranno fino al 1969 dopo che venne tolto dalle edicole a pochi anni del suo 75° anniversario.
La fotografia ritrae il monumento eretto al generale Arimondi. L’incarico venne affidato al conte Galateri, che gratuitamente si era offerto di eseguire l’opera. Per la sua ubicazione, la commissione artistica di sorveglianza scelse i giardini di Piazza d’Armi, ma la famiglia Arimondi si oppose, cosicchè il Consiglio Comula optò per la centralissima piazza Vittorio Emanuele II. Il monumento venne inaugurato il 15 ottobre 1899, alla presenza di S.M. Umberto I.
Monumento in piazza del Popolo (Piazza Vittorio Emanuele II) dedicato al Generale Arimondi, comandante nelle colonie italiane d’Africa morto nella battaglia di Adua (1896), dell’artista Annibale Galateri e inaugurato il 15 ottobre 1899
Cartolina edita da G. Vola, è parte della tematica: “Saluti da..”, spedita in Francia nel 1910. In alto a destra, nel piccolo rettagolo, il monumento Generale Arimondi; a sinistra una coppia di viaggiatori con la valigia, che aprendola presenta un piccolo albulm a fisarmonica dove si snodano dodici vedute della città.
Copertina del giornale “La Tribuna illustrata della domenica” del 8 ottobre 1899. “La tribuna illustrata”, nata come supplemento di ” La Tribuna” uscì il 16 gennaio del 1890. Pubblicato a Roma insieme alla “Domenica del Corriere e “illustrazione Italiana” fu uno dei molti periodici preferiti dagli italiani che li accompagneranno fino al 1969 dopo che venne tolto dalle edicole a pochi anni del suo 75° anniversario.
La fotografia ritrae il monumento eretto al generale Arimondi. L’incarico venne affidato al conte Galateri, che gratuitamente si era offerto di eseguire l’opera. Per la sua ubicazione, la commissione artistica di sorveglianza scelse i giardini di Piazza d’Armi, ma la famiglia Arimondi si oppose, cosicchè il Consiglio Comula optò per la centralissima piazza Vittorio Emanuele II. Il monumento venne inaugurato il 15 ottobre 1899, alla presenza di S.M. Umberto I.
Monumento in piazza del Popolo (Piazza Vittorio Emanuele II) dedicato al Generale Arimondi, comandante nelle colonie italiane d’Africa morto nella battaglia di Adua (1896), dell’artista Annibale Galateri e inaugurato il 15 ottobre 1899
Il 10 aprile 1836 si inaugurò il nuovo teatro con le rappresentazioni dell’opera di Gaetano Donizetti, “L’esule di Roma”, e della “Pazza per amore” del maestro Coppola.
Nel 1899 venne intitolato alle sorelle Milanollo.
Dopo anni di abbandono, nel 1969 iniziarono i lavori di restauro. Fu riaperto il 16 settembre 1972 ed inaugurato il 17 con un concerto dell’orchestra del Teatro Regio di Torino.
Nella fotografia il teatro Milanollo è ritratto nei primi anni del XX secolo. L’inaugurazione del Teatro Civico, poi intitolato nel 1899 alle sorelle Milanollo, avvenne nel 1836.
Interno e palchi del teatro Milanollo, in stile neoclassico, durante dei lavori di ristrutturazione. Il teatro fu progettato da Maurizio Eula e costruito fra il 1834 e il 1836 – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Il 10 aprile 1836 si inaugurò il nuovo teatro con le rappresentazioni dell’opera di Gaetano Donizetti, “L’esule di Roma”, e della “Pazza per amore” del maestro Coppola.
Nel 1899 venne intitolato alle sorelle Milanollo.
Dopo anni di abbandono, nel 1969 iniziarono i lavori di restauro. Fu riaperto il 16 settembre 1972 ed inaugurato il 17 con un concerto dell’orchestra del Teatro Regio di Torino.
Nella fotografia il teatro Milanollo è ritratto nei primi anni del XX secolo. L’inaugurazione del Teatro Civico, poi intitolato nel 1899 alle sorelle Milanollo, avvenne nel 1836.
Interno e palchi del teatro Milanollo, in stile neoclassico, durante dei lavori di ristrutturazione. Il teatro fu progettato da Maurizio Eula e costruito fra il 1834 e il 1836 – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Fotografia di Federico Testa ed edita dalla Tipografia Saviglianese, ritrae il reparto Torneria con due adetti in posa: in primo piano il signor Genti.
Il biplano Caproni 600 HP in fase di collaudo.
La SNOS di Savigliano, improntata alla produzione di materiale rotante per le ferrovie,tranvie e lavori di meccanica generale, allo scoppio della prima guerra mondiale attivò un reparto di aviazione, esaminato nel 1939 dal Duce nella sua visita a Savigliano.
Aeroclub di Cuneo con sede presso la Snos (Società Nazionale Officine Savigliano): aereo CA 100 Caprotti usato per le scuole di pilotaggio, immatricolato nel luglio del 1940 e radiato nel novembre 1940.
Fotografia della nuova stella della Mole Antonelliana scattata in occasione della sua sistemazione, il 31/01/1961 per il Centenario dell’Unità di Italia, in cima alla nuova guglia in acciaio costruita dalla Snos a Savigliano. La stella in acciaio inox è alta 2,40 m e pesa 240 kg e sostituì la precedente decorazione, crollata insieme a 47 metri di guglia il 23 maggio 1953 a causa di un ciclone
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Interno dello stabilmento
Interno dello stabilimento Snos: forno per ricottura di distensione funzionante a gas, prodotto nella stessa officina con carbone cok. A fianco, la calandra per la curvatura dei tubi in acciao per la costruzione delle condotte forzate per centrali elettriche tubi, per acquedotti e serbatoi.
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Materiale rotabile
Vagone-serbatoio per trasporto di ammoniaca liquida (comm.ssa 4067); spedizione del 14 maggio 1949. A lato del vagone l’invalido di guerra Carmelo Ladelfa
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS) – Automazione del lavoro
Interni delle Officine Savigliano: braccio robotico per l’assemblaggio di parti meccaniche utilizzato per il processo produttivo. Probabile visita allo stabilimento da parte di esterni
Fotografia di Federico Testa ed edita dalla Tipografia Saviglianese, ritrae il reparto Torneria con due adetti in posa: in primo piano il signor Genti.
Il biplano Caproni 600 HP in fase di collaudo.
La SNOS di Savigliano, improntata alla produzione di materiale rotante per le ferrovie,tranvie e lavori di meccanica generale, allo scoppio della prima guerra mondiale attivò un reparto di aviazione, esaminato nel 1939 dal Duce nella sua visita a Savigliano.
Aeroclub di Cuneo con sede presso la Snos (Società Nazionale Officine Savigliano): aereo CA 100 Caprotti usato per le scuole di pilotaggio, immatricolato nel luglio del 1940 e radiato nel novembre 1940.
Fotografia della nuova stella della Mole Antonelliana scattata in occasione della sua sistemazione, il 31/01/1961 per il Centenario dell’Unità di Italia, in cima alla nuova guglia in acciaio costruita dalla Snos a Savigliano. La stella in acciaio inox è alta 2,40 m e pesa 240 kg e sostituì la precedente decorazione, crollata insieme a 47 metri di guglia il 23 maggio 1953 a causa di un ciclone
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Interno dello stabilmento
Interno dello stabilimento Snos: forno per ricottura di distensione funzionante a gas, prodotto nella stessa officina con carbone cok. A fianco, la calandra per la curvatura dei tubi in acciao per la costruzione delle condotte forzate per centrali elettriche tubi, per acquedotti e serbatoi.
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Materiale rotabile
Vagone-serbatoio per trasporto di ammoniaca liquida (comm.ssa 4067); spedizione del 14 maggio 1949. A lato del vagone l’invalido di guerra Carmelo Ladelfa
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS) – Automazione del lavoro
Interni delle Officine Savigliano: braccio robotico per l’assemblaggio di parti meccaniche utilizzato per il processo produttivo. Probabile visita allo stabilimento da parte di esterni
copertina del giornale “Illustrazione popolare” nata nel 1869. Giornale per famiglie prodotta dalla casa editrice Treves, che nel 1939 viene rilevata da Aldo Garzanti a causa delle leggi razziali che in quel periodo si stavano protrendendo, essendo i Treves di religione ebraica.
Questa è una cartolina di ringraziamento spedita il 22 ottobre 1932. Accanto alla data, la cartolina riporta, scritta a mano, una “X” relativa al “decimo anno dell’era fascista”. L’obbligo di aggiungere in numero romano l’anno dell’era fascista accanto a quello dell’era cristiana entrò in vigore a partire dal 29 ottobre 1927 in seguito all circolare 25 dicembre 1926.
La città appare molto meno sviluppata di oggi, Piazza Santorre Di Santarosa è animata in una giornata che parrebbe afosa perchè i tendaggi dei negozi sono tutti abbassati, svetta il campanile di Sant’Andrea, innalzato non molti anni prima, e le vicine torri medioevali, componendo una splendida visuale del paese.
[Fonte della descrizione: Pagina FB Savigliano Sparita, 19 giugno 2017]
Una cartolina di Savigliano, viaggiata il 14 settembre 1941 da Napoli, scattata probabilmente dal campanile della chiesa di Sant’Andrea.
Sullo sfondo la chiesa di San Giovanni.
[Fonte del testo: pagina FB Savigliano sparita, 20 giugno 2017]
La cartolina del 1940 ci presenta in primo piano a sinistra il Caffè “dla Tor” di proprietà del signor Giuseppe Rabia, che nel 1950 lo cedette al signor Giovanni Allemandi.
La statua di Santorre di Santarosa venne edificata dallo scultore romano Giuseppe Luchetti Rossi nell’allora piazza Vecchia, grazie ad una raccolta fondi promossa dal Comune: vennero emesse azioni da cinque Lire l’una, da sottoscrivere come contributo al finanziamento dell’opera.
Il monumento venne inaugurato il 22 agosto 1869, in concomitanza con la festa della Madonna della Sanità.
Nella cartolina si può vedere piazza Santarosa sontuosamente addobbata per la solenne ricorrenza della prima incoronazione della SS. Vergine del Rosario, Patrona e Regina di Savigliano.
Il Maresciallo Pietro Badoglio tiene un comizio in piazza Santarosa durante la propria visita a Savigliano il 21 agosto 1938 in occasione della I Sagra del Grano
Manifestazione di protesta per chiedere la scarcerazione del militante comunista Giambattista Lazagna, incarcerato a Fossano nell’ambito dell’inchiesta sulle Brigate Rosse
Tradizionale Processione di Pasqua, organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà, in transito in Piazza Santarosa – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Lavoratori di alcune fabbriche di Savigliano e Bra (fra cui ABET di Bra, Saint Gobain di Savigliano, CMB di Bra) manifestano in piazza Santarosa a Savigliano
Il sindaco di Savigliano Remigio Galletto accompagna Maria Gabriella di Savoia, figlia dell’ultimo re d’Italia Umberto I, durante una visita a Savigliano.
Questa è una cartolina di ringraziamento spedita il 22 ottobre 1932. Accanto alla data, la cartolina riporta, scritta a mano, una “X” relativa al “decimo anno dell’era fascista”. L’obbligo di aggiungere in numero romano l’anno dell’era fascista accanto a quello dell’era cristiana entrò in vigore a partire dal 29 ottobre 1927 in seguito all circolare 25 dicembre 1926.
La città appare molto meno sviluppata di oggi, Piazza Santorre Di Santarosa è animata in una giornata che parrebbe afosa perchè i tendaggi dei negozi sono tutti abbassati, svetta il campanile di Sant’Andrea, innalzato non molti anni prima, e le vicine torri medioevali, componendo una splendida visuale del paese.
[Fonte della descrizione: Pagina FB Savigliano Sparita, 19 giugno 2017]
Una cartolina di Savigliano, viaggiata il 14 settembre 1941 da Napoli, scattata probabilmente dal campanile della chiesa di Sant’Andrea.
Sullo sfondo la chiesa di San Giovanni.
[Fonte del testo: pagina FB Savigliano sparita, 20 giugno 2017]
La cartolina del 1940 ci presenta in primo piano a sinistra il Caffè “dla Tor” di proprietà del signor Giuseppe Rabia, che nel 1950 lo cedette al signor Giovanni Allemandi.
La statua di Santorre di Santarosa venne edificata dallo scultore romano Giuseppe Luchetti Rossi nell’allora piazza Vecchia, grazie ad una raccolta fondi promossa dal Comune: vennero emesse azioni da cinque Lire l’una, da sottoscrivere come contributo al finanziamento dell’opera.
Il monumento venne inaugurato il 22 agosto 1869, in concomitanza con la festa della Madonna della Sanità.
Nella cartolina si può vedere piazza Santarosa sontuosamente addobbata per la solenne ricorrenza della prima incoronazione della SS. Vergine del Rosario, Patrona e Regina di Savigliano.
Il Maresciallo Pietro Badoglio tiene un comizio in piazza Santarosa durante la propria visita a Savigliano il 21 agosto 1938 in occasione della I Sagra del Grano
Manifestazione di protesta per chiedere la scarcerazione del militante comunista Giambattista Lazagna, incarcerato a Fossano nell’ambito dell’inchiesta sulle Brigate Rosse
Tradizionale Processione di Pasqua, organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà, in transito in Piazza Santarosa – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Lavoratori di alcune fabbriche di Savigliano e Bra (fra cui ABET di Bra, Saint Gobain di Savigliano, CMB di Bra) manifestano in piazza Santarosa a Savigliano
Il sindaco di Savigliano Remigio Galletto accompagna Maria Gabriella di Savoia, figlia dell’ultimo re d’Italia Umberto I, durante una visita a Savigliano.
Processione di Pasqua in abiti tradizionali. Sullo sfondo insegne della Società di Mutuo Soccorso, della panetteria Isaia Francesco e del Bar Gramaglia
Processione di Pasqua in abiti tradizionali. Sullo sfondo insegne della Società di Mutuo Soccorso, della panetteria Isaia Francesco e del Bar Gramaglia
Fotografia di gruppo davanti al chiostro di S. Pietro per festeggiare la Leva. Si riconoscono: Arimondi, Becchio, Bravo, Castelli, Cigna, Conte, Ferrero, Renaldi, Scirè, Tarditi e Zerbini.
Lavoratori di alcune fabbriche di Savigliano e Bra (fra cui ABET di Bra, Saint Gobain di Savigliano, CMB di Bra) manifestano in piazza Santarosa a Savigliano
Lavoratori di alcune fabbriche di Savigliano e Bra (fra cui ABET di Bra, Saint Gobain di Savigliano, CMB di Bra) manifestano in piazza Santarosa a Savigliano
Corso Vittorio Veneto verrà realizzato nei primi anni del Novecento su un vecchio progetto dell’ingeniere Clodoveo Cordoni, intitolato al concittadino Giovanni Schiaparelli. Solo dopo la Prima Guerra mondiale verrà ribattezzata Vittorio Veneto. Sul lato destro si possono ricordare il garage Pisani, villa Demonte, l’antico cimitero (veranno successivamente edificate sul quel terreno le case dei Maestri), l’ONMI, la caserma dei Carabinieri e la fabbrica Faramia. Sul lato sinistro invece la CREA, Villa Noemi e l'”Industria dello straccio” dei fratelli Biglia.
Cartolina del 1925 presenta al centro il viale 28 Ottobre, ora Viale Gozzano, che separa il Borgo Macra dal parco della Rimembranza. Gli alberi del parco, per volontà del Comitato nazionale forestale, alla loro base recavano una targa con il nome di un concittadino caduto nella Grande guerra.
Fotografia del 1955 scattata all’interno del “Cafè Scur”, oggi sotto una nuova gestione è il Village Art Cafe, immortala un momento di convivio tra amici davanti alla specialità della casa le bote ‘d Dosset. Si possono riconoscere il mobiliere Cavarero, il signore Giolitti, il lattoniere Delzanno e il tabaccaio Monasterolo.
La Casa del Fascio ubicata in piazza Galateri, sorta dopo l’abbattimento di una casupola sede delle Associazioni sindacali. Ne usufruirono il Fascio Femminile e Maschile, gli Invalidi di guerra, i Combattenti, le madri e le vedove dei Caduti, i Balilla, le Giovani Italiane, i Sindacati e il Dopolavoro. Nel dopoguerra il Comune mise all’asta il fabbricato, che venne aggiudicato ai fratelli imprenditori Campana.
Cartolina del 25 febbraio 1928 presenta la piazza della Stazione animata da persone in partenza e in arrivo: in primo piano si può notare il dottor Enrico Fruttero, il signore con la valigetta, in compagnia di un suo collega.
Accanto all’Imponente palazzo comunale sorgeva uno dei più vecchi alberghi della città, la “Corona Grossa”, che nel tempo aveva già ospitato personaggi famosi. Uno di questi fu il Generale Garibaldi, che venne a ispezionare i primi Battaglioni dei Cacciatori delle Alpi nella nostra città.
“Prima Fermata Savigliano” – Il circo incontra il treno
SABATO 17 GIUGNO il festival internazionale di arte circense Mirabilia fa tappa a Savigliano! Presso il Museo Ferroviario Piemontese, il circo e il treno si fonderanno per dare vita a uno spettacolo innovativo e coinvolgente. Gli spettatori potranno assistere alle performance di professionisti del circo di strada e divertirsi con le tante attrazioni del museo, compresa un’avventurosa corsa sui binari con il ferrociclo!
Info prezzi e orari sulla locandina.
Non mancate!!!
Il campanile di S. Andrea fu costruito nel 1737 su basamento della cappella di S. Nicola. Dispone di sei campane,la prima è chiamata “campanone” orientato verso piazza Santa Rosa, che richiama momenti lieti e tristi. Si evidenzia la mancanza della cuspide che verrà fatta costruire dall’Abate Costa nel 1928.
Ecco come appariva Piazza Schiaparelli quasi un secolo fa. Un tempo caratterizzata da costruzioni di epoca fascista oggi è soprattutto zona di parcheggio, le costruzioni sono state abbattute permettendo la realizzazione di una zona residenziale.
La fotografia, presumibilmente della prima metà del Novecento, ritrae l’angolo di Piazza Santarosa che ospita la statua dell’omonimo patriota. Sulla destra si intravede l’insegna del vecchio Caffè Santarosa.
A metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, in periferia della città, venne inaugurato l’Hotel la gran Baita, dove anticamente sorgeva la trattoria del “Cit Turin”.
Fotografia di gruppo presso l’Hotel Granbaita. Dall’alto in basso e da sinistra verso destra: Giorgio Trucco, Francesco Ambrassa, prof, Marco Castelli, Piero Ferrero, Fulvio Berardo, sig. Gerbaudo, Adolfo Campi, Bartolomeo Turletti, sig. Saccione, sig, Michele Verzino, sig. Balansino, sig. Massimino.
A metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, in periferia della città, venne inaugurato l’Hotel la gran Baita, dove anticamente sorgeva la trattoria del “Cit Turin”.
Fotografia di gruppo presso l’Hotel Granbaita. Dall’alto in basso e da sinistra verso destra: Giorgio Trucco, Francesco Ambrassa, prof, Marco Castelli, Piero Ferrero, Fulvio Berardo, sig. Gerbaudo, Adolfo Campi, Bartolomeo Turletti, sig. Saccione, sig, Michele Verzino, sig. Balansino, sig. Massimino.
Fotografia del 1941 che raffigura il lato est di piazza Cavour, zona destinata alla costruzione della Casa del Fascio, che tuttavia non fu mai costruito. In lontananza si vedono parte delle vecchie mura, il campanile di S.Andrea e le torri di avvistamento.
Nei primi anni del dopoguerra, sotto l’amministrazione del sindaco Giovanni Marino, vennero avviate molte opere di manutenzione e di edificazione.
In piazza Cavour, con l’abbattimento dell’ala scoperta, dove gli operai del comune depositavano il materiale per la manutenzione di piazze e vie cittadine, del mattatoio e della fabbrica del ghiaccio, al costo di 5 milioni di lire, venne costruita una tettoia utilizzata per il mercato del pollame, uno tra i più fiorenti della provincia.
La cartolina del 1950 presenta a destra la tettoia a ridosso dei giardini pubblici e sulla sinistra il fabbricato del cinema Iride che riporta una massima mussoliniana, retaggio della visita del Duce nel 1939.
Fotografia del 1941 che raffigura il lato est di piazza Cavour, zona destinata alla costruzione della Casa del Fascio, che tuttavia non fu mai costruito. In lontananza si vedono parte delle vecchie mura, il campanile di S.Andrea e le torri di avvistamento.
Nei primi anni del dopoguerra, sotto l’amministrazione del sindaco Giovanni Marino, vennero avviate molte opere di manutenzione e di edificazione.
In piazza Cavour, con l’abbattimento dell’ala scoperta, dove gli operai del comune depositavano il materiale per la manutenzione di piazze e vie cittadine, del mattatoio e della fabbrica del ghiaccio, al costo di 5 milioni di lire, venne costruita una tettoia utilizzata per il mercato del pollame, uno tra i più fiorenti della provincia.
La cartolina del 1950 presenta a destra la tettoia a ridosso dei giardini pubblici e sulla sinistra il fabbricato del cinema Iride che riporta una massima mussoliniana, retaggio della visita del Duce nel 1939.
Si tratta della caserma in cui stanziavano le brigate nere, si trovava nell’attuale Piazza Nizza . Viene abbattuta negli anni successivi alla guerra per creare la piazza.
Si tratta della caserma in cui stanziavano le brigate nere, si trovava nell’attuale Piazza Nizza . Viene abbattuta negli anni successivi alla guerra per creare la piazza.
La nuova chiesa di S. Giovanni sorge accanto alla precedente, costruita per rispondere alle esigenze del popoloso borgo. Iniziata nel 1911 fu benedetta ufficialmente nel 1922. La grandiosa facciata con timpano sorretto da quattro possenti colonne doveva essere un elemento di forte richiamo per i fedeli.
E’ una cartolina del periodo fascista spedita nel 1935, con un timbro nel retro “PRESTITO NAZIONALE RENDITA 5%”. Il tema dell’Ospedale Militare è spesso presente nelle cartoline di Savigliano del periodo prebellico, con immagini suggestive ed animate scattate all’interno dell’imponente struttura.
Il monastero di Santa Monica, per decisione del Ministero della Guerra, venne trasformato in Ospedale Militare nel 1862. Chiuso e riaperto a pochi mesi di distanza nel 1870, subì un bombardamento degli aerei inglesi nella notte tra l’11 e il 12 gennaio 1941, senza vittime e con qualche danno.
Venne chiuso nel febbraio 1964 dall’allora ministro della Difesa Giulio Andreotti, riaperto e trasformato in Ospedale Militare il 21 maggio 1965 e chiuso definitivamente nel 1973.
E’ una cartolina del periodo fascista spedita nel 1935, con un timbro nel retro “PRESTITO NAZIONALE RENDITA 5%”. Il tema dell’Ospedale Militare è spesso presente nelle cartoline di Savigliano del periodo prebellico, con immagini suggestive ed animate scattate all’interno dell’imponente struttura.
Il monastero di Santa Monica, per decisione del Ministero della Guerra, venne trasformato in Ospedale Militare nel 1862. Chiuso e riaperto a pochi mesi di distanza nel 1870, subì un bombardamento degli aerei inglesi nella notte tra l’11 e il 12 gennaio 1941, senza vittime e con qualche danno.
Venne chiuso nel febbraio 1964 dall’allora ministro della Difesa Giulio Andreotti, riaperto e trasformato in Ospedale Militare il 21 maggio 1965 e chiuso definitivamente nel 1973.
La cartolina qui riprodotta, risalente agli anni ’20 del secolo scorso, mostra la facciata dell’albergo ”Corona Grossa”. Poco più avanti, sempre sul lato destro di Corso Roma si erge il grandioso palazzo del comune, costruito tra il 1889-1901.
Il 4 settembre 1889 venne posata la prima pietra per l’erigenda scuola maschile voluta sotto l’amministrazione dell’avvocato Stefano Musante, sindaco della città, e su progetto dell’ingegner capo municipale Clodoveo Cordoni. La fotografia è stata scattata nel 1906.
La cartolina qui riprodotta, risalente agli anni ’20 del secolo scorso, mostra la facciata dell’albergo ”Corona Grossa”. Poco più avanti, sempre sul lato destro di Corso Roma si erge il grandioso palazzo del comune, costruito tra il 1889-1901.
Il 4 settembre 1889 venne posata la prima pietra per l’erigenda scuola maschile voluta sotto l’amministrazione dell’avvocato Stefano Musante, sindaco della città, e su progetto dell’ingegner capo municipale Clodoveo Cordoni. La fotografia è stata scattata nel 1906.
In questa cartolina del 1916 viene ritratto il Palazzo fatto edificare negli anni 1638-40 dal proprietario terriero Camillo Taffini. Dopo la morte dell’ultimo erede, il Conte Luigi Taffini, il palazzo divenne proprietà del Regio Istituto delle Rosine, attivo sino agli anni Sessanta del secolo scorso.
L’Istituto ospitò, tra gli altri, il duca Vittorio Amedeo II, la principessa Isabella di Savoia Carignano, Vittorio Emanuele III, il principe Umberto con la moglie Maria Josè.
Molto evidente nella cartolina qui riprodotta, sul muro d’angolo tra via S. Andrea e Via Jerusalem, l’insegna della Cassa di Risparmio di Savigliano, che aveva sede a Palazzo Cravetta.
In questa cartolina del 1916 viene ritratto il Palazzo fatto edificare negli anni 1638-40 dal proprietario terriero Camillo Taffini. Dopo la morte dell’ultimo erede, il Conte Luigi Taffini, il palazzo divenne proprietà del Regio Istituto delle Rosine, attivo sino agli anni Sessanta del secolo scorso.
L’Istituto ospitò, tra gli altri, il duca Vittorio Amedeo II, la principessa Isabella di Savoia Carignano, Vittorio Emanuele III, il principe Umberto con la moglie Maria Josè.
Molto evidente nella cartolina qui riprodotta, sul muro d’angolo tra via S. Andrea e Via Jerusalem, l’insegna della Cassa di Risparmio di Savigliano, che aveva sede a Palazzo Cravetta.
La fotografia, scattata nel chiostro di S. Pietro, ritrae i nati nel 1908.
Si riconoscono tra gli altri: il priore don Francone, il canonico don Bruno, i dottori Sidoli e Villa, Dino Rossi titolare del Caffè Roma, i signori Culasso, Terreno, Ariaudo, Bertinetti, Pietra, Botta, Curti, Monasterolo, Verrone, Rabbia e Campi.
La tradizione vuole che l’abbazia sia stata fondata nel 585 dal monaco cassinese San Fausto sulle rovine di un tempio romano dedicato alla Dea Diana.
Dopo essere stata distrutta dai Saraceni nel 906 venne riedificata dai Signori di Sarmatorio che la donarono all’Ordine.
Nel 1434 fu per tre anni destinata ad aula per esami dell’Università.
Con l’avvento di Napoleone, i 7 monaci cassinesi furono costretti ad abbandonare il monastero, l’archivio fu trasferito a Torino, la biblioteca venne venduta e le proprietà furono dichiarate beni nazionali.
Con la restaurazione i monaci ripresero possesso del monastero, che lasciarono definitivamente del 1859 a causa della Legge Siccardi.
Nel tempo l’edificio ospitò le carceri, i carabinieri reale e parte dei Cacciatori delle Alpi al seguito di Garibaldi.
Tradizionale Processione di Pasqua, organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà, in transito davanti alla chiesa di San Pietro – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
La fotografia, scattata nel chiostro di S. Pietro, ritrae i nati nel 1908.
Si riconoscono tra gli altri: il priore don Francone, il canonico don Bruno, i dottori Sidoli e Villa, Dino Rossi titolare del Caffè Roma, i signori Culasso, Terreno, Ariaudo, Bertinetti, Pietra, Botta, Curti, Monasterolo, Verrone, Rabbia e Campi.
La tradizione vuole che l’abbazia sia stata fondata nel 585 dal monaco cassinese San Fausto sulle rovine di un tempio romano dedicato alla Dea Diana.
Dopo essere stata distrutta dai Saraceni nel 906 venne riedificata dai Signori di Sarmatorio che la donarono all’Ordine.
Nel 1434 fu per tre anni destinata ad aula per esami dell’Università.
Con l’avvento di Napoleone, i 7 monaci cassinesi furono costretti ad abbandonare il monastero, l’archivio fu trasferito a Torino, la biblioteca venne venduta e le proprietà furono dichiarate beni nazionali.
Con la restaurazione i monaci ripresero possesso del monastero, che lasciarono definitivamente del 1859 a causa della Legge Siccardi.
Nel tempo l’edificio ospitò le carceri, i carabinieri reale e parte dei Cacciatori delle Alpi al seguito di Garibaldi.
Tradizionale Processione di Pasqua, organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà, in transito davanti alla chiesa di San Pietro – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Il 24 ottobre 1911 il Cardinale A. Richelmy benedì la posa della prima pietra della maestosa Chiesa di San Giovanni che, a causa della guerra e dell’aumentato costo dei lavori, attese il 23 settembre 1922 per essere aperta definitivamente al culto.
La cartolina, spedita l’11 settembre 1957, ci mostra la nuova maestosa chiesa, edificata dal con accanto l’antica chiesetta ormai insufficiente ad accogliere i fedeli.
In primo piano la casa del dottor Ariaudo e sulla destra l’edicola di Biagio Villois, sorta nel 1950 e fortemente voluta da don Camoletto.
Si presenta così, nei primi anni del Novecento, la chiesetta di S.Giovanni; essa venne donata al Monastero di S.Pietro e rimase sua dipendenza fino al 1802.
Il 24 ottobre 1911 il Cardinale A. Richelmy benedì la posa della prima pietra della maestosa Chiesa di San Giovanni che, a causa della guerra e dell’aumentato costo dei lavori, attese il 23 settembre 1922 per essere aperta definitivamente al culto.
La cartolina, spedita l’11 settembre 1957, ci mostra la nuova maestosa chiesa, edificata dal con accanto l’antica chiesetta ormai insufficiente ad accogliere i fedeli.
In primo piano la casa del dottor Ariaudo e sulla destra l’edicola di Biagio Villois, sorta nel 1950 e fortemente voluta da don Camoletto.
Si presenta così, nei primi anni del Novecento, la chiesetta di S.Giovanni; essa venne donata al Monastero di S.Pietro e rimase sua dipendenza fino al 1802.
Nella cartolina sono ben evidenti sia la facciata che il campanile della chiesa, dal cui terrazzino il canonico Paolo Dovo avviò un giovanissimo Schiaparelli ai suoi primi studi di astronomia.
La parrocchia di S. Maria della Pieve è la più vecchia della città: la lapide trovata nelle sue fondamenta e conservata al Museo civico fissa la sua costruzione al VI secolo.
Nel 1360 venne grandemente danneggiata e ricostruita ribaltandone l’orientamento.
A metà del Settecento, visto il degrado, fu chiusa al culto per essere poi restaurata dall’architetto Bartolomeo Ricca.
Nel 1855, Giovanni Virginio Schiaparelli dipinse due meridiane come ringraziamento per le sue prime osservazioni astronomiche, compiute dal terrazzo del campanile.
La cartolina postale presenta i primi palazzi costruiti nella via dall’impresa del geometra Francesco Bertola.
Alla destra si nota l’inesistenza di via Mabellini, aperta dopo l’abbattimento dell’albergo “Oriente”.
Via Pylos venne così intitolata per cementare il gemellaggio con la città greca nella quale si recò nel 1962 una delegazione saviglianese.
Il gemellaggio onora Santorre di Santarosa, morto combattendo per l’indipendenza greca contro i turchi.
La cartolina postale presenta i primi palazzi costruiti nella via dall’impresa del geometra Francesco Bertola.
Alla destra si nota l’inesistenza di via Mabellini, aperta dopo l’abbattimento dell’albergo “Oriente”.
Via Pylos venne così intitolata per cementare il gemellaggio con la città greca nella quale si recò nel 1962 una delegazione saviglianese.
Il gemellaggio onora Santorre di Santarosa, morto combattendo per l’indipendenza greca contro i turchi.
Il questa cartolina postale del 1929, viene ritratta l’edicola della famiglia Bruno, ospitata in piazza Vittorio Emanuele II.
Alle spalle, davanti alla lunga fila di taxi, si nota la baracca dei gelati smontabile di cui abbiamo parlato nella fotografia dedicata ai gelatai della Savigliano di inizio Novecento.
In primo piano il giovane studente Teresio Bosio, futuro capitano di lungo corso e proprietario dell’omonimo caffè.
Sulla porta si vede la signora Rosa Bruna, alla quale succederanno il figlio Domenico e le nipoti Silvia, Rosy e Mariella.
Fatto edificare nel Seicento dalla nobile famiglia Muratori, comprendeva all’origine anche una cappella privata, intitolata alla Vergine di Oropa, un giardino, le serre ed una pescheria.
Acquisto dalla famiglia Malines nel 1704, fu ampliata con due blocchi laterali e due torrette.
Dal 1993 è di proprietà della famiglia Chiavazza.
Questa fotografia ritrae “Gioannin el mondajè”, al secolo Giovanni Bertolino in un assolato corso Roma sul triciclo con cui vendeva i gelati. Vestito in giacca bianca, papillon nera e paglietta inclinata, vendeva gelati per tutte le tasche: da uno, due e quattro soldi.
Accanto ai gelatai ambulanti, che richiamavano a sé i golosi con una trombetta, Savigliano dai primi del Novecento ospitava due gelaterie: una con sede permanente in piazza Vecchia, l’altra, di proprietà di Angela Donetti, veniva montata con la bella stagione e smontata nell’inverno in piazza Vittorio Emanuele II.
In seguito se ne aggiunsero altre due: la prima in corso Roma, vicino alla caserma Trossarelli, la seconda tra le vie I Maggio e Lamarmora.
Garibaldi, venuto a Savigliano ad effetture un’ispezione ai ”Cacciatori delle Alpi”, combattenti volontari sotto il suo comando, trascorse la notte del 7 aprile 1859 nell’albergo ”Corona Grossa”. Lo ricorda una lapide apposta tuttora su questo edificio, oggi adibito ad altro uso.
Garibaldi, venuto a Savigliano ad effetture un’ispezione ai ”Cacciatori delle Alpi”, combattenti volontari sotto il suo comando, trascorse la notte del 7 aprile 1859 nell’albergo ”Corona Grossa”. Lo ricorda una lapide apposta tuttora su questo edificio, oggi adibito ad altro uso.
Abbandonato dalle Clarisse nel periodo dell’occupazione napoleonica, il Comune ne destinò una parte alla scuola serale di Arti e Mestieri e l’altra l’affittò a privati che l’adibirono a lanificio.
Con l’avvento della prima guerra mondiale venne adattato a Panificio militare.
Il monastero delle Clarisse fu costruito nella metà del 1600.
Durante la Prima Guerra Mondiale una parte del Convento venne adibita a Panificio militare. Dal 1950 i locali ospitarono il Liceo e successivamente la Biblioteca civica.
Attualmente è sede di tre Istituti scolastici.
Gruppo di docenti e personale ausiliario del liceo. A partire da sinistra: il bidello sig. Guglielmo Barale, l’assistente tecnico sig. Adolfo Campi, il preside prof. Antonino Olmo, la segretaria sig.ra Giuseppina Nyffenegger e il bidello sig. Pinna
Abbandonato dalle Clarisse nel periodo dell’occupazione napoleonica, il Comune ne destinò una parte alla scuola serale di Arti e Mestieri e l’altra l’affittò a privati che l’adibirono a lanificio.
Con l’avvento della prima guerra mondiale venne adattato a Panificio militare.
Il monastero delle Clarisse fu costruito nella metà del 1600.
Durante la Prima Guerra Mondiale una parte del Convento venne adibita a Panificio militare. Dal 1950 i locali ospitarono il Liceo e successivamente la Biblioteca civica.
Attualmente è sede di tre Istituti scolastici.
Gruppo di docenti e personale ausiliario del liceo. A partire da sinistra: il bidello sig. Guglielmo Barale, l’assistente tecnico sig. Adolfo Campi, il preside prof. Antonino Olmo, la segretaria sig.ra Giuseppina Nyffenegger e il bidello sig. Pinna
Questa è la cappellina della Madonna del Carmelo collocata nel giardino dell’Istituto.
La cartolina fotografica degli anni Trenta del secolo scorso ritrae la suora ed alcune allieve intente alla lettura.
Uno scorcio di via Torino, di fronte alle case popolari, negli anni Sessanta.
Sullo sfondo si vede il distributore della Esso, poi demolito per far spazio ad una nuova costruzione.
Nel 1910 si costituì un Comitato cittadino per la realizzazione di un monumento a Giovanni Schiaparelli.
L’opera che doveva essere realizzata da Calandra, morto prematuramente, venne affidata al Conte Galateri.
L’inaugurazione avvenne il 15 novembre 1925 alla presenza di S.A.R. il Duca di Pistoia in rappresentanza del Re e del Ministro della Pubblica Istruzione Pietro Fedele.
Verso il 1285 la famiglia Gorena di Savigliano si fece costruire in Regione Salsa una motta per trascorrere i periodi di riposo. L’edificio passò nel XIV secolo ai Cambiani e alla fine del XV ai Canavesio. Nel XVI secolo il complesso fu della famiglia Cravetta.
Ad oggi è possedimento della nobile famiglia Cavalchini.
La cartolina raffigura l’ingresso al Convitto ed alle scuole.
Tra gli alunni illustri si annoveravano: Giovanni Schiaparelli, Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon e Guido Gozzano.
Il Santuario è posto sul luogo in cui la Santa Vergine apparve e guarì Petrina Tesio.
Nel 1648, giorno della consacrazione del Santuario, S.A. Madama Reale Cristina di Francia fece dono del quadro del pittore Del Cairo, rappresentante l’apparizione a Petrina.
La fotografia raffigura due generazioni della famiglia Scaraffia all’esterno del caffè Inglese.
Lo storico Caffè si trovava in piazza Vittorio Emanuele II ed era di proprietà di Bartolomeo Scaraffia.
Nel 1915, alla posa della prima pietra per l’asilo infantile di via Muratori, in una nicchia fu collocato un cilindro metallico contenente una pergamena sottoscritta da notabili saviglianesi, lo Statuto dell’Asilo, l’almanacco “Il gran pescatore di Chiaravalle”, lo Statuto della Pro Pueritia, il giornale “La Stampa”, una fotografia di due Rosine con un gruppo di bimbi, una medaglietta della Sanità e i bollettini delle tre Opere Pie saviglianesi. Ritrovato durante i lavori di ristrutturazione del 1991, venne fotografato e ricollocato al posto d’origine.
L’Istituto delle Rosine fu fondato a Savigliano nel 1758. Per duecento anni gestirono l’asilo infantile “Principe di Piemonte” in via Muratori. Contrariamente a quanto si pensava le Rosine non erano suore, ma ragazze e donne che avevano scelto uno stile di vita ritirato.
Nel 1915, alla posa della prima pietra per l’asilo infantile di via Muratori, in una nicchia fu collocato un cilindro metallico contenente una pergamena sottoscritta da notabili saviglianesi, lo Statuto dell’Asilo, l’almanacco “Il gran pescatore di Chiaravalle”, lo Statuto della Pro Pueritia, il giornale “La Stampa”, una fotografia di due Rosine con un gruppo di bimbi, una medaglietta della Sanità e i bollettini delle tre Opere Pie saviglianesi. Ritrovato durante i lavori di ristrutturazione del 1991, venne fotografato e ricollocato al posto d’origine.
L’Istituto delle Rosine fu fondato a Savigliano nel 1758. Per duecento anni gestirono l’asilo infantile “Principe di Piemonte” in via Muratori. Contrariamente a quanto si pensava le Rosine non erano suore, ma ragazze e donne che avevano scelto uno stile di vita ritirato.
Fotografia del primo dopoguerra che ci mostra una Savigliano quasi dimenticata: si può osservare l’angolo di di Piazza del Popolo non ancora asfaltato ed a fianco l’edificio con il Caffè Bocca.
Nel 1585, per festeggiare il passaggio in città di Carlo Emanuele I e Caterina d’Austria, la municipalità decise di erigere un arco trionfale tra Piazza Vecchia e la Via Maestra. Nel 1620 al passaggio di Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia, nelle nicchie ai lati dell’Arco, vennero collocate le statue che li raffigurano. Nel periodo della rivoluzione francese, le statue e le pitture vennero distrutte e cancellate. Nel 1997 l’amministrazione comunale decise il restauro.
In questa cartolina postale del 1929 compare Via del Sole. La strada acquisì una certa importanza nel 1853, quando fu inaugurata la linea ferroviaria che collega Savigliano a Torino. Nel 1925 in occasione dell’erezione del monumento a Schiaparelli, ne assunse il nome, che venne poi tramutato in corso Roma.
Il Palazzo Villa di via S. Andrea venne progettato dall’architetto Giuseppe Nicolis di Robilant per la principessa Isabella di Savoia Carignano, che vi soggiornò per alcuni anni. A metà del 1800 divenne proprietà di Natalina Cardellini in Villa. Dal grande portone d’ingresso con sculture in rilievo, eseguito dai saviglianesi fratelli Capitolo, ebanisti e musicisti, si accede al giardino interno tra le due ali del palazzo. La cartolina dei primi anni del Novecento presenta in primo piano, sotto al balcone fiorito, alcune persone in posa per il foografo; sullo sfondo, tra le piante, si intravede la scalinata che apre al salone dei concerti. Questo teatrino “Odeon”, voluto dal mecenate Maurizio Villa, ospitò per alcuni anni concertisti di fama internazionale, quali il grande Arturo Toscanini.
Nella cartolina postale qui riprodotta è ritratto uno scorcio di via del Sole in un giorno d’estate del 1924 o ’25. In primo piano si vede un carretto a trazione animale; all’angolo della via si intravede il tendaggio che copre il dehor del Caffè Commercio; sullo sfondo si scorge una parte dell’ala del mercato in Piazza Vittorio Emanuele II.
La cartolina postale mostra la residenza estiva La Cosmera, situata a metà strada tra Savigliano e Marene. La sua costruzione risale al 1470, eretta dal commerciante genovese Cosimo Pasero, successivamente divenne possedimento dei Taffini.
La cartolina postale mostra la residenza estiva La Cosmera, situata a metà strada tra Savigliano e Marene. La sua costruzione risale al 1470, eretta dal commerciante genovese Cosimo Pasero, successivamente divenne possedimento dei Taffini.
Questa vecchia cartolina postale mostra uno scorcio di Borgo Marene dal passaggio a livello ferroviario al ponte sul Mellea, nelle cui vicinanze si erge ancora il casotto del dazio, in disuso dal 1913, quando questo fu abolito.
Questa vecchia cartolina postale mostra uno scorcio di Borgo Marene dal passaggio a livello ferroviario al ponte sul Mellea, nelle cui vicinanze si erge ancora il casotto del dazio, in disuso dal 1913, quando questo fu abolito.
Questa cartolina del 1915 mostra in primo piano il palazzo dei fratelli Faramia, adiacente la retrostante fabbrica della birra, di loro proprietà. A sinistra si intravede lo scalo merci della stazione ferroviaria; sullo sfondo si vede la caserma militare di fanteria, oggi adibita ascuola professionale.
La cartolina postale è dei primi anni ’50 del secolo scorso; nella foto si vede la siepe dei giardini pubblici dove Mussolini, il 20 maggio 1939 pose la prima pietra della Casa del Fascio.
Nel palazzo che compare a destra della fotografia, abbattuto negli anni ’60 del secolo scorso, abitò il poeta dialettale Meo Capra e la nobile famiglia dei Santarosa.
La foto che illustra la cartolina postale qui riprodotta, risale agli anni ’60 del ventesimo secolo, quando in Italia iniziò la motorizzazione di massa.
La fotografia che illustra la cartolina postale qui riprodotta, mostra l’ara della Vittoria, progettata dal conte Annibale Galateri, e sullo sfondo le scuole Elementari maschili ”Santorre di Santarosa”, costruite secondo il progetto dell’ingegner Jaffè.
La fotografia che illustra la cartolina postale qui riprodotta, mostra l’ara della Vittoria, progettata dal conte Annibale Galateri, e sullo sfondo le scuole Elementari maschili ”Santorre di Santarosa”, costruite secondo il progetto dell’ingegner Jaffè.
In questa cartolina postale del 1925 o ’26 è visibile la facciata del santuario della Madonna della Sanità, in particolare il quadrante circolare su cui appaiono gli stemmi delle Corone di Sardegna e Francia.
Nel 1862 il Ministero della Guerra destinò il Convento di Santa Monica ad ospedale militare. Rimase operativo sino al 1965, anno in cui fu trasformato in infermeria e definitivamente chiuso nel 1973. La fotografia mostra un’ala dell’ospedale destinata agli alloggi degli ufficiali.
Il Convento di S.Agostino venne, sotto l’amministrazione del podestà Galateri, destinato a Convitto civico. Affidato alla direzione dei padri rosminiani, fu inaugurato nel 1929 ed intitolato al fascista ”Dario Pini”. La sua attività continuò sino alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso.
Anticamente viale della Ferrovia era l’unica strada per raggiungere la stazione. In seguito fu ribattezzato viale del Sole; successivamente il viale verrà intitolato a Guglielmo Marconi.
Il monumento, opera dello scultore Sergio Vatteroni, fu inaugurato il 17 aprile 1921 dall’onorevole Marcello Soleri e posto in piazza Cesare Battisti. Sotto l’amministrazione del podestà Annibale Galateri, ebbe una nuova collocazione nell’Ara della Vittoria.
Nel 1951 veniva inaugurata la nuova sede dell’Officina ricostruzione pneumatici del Signor Camillo Fava, che diede lavoro ad una quarantina di persone. In questa foto, scattata in via Chianoc, possiamo ammirare don Francesco Marengo durante il discorso prima della benedizione.
1° Centenario della morte di Santorre di Santarosa.
La fotografia dell’ 8 maggio 1925, ritrae le autorità presenti alla collocazione di una lapide sulla casa natale del conte Santorre di Santarosa, in occasione del primo centenario della morte.
Via S. Andrea, negli anni Cinquanta del secolo scorso, presenta il palazzo Santarosa prima dell’abbattimento; in questa casa nacque e fu battezzato Santorre.
1° Centenario della morte di Santorre di Santarosa.
La fotografia dell’ 8 maggio 1925, ritrae le autorità presenti alla collocazione di una lapide sulla casa natale del conte Santorre di Santarosa, in occasione del primo centenario della morte.
Via S. Andrea, negli anni Cinquanta del secolo scorso, presenta il palazzo Santarosa prima dell’abbattimento; in questa casa nacque e fu battezzato Santorre.
Sulla piazza si presentava così ,negli anni ’30, il “Molo”, con le prime pompe di benzina. si Intravede anche sullo sfondo l’inizio di Via Torino con il “Caffè del Commercio”. Sul lato destro si può ammirare la cartolibreria “Sosso”.
La foto di gruppo ritrae al centro l’Abate Nicola Benso, che resse la parrocchia dal 1928 al 1951. A Sant’Andrea si iscrissero oltre 200 persone. Negli anni Venti del secolo scorso le parrocchie saviglianesi aderirono a questa associazione laicale fondata nel 1867.
La foto di gruppo ritrae al centro l’Abate Nicola Benso, che resse la parrocchia dal 1928 al 1951. A Sant’Andrea si iscrissero oltre 200 persone. Negli anni Venti del secolo scorso le parrocchie saviglianesi aderirono a questa associazione laicale fondata nel 1867.
La fotografia ritrae la Brigata del Nizza Cavalleria a Savigliano nel 1913, all’interno della caserma. Si riconoscono due concittadini: Giovanni Barello, con la chitarra, e Mario Colombero, con il mandolino.
La fotografia ritrae la Brigata del Nizza Cavalleria a Savigliano nel 1913, all’interno della caserma. Si riconoscono due concittadini: Giovanni Barello, con la chitarra, e Mario Colombero, con il mandolino.
Corso Roma negli anni della Seconda Guerra Mondiale
La foto ritrae Corso Roma negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Si riconoscono il municipio, l’albergo della ”Corona Grossa”, la sartoria di Michele Colombero e la casa dei Vineis.
L’albergo-ristorante Oriente, situato all’inizio di via Saluzzo, era già presente nei primi dell’Ottocento all’insegna dei Tre Re. L’albergo confinante con l’Ala di Piazza del Popolo venne abbattuto negli anni Sessanta del secolo scorso.
La cartolina, spedita il 27 novembre 1959, presenta un’assolata via Saluzzo ancora alberata con le vecchie gaggie; in centro strada il proprietario dell’albergo signor Giacomino Rinaldi e la figlia; sulla porta la moglie ed il cognato.
In questa cartolina, lungo la strada, si vede il proprietario Giacomino Rinaldi.
La caserma in piazza Nizza è stata demolita alcuni anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale. In questo edificio le Brigate nere rinchiudevano gli oppositori del regime fascista che cadevano nelle loro mani.
In questa fotografia che ritrae l’ultimo tratto di Corso Roma si possono vedere la Sartoria del signor Manassero e la caserma Trossarelli, davanti alla quale sorge l’Ospizio di Carità ”Beato Amedeo”.
Questa cartolina, prodotta dal cartolibraio Giuseppe Bianchi, fu spedita a Torino dalla regione “Palazzo”, in data 7 giugno 1908, dall’Ammiraglio Santarosa al figlio Doro, esortandolo a prepararsi bene per gli esami.
A circa 7 chilometri dalla città di Savigliano sorge la borgata della Cavallotta, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Alla Cavallotta operavano un mulino, un martinetto, un negozio di alimentari, una tabaccheria e due osterie. Fotografati sulla piazza, accanto al peso pubblico, alcuni frazionisti in posa.
La via fu intitolata, nel 1940, al quadrumviro della Marcia su Roma, Italo Balbo. A liberazione avvenuta, nell’ottobre del 1945, il Consiglio comunale decise di rinominare le vie che avevano nomi troppo fascisti, e quindi la intitolò a Giuseppe Mazzini.
A pochi chilometri da Savigliano, sulla strada che porta alla Cavallotta, ci si imbatte nel “palazzo”, piccolo borgo, feudo della famiglia Santarosa, che qui nel periodo estivo trascorreva le vacanze. Nel 1903 Santarora ospitò a colazione sua Maestà Vittorio Emanuele III e la sua famiglia.
Nella cartolina degli anni Cinquanta del secolo scorso, un solitario motociclista sta transitando sul ponte costruito nel 1825. Alle sue spalle il palazzo ”Gozzellino”.
Agli inizi del ventesimo secolo cessò l’attività della filanda Schumaker-Fruttero; successivamente il fabbricato fu convertito nel primo mulino azionato ad energia elettrica. Una parte del mulino fu abbattuta negli anni ’60 del secolo scorso per lasciare il posto ad un grande palazzo.
Dopo la proclamazione del Regno d’Italia, in Savigliano, le sorelle Giovanna e Teresa Giusta fondarono un Istituto scolastico riconosciuto dal Regio Governo. I corsi erano per giovinette di buona famiglia, che intendevano avviarsi verso scuole di grado superiore. La scuola aveva sede nell’edificio alle spalle del monumento a Santarosa che si vede nella cartolina.
L’asilo, nato per volontà della fondatrice dell’Ordine Madre Giuseppina Gabriella Bonino, fu ed è ancora per molte famiglie saviglianesi punto di riferimento per la formazione alla scuola della vita per le nuove generazioni.
La chiesetta della Consolata è stata costruita nel 1684. Il 2 novembre del 1698, il priore di S.Andrea Biagio Pasteris, Vicario Foraneo dell’Arcivescovo Michele Antonio Vibò, benedisse ecelebrò la prima messa nella nuova chiesa.
Nella cartolina dei primi anni ’60 del secolo scorso, la via è fotografata da Piazza Santarosa all’altezza dell’edicola del signor Vinicio Giordana, punto di ritrovo degli sportivi saviglianesi. La via prende il nome dall’illustre concittadino avvocato Giovanni Antonio Alfieri, che dal 1800 al 1824 fu sindaco per cinque legislature.
Il parco nacque nel 1923 su indicazione del Comitato Nazionale Forestale, che per ordine del nuovo governo ripristinò la Festa dell’Albero nelle scuole italiane per salvaguardare il patrimonio boschivo. In basso a destra si può vedere il cippo in ricordo di Arnaldo Mussolini, sul quale era posta una lapide circondata da una corona bronzea con la dedica del Podestà Galateri. Nel luglio 1943, caduto il governo Mussolini, il cippo venne abbattuto.
Percorrendo la strada che da Savigliano porta a Marene, s’incontra a sinistra la Cosmera, la cui costruzione risale forse al 1500 e che nel secolo successivo divenne proprietà della nobile famiglia saviglianese Taffini. Nella cartolina del 1903 si può ammirare la facciata della villa.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con Savigliano ormai liberata, questa parte di piazza D’Armi fu occupata dalle truppe americane. Dopo la loro partenza, gli alpini della Taurinense, di stanza nella caserma Trossarelli di Corso Roma, utilizzarono quest’area per le esercitazioni. Sullo sfondo la Torre civica, le tre torri di avvistamento, il campanile di S.Andrea e in lontananza quello di S.Pietro.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con Savigliano ormai liberata, questa parte di piazza D’Armi fu occupata dalle truppe americane. Dopo la loro partenza, gli alpini della Taurinense, di stanza nella caserma Trossarelli di Corso Roma, utilizzarono quest’area per le esercitazioni. Sullo sfondo la Torre civica, le tre torri di avvistamento, il campanile di S.Andrea e in lontananza quello di S.Pietro.
Fotografia di una classe mista presso l’Asilo Infantile delle Suore della Sacra Famiglia di Savigliano, la prima bambina in alto è Dellarossa Giuseppina.
Fotografia di una classe mista presso l’Asilo Infantile delle Suore della Sacra Famiglia di Savigliano, la prima bambina in alto è Dellarossa Giuseppina.
Si riconoscono da sinistra verso destra: il sindaco Giovanni Marino, la consorte e il benefattore cavalier Giovanni Capra con i bambini della Pro Pueritia
Si riconoscono da sinistra verso destra: il sindaco Giovanni Marino, la consorte e il benefattore cavalier Giovanni Capra con i bambini della Pro Pueritia
Bambini della Pro Pueritia in processione per le strade di Savigliano.
Tra i bambini in processione, nella fila a sinistra accanto alla donna in nero che cammina sul marciapiede, si intravede, girato leggermente a sinistra, Mario Biagio.
Fotografia Gino (Savigliano, via Danna 5)
Statua del Cristo Risorto in processione in via Alfieri in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Bambini della Pro Pueritia in processione per le strade di Savigliano.
Tra i bambini in processione, nella fila a sinistra accanto alla donna in nero che cammina sul marciapiede, si intravede, girato leggermente a sinistra, Mario Biagio.
Fotografia Gino (Savigliano, via Danna 5)
Statua del Cristo Risorto in processione in via Alfieri in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Banda musicale suona probabilmente nel cortile dell’Orfanotrofio femminile. Il pubblico è composto da bambini, suore e varie persone assiste alla rappresentazione musicale. Fotografo Gino (Savigliano, Via Danna 5)
Orfanotrofio femminile: particolare finestre e arcate, prima dei rimaneggiamenti effettuati verso il 1955. Sul retro la scritta a matita “Fascicolo 119 fasc. 8″
“Fotografia ufficiale dopo la consegna dei regali”
Fotografia di un gruppo di ospiti dell’Orfanotrofio femminile, sedute su un prato in un giardino insieme ad alcune suore, con i regali appena consegnati
Un gruppo di ospiti dell’Orfanotrofio femminile si stanno sistemando per una foto di gruppo, dopo aver ricevuto i regali. Si notano anche tra cui tre suore, un bambino, un prete e alcuni benefattori.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Stabilimenti storici non più in attività del Gruppo Tessile Trucco, azienda storica produttrice di maglieria intima e pigiameria, rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio e Piero, un tempo “Dormbins” e “CI.TI. Trucco”.
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Interno dello stabilimento
Concio di un puntone, elemento di un ponte (sfalassa’), in saldatura alla Snos di savigliano (Dimensioni massime per la spedizione a mezzo ferrovia: 12m x 3m x 2m)
Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS)/Fiat Ferroviaria – Interno dello stabilimento
Concio di un puntone, elemento di un ponte (sfalassa’), in saldatura alla Snos di savigliano (Dimensioni massime per la spedizione a mezzo ferrovia: 12m x 3m x 2m)
Interno del negozio di indumenti sotti i portici di piazza Santarosa legato al Gruppo Tessile Trucco, azienda storica rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio Piero
Interno del negozio di indumenti sotti i portici di piazza Santarosa legato al Gruppo Tessile Trucco, azienda storica rilevata nel 1960 dai fratelli Giorgio Piero
Vittorio Emanuele III, in visita in occasione dell’inaugurazione della I Sagra del Grano il 14 agosto 1938, passeggia per Savigliano con i politici locali
Casa del Fascio (o Littoria) costruita a Savigliano in zona stazione ferroviaria per ospitare le attività organizzate dal regime per ex combattenti, minorati di guerra e dopolavoro
Casa del Fascio (o Littoria) costruita a Savigliano in zona stazione ferroviaria per ospitare le attività organizzate dal regime per ex combattenti, minorati di guerra e dopolavoro
Vittorio Emanuele III, re d’Italia, davanti all’Altare della Patria, durante visita Savigliano in occasione dell’inaugurazione della Sagra del Grano – Foto Ottolenghi (Torino)
Strade allagate in seguito all’esondazione del torrente Mellea, che danneggiò anche lo stabilimento delle Officine Savigliano. Per approfondimenti: Archivio Storico Savigliano,cat. X, fald. 68, cl. 4, fasc. 10 -Foto Gino (Corso Roma, 24 Savigliano)
Strade allagate in seguito alle esondazioni del Rio Chiaretto e del torrente Mellea. Per approfondimenti: Archivio Storico Savigliano, cat. X, fald. 69, cl. 4, fasc. 6 -Foto Gino (Corso Roma, 24 Savigliano)
Strade allagate in seguito all’esondazione del torrente Mellea, che danneggiò anche lo stabilimento delle Officine Savigliano. Per approfondimenti: Archivio Storico Savigliano,cat. X, fald. 68, cl. 4, fasc. 10 -Foto Gino (Corso Roma, 24 Savigliano)
Strade allagate in seguito all’esondazione del torrente Mellea, che danneggiò anche lo stabilimento delle Officine Savigliano. Per approfondimenti: Archivio Storico Savigliano,cat. X, fald. 68, cl. 4, fasc. 10 -Foto Gino (Corso Roma, 24 Savigliano)
Strade allagate in seguito alle esondazioni del Rio Chiaretto e del torrente Mellea. Per approfondimenti: Archivio Storico Savigliano, cat. X, fald. 69, cl. 4, fasc. 6 -Foto Gino (Corso Roma, 24 Savigliano)
Strade allagate in seguito all’esondazione del torrente Mellea, che danneggiò anche lo stabilimento delle Officine Savigliano. Per approfondimenti: Archivio Storico Savigliano,cat. X, fald. 68, cl. 4, fasc. 10 -Foto Gino (Corso Roma, 24 Savigliano)
Casa del Fascio (o Littoria) costruita a Savigliano in zona stazione ferroviaria per ospitare le attività organizzate dal regime per ex combattenti, minorati di guerra e dopolavoro
Esondazione in via Mazzini con a sinistra il parapetto di rio Chiaretto. Per approfondimenti: Archivio Storico Savigliano, cat. X, fald. 64, cl. 4, fasc. 2 e 3 -Foto Gino (Corso Roma, 24 Savigliano)
Arco di ingresso a Piazza Vittorio Emanuele II da Via Alfieri, visto da Via Alfieri con la scritta “Chi non è pronto a morire per la sua fede non è degno di professarla – Mussolini”
Arco trionfale in piazza Santarosa (con vista su via Sant’Andrea), costruito su progetto di Giovanni Battista Ripa e costruito in previsione del passaggio del corteo nuziale del Duca Carlo Emanuele I e della consorte Caterina, figlia del Re di Spagna
Arco trionfale in piazza Santarosa, costruito su progetto di Giovanni Battista Ripa e costruito in previsione del passaggio del corteo nuziale del Duca Carlo Emanuele I e della consorte Caterina, figlia del Re di Spagna
Arco trionfale in piazza Santarosa (con vista su via Sant’Andrea), costruito su progetto di Giovanni Battista Ripa e costruito in previsione del passaggio del corteo nuziale del Duca Carlo Emanuele I e della consorte Caterina, figlia del Re di Spagna
Arco trionfale in piazza Santarosa, costruito su progetto di Giovanni Battista Ripa e costruito in previsione del passaggio del corteo nuziale del Duca Carlo Emanuele I e della consorte Caterina, figlia del Re di Spagna
Facciata dell’Antico Convento di San Francesco, ora sede del Museo Civico, durante i lunghi lavori di ristrutturazione. Presente sopra l’ingresso la scritta sbiadita dal tempo “Corpo dei Vigili del Fuoco”
Particolari di affreschi in stato di degrado in sale dell’Antico Convento di San Francesco, ora sede del Museo Civico, adibito ad autorimessa durante i lunghi lavori di ristrutturazione
Particolari di affreschi in stato di degrado in sale dell’Antico Convento di San Francesco, ora sede del Museo Civico, adibito ad autorimessa durante i lunghi lavori di ristrutturazione
Particolari di affreschi in stato di degrado in sale dell’Antico Convento di San Francesco, ora sede del Museo Civico, adibito ad autorimessa durante i lunghi lavori di ristrutturazione
Facciata dell’Antico Convento di San Francesco, ora sede del Museo Civico, durante i lunghi lavori di ristrutturazione. Presente sopra l’ingresso la scritta sbiadita dal tempo “Corpo dei Vigili del Fuoco”
Particolari di affreschi in stato di degrado in sale dell’Antico Convento di San Francesco, ora sede del Museo Civico, adibito ad autorimessa durante i lunghi lavori di ristrutturazione
Particolari di affreschi in stato di degrado in sale dell’Antico Convento di San Francesco, ora sede del Museo Civico, adibito ad autorimessa durante i lunghi lavori di ristrutturazione
Particolari di affreschi in stato di degrado in sale dell’Antico Convento di San Francesco, ora sede del Museo Civico, adibito ad autorimessa durante i lunghi lavori di ristrutturazione
Interno dei padiglioni. In primo piano la lampada a raggi infrarossi Elstein, senza sorgente luminosa, per l’allevamento dei pulcini – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Interno dei padiglioni. In primo piano la lampada a raggi infrarossi Elstein, senza sorgente luminosa, per l’allevamento dei pulcini – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Cortile con allievi e vista del reparto macchine utensili, di quello per la saldatura autogena e degli spogliatoi e lavotoi della Regia Scuola, istituita con Decreto Reale del 29 ottobre 1922
Cortile con allievi e vista del reparto macchine utensili, di quello per la saldatura autogena e degli spogliatoi e lavotoi della Regia Scuola, istituita con Decreto Reale del 29 ottobre 1922
Costruzione della passerella sul Maira nota come il ponte della Madonnina. Si vedono le casseforme lignee per il getto del cemento dell’impresa costruttrice Coda Luigi.
Visita di Benito Mussolini a Savigliano il 20 maggio 1939. Foto di gruppo davanti al silos di Piazza Schiaparelli sotto la frase di Mussolini all’ingresso: “Roma fu grande finchè fu rurale…”. Per approfondire: link.
Visita di Benito Mussolini a Savigliano il 20 maggio 1939. Foto di gruppo davanti al silos di Piazza Schiaparelli sotto la frase di Mussolini all’ingresso: “Roma fu grande finchè fu rurale…”. Per approfondire: link.
Monumento in bronzo dello storico della scienza e astronomo Giovanni Schiaparelli presso la stazione ferroviaria e della Stazione, inaugurato il 15 novembre 1925 dal direttore dell’Osservatorio di Brera (MI)
Monumento in bronzo dello storico della scienza e astronomo Giovanni Schiaparelli presso la stazione ferroviaria e della Stazione, inaugurato il 15 novembre 1925 dal direttore dell’Osservatorio di Brera (MI)
Monumento in bronzo dello storico della scienza e astronomo Giovanni Schiaparelli presso la stazione ferroviaria e della Stazione, inaugurato il 15 novembre 1925 dal direttore dell’Osservatorio di Brera (MI)
Monumento in bronzo dello storico della scienza e astronomo Giovanni Schiaparelli presso la stazione ferroviaria e della Stazione, inaugurato il 15 novembre 1925 dal direttore dell’Osservatorio di Brera (MI)
Sede della sezione locale del Partito Socialista Unificato (unione del Partito Socialista Italiano e il Partito Socialista Democratico Italiano durata dal 1968 al 1971) in Vicolo del Teatro
Statua del Cristo Risorto in processione in via Giuseppe Garibaldi in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in via Alfieri in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in Corso Roma in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione davanti al teatro Milanollo in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in via Alfieri in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in via Alfieri in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in Corso Roma in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Statua del Cristo Risorto in processione in occasione della Tradizionale Processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Demolizione della ruota del Mulino Fissore, sito in piazza Pieve, rilevato dai fratelli Fissore nel 1903 e attivo per tutto il Novecento per la produzione di farina
Facciata dell’ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Portici interni dell’ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Facciata dell’ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Facciata dell’ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Portici interni dell’ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Facciata dell’ex ospedale militare nel Quartiere Santa Monica, costruito come sede conventuale, quindi utilizzato come deposito militare (anche dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e quindi come infermeria)
Foto degli allievi del Collegio Arcivescovile “Dario Pini” di Savigliano; presenti il podestà di Savigliano, il conte Galateri, del cardinale arcivescovo di Savigliano Maurizio Fossati e del segretario locale del Partito Fascista cavalier Faramia
Foto degli allievi del Collegio Arcivescovile “Dario Pini” di Savigliano; presenti nella parte superiore della foto i primi piani del podestà di Savigliano, il conte Galateri, del cardinale arcivescovo di Savigliano Maurizio Fossati e del segretario locale del Partito Fascista cavalier Faramia
Antico Palazzo dei Conti di Cravetta di Villanovetta
Facciata interna del palazzo progettettato dall’architetteto Ercole Negri di San Front, appartenuto alle famiglie dei Tapparelli e dei Muratori e in cui morìil 26 luglio del 1630 il Duca Carlo Emanuele I di Savoia
Gruppo di liceali saviglianesi. Da sinistra: don Ceirano, Elio Becchio, Adriano Mussa, Enzo Cantarella (con corona di fiori in mano), preside Olmo, sig.ra Raggi.
Fabbricato su Piazzetta della Misericordia, abbattuto negli anni Cinquanta per costruire gli istituti di avviamento professionale. Visibile la torre della Confraternita dell’Assunta e una Fiat Giardinetta – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Palco della VII Sagra del Grano, con pubblicità dei prodotti Coras (Coloniali Rabbia Savigliano), della Trucco, degli Arimondini al rhum di Scaraffia e della fabbrica di cucine americane Sandro Brunetti – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Palco della VII Sagra del Grano, con pubblicità dei prodotti Coras (Coloniali Rabbia Savigliano), della Trucco, degli Arimondini al rhum di Scaraffia e della fabbrica di cucine americane Sandro Brunetti – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Arco trionfale visto da via Alfieri, costruito su progetto di Giovanni Battista Ripa e costruito in previsione del passaggio del corteo nuziale del Duca Carlo Emanuele I e della consorte Caterina, figlia del Re di Spagna
Festa presso la bocciofila. Presenti il sindaco Enrico Graneris, il preside Antonino Olmo e Bartolomeo Monasterolo, direttore della Banca di Savigliano
Festa presso la bocciofila. Presenti il sindaco Enrico Graneris, il preside Antonino Olmo e Bartolomeo Monasterolo, direttore della Banca di Savigliano
Gruppo di ragazze su un ponte pedonale in legno nei pressi di via Trento (sullo sfondo il silos di stoccaggio). Da sinistra Beatrice Capello, Angela Lingua, Elvira Bertinotti e Germana Buffa.
Giovani donne, tra cui c’è Eandi Teresa, presso la colonia elioterapica sul torrente Maira edificata in epoca fascista (1934) e smantellata negli ani Sessanta
Emporio di alimentari e prodotti confezionati, attiva fino agli anni ’60 in via Tapparell, di proprietà del sig. Antonio Robione, detto “Tony ‘l Sautissè”
Emporio di alimentari e prodotti confezionati, attiva fino agli anni ’60 in via Tapparell, di proprietà del sig. Antonio Robione, detto “Tony ‘l Sautissè”
Edificio ospitante la Società di Mutuo Soccorso di Savigliano (oltre ad un bar e a una panetteri; presente sulla facciata iscrizione di epoca fascista: “disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della patria”
Bambini con cappello a punta e vestiti da carnevale davanti alla panetteria Isaia Francesco, alla Società Operaia di Mutuo Soccorso e al Bar Gramaglia – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Edificio ospitante la Società di Mutuo Soccorso di Savigliano (oltre ad un bar e a una panetteri; presente sulla facciata iscrizione di epoca fascista: “disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della patria”
Bambini con cappello a punta e vestiti da carnevale davanti alla panetteria Isaia Francesco, alla Società Operaia di Mutuo Soccorso e al Bar Gramaglia – Foto Gino (Via Danna, 5 Savigliano)
Il sindaco di Savigliano Remigio Galletto accompagna Maria Gabriella di Savoia, figlia dell’ultimo re d’Italia Umberto I, durante una visita a Savigliano.
Deposito della torrefazione e automezzi per la distrubuzione. Fotografia sviluppata dallo studio fotografico F. Testa di Savigliano (timbro in basso a destra)
Deposito della torrefazione e automezzi per la distrubuzione. Fotografia sviluppata dallo studio fotografico F. Testa di Savigliano (timbro in basso a destra)
Convoglio ferroviario trainato dalla prima locomotiva elettrico-diesel realizzata dalle Ferrovie dello Stato in sosta presso la una stazione ferroviaria
Convoglio ferroviario trainato dalla prima locomotiva elettrico-diesel realizzata dalle Ferrovie dello Stato in sosta presso la una stazione ferroviaria
Convoglio ferroviario trainato dalla prima locomotiva elettrico-diesel realizzata dalle Ferrovie dello Stato in sosta presso la una stazione ferroviaria
Convoglio ferroviario trainato dalla prima locomotiva elettrico-diesel realizzata dalle Ferrovie dello Stato in sosta presso la una stazione ferroviaria